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Una Notte Bianca per «riconquistare il territorio». L’Eco café è a Ponte San Pietro

Articolo. Sabato 27 luglio, Ponte San Pietro si veste a festa. In programma ci sono negozi aperti, musica dal vivo e spettacoli. L’Eco café sarà ospite della manifestazione dalle 17 a mezzanotte

Lettura 3 min.
Notte Bianca del 2023

«È una questione di sentimento» esordisce Mara Consonni, Presidente dell’Associazione «Noi Commercianti di Ponte», riferendosi alla tanto attesa Notte Bianca di Ponte San Pietro, prevista sabato 27 luglio. «Sarà un’occasione di aggregazione per stare insieme, condividere “qualcosa”, un po’ come quando si va a un concerto». In effetti, oltre agli spettacoli e alle danze, animeranno le vie del centro storico anche le canzoni dei Liveplay, band tributo ai Coldplay.

Un rito, quello della Notte Bianca, nato nel 1997 a Berlino con la «Notte lunga dei musei» a cui seguì, sei anni dopo, la «Nuit Blanche» di Parigi. L’iniziativa si diffuse in altre capitali europee e poi, città dopo città, raggiunse anche i paesi della bergamasca. Dovunque sia, la costante di ogni Notte Bianca è la varietà dei suoi intrattenimenti. A Ponte San Pietro, infatti, sabato ci saranno anche degustazioni, giochi di una volta e diverse esposizioni, come quella del Ferrari Club di Caprino e del Vespa Club Ponte San Pietro, che rappresenta dal 1952 un punto di riferimento per gli appassionati Vespisti del territorio orobico.

«Quando ci sono questi eventi, si può mostrare ciò che il paese offre ancora: è un “riconquistare” il territorio» commenta Consonni, da oltre 18 anni impegnata a creare momenti di scambio nel paese, ancora più essenziali oggi. In un momento storico in cui si parla di «epidemia di solitudine», infatti, «si sente la mancanza di luoghi di aggregazione: è come se ci chiudessimo sempre più in noi stessi», come conferma la Presidente. Ed ecco quindi che l’atteso appuntamento estivo sarà una preziosa occasione per fare rete e riavvicinarsi al proprio territorio grazie a balli, artisti di strada e un sano divertimento per tutti.

«Le numerose proposte pensate per piccoli, grandi e famiglie rientrano nella tradizione dei grandi eventi che l’Amministrazione ha implementato e continuerà a proporre per rafforzare il senso di comunità, le possibilità di incontro e l’aggregazione sociale» spiega Matteo Macoli, Sindaco di Ponte San Pietro, aggiungendo: «È tutto pronto per la nostra Notte Bianca». Da non crederci, se si pensa che l’espressione «notte bianca» nel Medioevo indicava la veglia d’armi che precedeva l’investitura di un cavaliere, trascorsa rigorosamente in preghiera, a digiuno e con un abito bianco. Nulla di più diverso da quello che attenderà i bergamaschi a Ponte San Pietro.

I “segni” del fiume e del ponte

Il nome «Ponte San Pietro» sembra derivare dalla presenza di un piccolo ponte sul fiume Brembo e dall’adiacente chiesetta dell’881, dedicata a San Pietro. Fiume e ponte, a distanza di secoli, continuano a segnare il volto della città.

Il Brembo ha infatti ispirato il percorso pittorico dell’Associazione artistico culturale «Un fiume d’arte», nata nel 2016 da un gruppo di artisti di Ponte San Pietro guidati dal pittore Cesare Manzoni. Insieme hanno dato vita a un calendario di mostre collettive negli spazi del Comune, come quella in Sala Fallaci di via Garibaldi, visitabile dal 26 al 28 luglio anche durante la Notte Bianca. Nella Galleria d’arte Cesare Manzoni, inaugurata in memoria del Maestro, è stata poi prorogata per il mese di agosto la mostra «Brembo che vai all’Adda» di Cesare Manzoni, da lui definita come «un viaggio vivo di emozioni, di immagini, di impressioni». Fuori dalla Galleria, sotto il portico dello storico palazzo di via Roma, gli artisti dell’Associazione hanno anche realizzato tre murales, riproducendo alcune opere del pittore Vanni Rossi, originario di Ponte San Pietro.

A fare da «cerniera» alle due sponde del fiume c’è il ponte, la cui presenza però, tra il 1944 e il 1945, ha reso la cittadina obiettivo di bombardamenti da parte delle truppe alleate, nel tentativo di bloccare le comunicazioni sulla tratta Bergamo-Milano. Così, oltre ai «rifugi casalinghi», dal 1942 cominciarono a sorgere dei ricoveri pubblici, strutture realizzate dal Comune per proteggere la popolazione. Quattro in totale tra piazza della Libertà e via Moioli: quello di «Casa Avogadro»; delle scuole elementari di via Piave; del Parco delle Rimembranze o del Famedio e infine quello del torrente Quisa. Quattro bunker nel cuore della città.

Cosa fare a L’Eco café

Dalle 17 a mezzanotte, in via Garibaldi troverete anche L’Eco café. Presso lo stand della nostra redazione mobile, potrete sfogliare il quotidiano e gustare una tazzina di buon Caffè Poli. Troverete anche un’autrice di Eppen, che seguirà live la manifestazione ed è pronta ad ascoltare le vostre storie.

Approfittatene per conoscere le nuove speciali offerte di abbonamento. A chi ci raggiungerà ad Albino offriremo l’abbonamento bimestrale (6 giorni a settimana) all’edizione cartacea de L’Eco di Bergamo, oppure l’abbonamento semestrale all’edizione digitale del quotidiano, oppure ancora tredici numeri della rivista Orobie a soli 55 euro. Chi preferirà, potrà invece optare per la seconda promozione: 100 euro per chi si abbona per quattro mesi all’edizione cartacea de L’Eco di Bergamo (6 giorni a settimana), oppure a un anno di edizione digitale, oppure ancora a venticinque numeri di Orobie. In omaggio, uno o due biglietti per il parco divertimenti Leolandia di Capriate San Gervasio.

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