«È un momento di comunità in cui le protagoniste sono le eccellenze, ma anche i volontari che hanno aiutato a costruire questa festa», la reazione a caldo del sindaco di Scanzorosciate, Paolo Colonna, mentre aveva i piedi ancora colorati dalla pigiatura dell’uva avvenuta qualche attimo prima. Tante sono state le attività di questa 16esima edizione della «Festa del Moscato di Scanzo», che ha visto brindare e festeggiare tra le vie del paese circa 30mila persone.
«La festa del Moscato di Scanzo è un momento dell’anno in cui tutta la comunità, e siamo cinque frazioni, si stringe attorno a un prodotto di eccellenza», ha commentato Angela Vitali, vicesindaco, assessore alla Cultura, biblioteca, Promozione del Territorio, Agricoltura. Immancabile infatti l’appuntamento intergenerazionale del «Palio del Moscato di Scanzo», ovvero la sfilata dei bambini dei quattro rioni, seguita da due gare di pigiatura dell’uva. Il primo match ha coinvolto i genitori dei bimbi e si è concluso con la vittoria per la contrada di Rosciate. Il secondo invece ha visto protagonisti i rappresentanti delle amministrazioni comunali aderenti al comitato turistico Terre del Vescovado, che si sono sfidati a chi estraeva più succo dagli acini d’uva. I vincitori sono stati i sindaci Gabriele Cortesi di Seriate, Simona D’Alba di Pedrengo, e Alessandro Colletta di Orio al Serio. «È una manifestazione che accoglie tutti e, soprattutto quella del 2024, è stata un’edizione pensata per le famiglie – ha aggiunto Vitali – Anche se il vino è un prodotto per gli adulti, vogliamo trasmetterlo come valore culturale anche ai più piccoli».
La «Festa del Moscato di Scanzo» non è stata solo un itinerario tra i sapori, ma anche un’occasione per fare cultura. Tra gli eventi in programma era tanto atteso il convegno sull’enoturismo e il marketing territoriale, intitolato «Le vigne, come valorizzare un patrimonio storico e turistico», in cui è intervenuta anche Francesca Pagnoncelli, produttrice e presidente del Consorzio di Tutela Moscato di Scanzo. «In un momento in cui si parla molto di overtourism, bisogna riflettere su quelle che sono le nostre possibilità di offerta e le richieste di chi vuole visitare il territorio», ha commentato Pagnoncelli, sottolineando l’importanza di promuovere l’enoturismo in una fascia collinare che accoglie poco più di 20 produttori del celebre passito. Valorizzare il Moscato di Scanzo è stato quindi il principale obiettivo della festa che ogni anno diventa sempre più attrattiva: «Ci siamo accorti che la gente torna tutti gli anni e che si è creata una comunità allargata per l’occasione», le parole della presidente. Ad attirare i turisti sicuramente sono state anche le escursioni e le visite proposte da Terre del Vescovado, di cui Scanzorosciate fa parte, e che si concludevano di solito con una degustazione in cantina: «c’è chi offre un aperitivo in vigna, chi ha la cantina di design, chi ha la villa storica, chi ha un panorama mozzafiato…», ha raccontato Pagnoncelli, invitando a scoprire il patrimonio nascosto della patria del Moscato di Scanzo.
Protagonista assoluto della festa è stato quindi il vino bergamasco, degustato insieme agli altri prodotti delle colline scanzesi come miele, olio, formaggi, confetture, gelato e prodotti da forno. Ecco quindi che la tracollina porta-calice firmata «Festa del Moscato di Scanzo» è diventata l’accessorio fondamentale del weekend: perfetta per avere le mani libere e gustarsi le prelibatezze gastronomiche con un buon bicchiere di vino. Tantissime le possibilità di ristoro per i visitatori: oltre ai piatti tradizionali e le grigliate in Piazza Unità d’Italia, c’erano infatti le proposte culinarie in cui l’ingrediente segreto era proprio il passito bergamasco.
Una delle DOCG più piccole d’Italia, d’altronde, meritava di essere assaporata in tutti i suoi aspetti, dagli aromi – dentro e fuori il bicchiere – agli abbinamenti più originali. Per questo, sono stati organizzati anche tre laboratori enogastronomici con degustazioni di formaggi e salami, oltre che diversi workshop per bambini e ragazzi, come il «Laboratorio di lettura sensoriale» o quello intitolato «Coloriamo con l’uva». Obiettivo: scoprire il Moscato di Scanzo con tutti i cinque sensi.
Sempre per i più piccoli è stata allestita per tutti i giorni della festa l’area gioco dell’oratorio di Rosciate, che ha dato l’opportunità di svagarsi con il gioco tradizionale del Pirlì, con «PowerShift», un labirinto interattivo per stimolare la riflessione e il dialogo sulle nostre abitudini quotidiane e sul loro impatto sull’ambiente, e con il gioco da tavolo «Moscans».
La «Festa del Moscato di Scanzo» è stata infine sinonimo di folclore. Domenica 8 infatti nemmeno la pioggia ha fermato la messa in scena dello spettacolo di burattini «Gioppino alla corte del Re di Persia», inserito all’interno della rassegna «Borghi & Burattini» della Fondazione Ravasio. Inarrestabili anche il Gruppo Folkloristico Arlecchino e il Gruppo Folklorico Orobico, che hanno spostato la loro esibizione presso il Ristoro principale, e I Gioppini di Bergamo, in scena all’ Oratorio di Rosciate. Sempre presso il Teatro di Rosciate, c’è stato poi il gran finale all’insegna della comicità con lo spettacolo «20 in poppa», uno show celebrativo dei 20 anni di carriera di uno dei senatori di Zelig, Sergio Sgrilli.
Un weekend, insomma, in cui si doveva per forza brindare: al Moscato di Scanzo, alla compagnia, al territorio.