Già alle sette di sera, tra le vie di Ponte San Pietro, si respirava un clima di festa: un assaggio di quello che sarebbe successo di lì a poche ore. I rombi dei motori delle Ferrari esposte dalla Scuderia Ferrari Club Caprino Bergamasco davano il benvenuto alle porte della città, mentre risuonava il soundcheck della pop band che si sarebbe esibita durante la serata. Erano, insomma, gli ultimi preparativi per la Notte Bianca a Ponte San Pietro, l’evento che, come ogni anno, ha radunato la comunità bergamasca per trascorrere una serata in compagnia.
«Una bella opportunità preparata con un encomiabile e complesso lavoro di squadra e dedicata alle migliaia di cittadini di Ponte San Pietro e della provincia di Bergamo», ha commentato il sindaco Matteo Macoli, intercettato mentre camminava tra le bancarelle. In effetti, per una manifestazione così sono necessari mesi di organizzazione, ha confermato Mara Consonni, Presidente dell’Associazione Commercianti di Ponte San Pietro: «Questi eventi servono a far riportare la gente di Ponte e non solo nel paese e far vedere l’offerta e tutto quello che i commercianti – che credono ancora in ciò che fanno e che tutte le mattine alzano la cler – vogliono comunicare alla gente».
Lo sforzo organizzativo ha ripagato: alle 21 la festa si poteva dire ufficialmente cominciata con moltissime persone arrivate anche dai paesi vicini. Alcuni erano in Piazza della Libertà per gustarsi lo street food: casoncelli, fritto misto, pane e salamella abbondavano sulle tavole in legno tipiche di ogni sagra di paese che si rispetti. Altri invece si erano radunati di fronte alla Chiesa Vecchia per ascoltare i grandi classici italiani suonati dalla pop band: da Adriano Celentano a Mina, passando per Lucio Battisti.
Seguendo il fiume di persone, si arrivava poi in via Vittorio Emanuele, animata dall’energia dell’Associazione Aria di Danze di Osio Sotto, nata da un gruppo di amici che hanno voluto fare del ballo popolare qualcosa di più di un semplice hobby. «Questa è una musica occitana, - spiega Guido Armanni, vicepresidente dell’Associazione, appena mi vede arrivare - abbiamo invitato un duo che si chiama Folk En Rouge e che arriva da Cuneo!». Alle sue spalle intanto un gruppo di persone si stava scatenando seguendo il ritmo della fisarmonica, proprio come si faceva una volta in Piemonte durante le occasioni festive.
In effetti, dovunque si camminasse, a Ponte San Pietro sabato era proprio un momento di festa e di riscoperta di vecchie passioni. Anche il Vespa Club di Ponte San Pietro era nato da un gruppo di amici animati da una passione, quella per il noto veicolo a due ruote. Proprio loro erano le Vespe esposte lungo la via Vittorio Emanuele, a testimonianza di quanto un mito tutto italiano possa radunare attorno a sé ancora tante persone.
Oltrepassando quei gioielli di meccanica, si imboccava la stradina verso la Chiesa Nuova, da cui provenivano risate e urla di bambini divertiti. Proprio sul sagrato c’erano i gonfiabili e tante animazioni pensate per i più piccoli. Uno spazio era dedicato alla lettura, su iniziativa della Biblioteca di Ponte San Pietro, mentre a fianco erano stati allestiti dei grossi trampolini su cui i bimbi potevano fare salti altissimi, grazie alle imbracature.
Grandissimo successo hanno avuto poi i giochi di una volta dell’Associazione La Compagnia del Re Gnocco di Mapello, come il Pirlì, lo storico gioco, antenato del flipper e oggi inscritto nel «Registro delle buone pratiche» della «Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale» dell’Unesco. «Tanti uomini lo hanno riconosciuto! Molti hanno voluto rigiocarci», spiega Pinuccia Beretta, volontaria dell’Associazione La Compagnia del Re Gnocco, riferendosi all’erede dell’antico gioco della trottola, immancabile, una volta, in tutte le osterie bergamasche. Al suo fianco, il collega Marco Vavassori dava una dimostrazione del suo funzionamento. Mentre adulti e bambini si divertivano con i giochi in legno della tradizione - un ricordo per qualcuno, una scoperta per i più piccoli - qualcuno si era invece avvicinato ad assistere allo spettacolo di falconeria, sempre di fronte alla Chiesa Nuova.
Ritornare allo stand de L’Eco café a quel punto era diventata un’impresa: le strette vie del centro infatti erano ormai gremite di migliaia di persone. Il posto più tranquillo era sicuramente la Galleria Cesare Manzoni, dove si potevano ammirare le opere dell’omonimo fondatore dell’Associazione Fiumi d’arte. «L’obiettivo è diffondere arte e recuperare i beni del territorio», ha commentato Marco Locatelli, vicepresidente dell’Associazione, riferendosi anche alle operazioni di restauro della chiesetta di Sant’Anna.
L’Associazione era presente anche nella sala Fallaci di via Garibaldi, dove era esposta una mostra collettiva dei suoi artisti. L’arte, in ogni sua forma, ha avuto un ruolo di primo piano sabato, come ha dimostrato anche lo spettacolo «Stal Lonc», della rassegna di teatro comico «Ponteatro», quest’anno alla sua 23esima edizione, ideata dalla compagnia teatrale La Pulce, in collaborazione con il Comune e la Biblioteca di Ponte San Pietro.
La Notte Bianca di Ponte San Pietro non sembrava voler terminare, soprattutto dopo che i Liveplay – affermata tribute band dei Coldplay – ha aperto il suo spettacolo, in Piazza della Libertà. «Siamo qui per portare in piccolo ciò che i Coldplay fanno in grande», spiega il frontman, prima di intonare «Adventure of a Lifetime», uno dei successi della nota band britannica. Forse è proprio questa la bellezza della Notte Bianca di Ponte San Pietro.
Tutte le foto sono di Federica Pirola