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A «Caverpaga» l’unione ha fatto (davvero) la forza

Articolo. «È una festa nella festa», così il sindaco Giuseppe Togni ha descritto l’undicesima edizione di «Caverpaga», l’iniziativa nata «per far conoscere la bellezza di Cavernago». Più di duemila le persone che hanno partecipato alla rassegna, con L’Eco café presente in Piazza Salvo D’Acquisto

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Diverse persone hanno raggiunto domenica 1° settembre a Cavernago L’Eco café, la redazione mobile de L’Eco di Bergamo, in occasione di «Caverpaga», una grande festa di comunità all’insegna della solidarietà. Tra loro anche due signore impegnate da anni nella manifestazione in qualità di hobbiste. Dopo qualche chiacchiera, una delle due, in prima linea con i suoi prodotti di artigianato, mi ha presentato quella che ormai è diventata la sua “vicina di bancarella”: «Lei vende le torte. Il ricavato va a Padre Luca che sta costruendo un Pronto Soccorso in Mozambico». «Cavernago – mi ha spiegato a proposito il sindaco Giuseppe Togniha un cuore grande, come dimostrano le due gare di solidarietà di quest’anno: sostenere il nostro missionario in Africa e l’Associazione di volontariato Speranza, impegnata nel trasporto delle persone anziane e con disabilità. Tutte le organizzazioni del paese sono scese in campo per raggiungere questi due obiettivi». Oltre ad acquistare prodotti di ogni tipo presso i 51 stand presenti, era anche possibile partecipare a una raccolta alimentare per sostenere l’Associazione Speranza.

A Cavernago, insomma, l’unione ha fatto la forza, come ha confermato anche Sonia Carsana, presidente della Polisportiva di Cavernago: «Abbiamo cucinato insieme agli Alpini e al Circolo Culturale Sardo “Maria Carta” – ha raccontato, indicando il punto ristoro allestito per «Caverpaga» – Il ricavato andrà devoluto all’Associazione Speranza». In cucina c’erano anche i volontari del Circolo Sardo, già noto in paese per l’iniziativa «Dalla Sardegna a Malpaga»: «Noi siamo nati quasi per scherzo da una cena sarda – ha ricordato Ivo, uno dei volontari – poi abbiamo pensato di dare una mano a tutti coloro che venivano a Bergamo dalla Sardegna e siamo diventati un’associazione culturale. Noi siamo un centro di aggregazione non solo per i sardi, ma anche per tutti i bergamaschi che vogliono conoscere la nostra cultura», ha aggiunto, sottolineando l’importanza del supporto reciproco tra le associazioni.

Poco oltre il punto ristoro, si poteva poi scorgere un altro stand storico della rassegna, quello di «Caverpaga Humor», il concorso di vignette umoristiche organizzato dal caricaturista Giovanni Beduschi e da Athos (il papà del famoso «Fra Tino»), in collaborazione con il Comune di Cavernago e l’Assessorato alla cultura. «Sabato abbiamo avuto la premiazione – ci ha informato Beduschi – con il primo posto di Agostino Longo da Salerno, il secondo di Emiliano Campedelli di Milano e il terzo di Michela Bevilacqua di Calcinate. Abbiamo anche consegnato il “Premio Aldo Bortolotti” a Claudio Mellana di Torino».

«Caverpaga Humor» si è confermato un concorso per tutto il territorio nazionale, come ha dimostrato uno storico partecipante proveniente da Livorno, Fabio Barbini, che ha aggiunto: «la creatività è un trampolino di lancio per qualsiasi settore». «Come organizzatore non posso che essere soddisfatto per questa settima edizione: 61 i partecipanti da tutta Italia, isole comprese », ha concluso Giovanni. Ma la festa per il concorso era solo cominciata: dopo i meritati riconoscimenti, per tutta la giornata di domenica, dieci artisti armati di foglio, matite e penne colorate hanno disegnato caricature e ritratti ai visitatori di «Caverpaga».

Tra uno schizzo e l’altro, il sottofondo tra le vie del paese rimaneva lo stesso: i fischi dei trenini elettrici che si dirigevano ai castelli di Cavernago e Malpaga. Grandi e piccini non hanno infatti potuto resistere all’apertura dei due siti colleoneschi: le carrozze delle locomotive erano spesso al completo e oltre 300 sono state le e-bike utilizzate per raggiungere i due castelli. In occasione di «Caverpaga», grazie ai volontari della Pro Loco Due Castelli Cavernago Malpaga, si poteva infatti accedere non solo al Castello di Cavernago, ma anche alla ex Chiesa Parrocchiale di San Marco, alla Cappella dei Martinengo Colleoni, cioè la Chiesina della Beata Vergine, e alla Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Battista, voluta dal Colleoni a Malpaga. Due le proposte per i visitatori: o accedere gratuitamente al cortile del Castello oppure, grazie a «Pianura da Scoprire», «si poteva fare un percorso accompagnato per scoprire la storia del castello e salire anche sulla torre», ha spiegato Cinzia, volontaria dell’organizzazione. «Nonostante il caldo, c’è stata una buona affluenza e di qualità – ha commentato Andrea D’Amico della Pro Loco – Quelli che sono venuti non hanno perso la voglia di far domande sulla vita del Colleoni e dei suoi discendenti».

A pochi chilometri di distanza, c’era l’altra tappa obbligatoria, il Castello di Malpaga. Lì, per l’occasione, il presidente dell’Associazione Malus Pagus Giampietro Sala ha mostrato al team de L’Eco café la tintoria, una delle botteghe artigiane quattrocentesche ricreate dai volontari e solitamente aperte solo per il «Palio di Malpaga». «Qui ci sono tutte le erbe che venivano utilizzate per ottenere i colori nel Medioevo», ha spiegato Sala mentre si addentrava tra le sale della bottega, fra gli aromi del mallo di noce, utilizzata per il marrone, e della reseda luteola, impiegare per creare il rosso.

Dopo il tuffo nel passato medioevale di Cavernago e Malpaga, non restava che godersi il presente di «Caverpaga». Molto apprezzato lo spettacolo di burattini «Gioppino e il principe Asinello» della compagnia Burattini Cristian, che ha tenuto incollato il pubblico per tutto il pomeriggio, tra colpi di scena e divertenti sketch in bergamasco. I burattini sono stati solo una delle tante attrazioni rivolte ai più piccoli. Una novità di quest’anno è stato infatti «Caverpaga Junior», il format rivolto ai partecipanti della fascia d’età tra i 7 e i 14 anni. Tra le attività pensate per valorizzare i più giovani, c’è stato anche il concerto della band «Low Battery», composta da ragazzi tra i 18 e i 21 anni.

E a ritmo di musica si è conclusa anche «Caverpaga» 2024, un’edizione in cui l’unione fra cultura, cibo e solidarietà ha fatto la differenza.

(Tutte le foto sono di Federica Pirola)

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