Up to you letteralmente significa “sta a te”. Negli ultimi anni si è cominciato a utilizzare questa espressione nel mondo dello spettacolo, in particolare nella musica e nel teatro. L’ingresso up to you significa che per assistere ad una pièce o a un concerto – solitamente non con nomi troppo grossi: non si fa l’ingresso up to you per Toni Servillo al Donizetti o Nick Cave al Forum di Assago – non c’è un biglietto dal costo fisso ma ognuno mette ciò che vuole.
Riportato al progetto ideato e realizzato da Qui e Ora Residenza Teatrale, Up To You diventa un invito a immergersi nel mondo del teatro. Prendendosi cura dei vari aspetti che permettono uno spettacolo dal vivo; un modo diverso, e decisamente attivo, per compiere un originale percorso di formazione rivolto a giovani under 25.
Facile andare a teatro, guardare uno spettacolo e tornare a casa. Un po’ meno selezionare gli spettacoli, occuparsi della logistica (service, albergo, cena) e attuare una buona promozione. Se poi lo spettacolo singolo è all’interno di un festival, immaginare e concretizzare eventi collaterali, collegati al fil rouge della manifestazione, è un ulteriore sforzo di creatività, praticità ed entusiasmo.
È un mestiere affascinante quello dell’organizzatore. Parola generica che può significare tante mansioni diverse, a volte distribuite su più persone (a ciascuno il proprio lavoro), a volte concentrate su due o tre (o addirittura una) quando le risorse scarseggiano ma la voglia di fare no.
Una call fino al 25 novembre
Dopo il festival dello scorso maggio (di cui vi abbiamo parlato qui), Up To You riparte con una call aperta sino al 25 novembre ai ragazzi di Bergamo e provincia: i selezionati andranno ad unirsi al gruppo di giovani del percorso dello scorso anno. Insieme potranno partecipare alla selezione di due degli spettacoli che verranno presentati nella terza edizione del Festival di spettacolo dal vivo Up To You, nel 2022. Così da diventare non solo spettatori/trici, ma spettatori/trici attivi/e.
Fare parte di Up To You significa toccare con mano che la cultura, o meglio il fare cultura, è un lavoro. Un’idea più diffusa fra le persone comuni che nelle sedi governative – basta vedere com’è stato trattato dalle istituzioni nazionali il comparto culturale durante la pandemia. Con Up To You il teatro diventa la possibilità di incominciare un percorso di osservazione attiva e di avvicinamento allo spettacolo dal vivo.
Cosa non secondaria, Up to You può cambiare le modalità di approccio al teatro e alla cultura, come racconta una partecipante alla scorsa edizione: “Prima di questa esperienza ho sempre avuto l’idea del teatro come qualcosa di non accessibile ai giovani o, comunque, di lontano dal nostro mondo. Ho aperto le porte a spettacoli che prima non consideravo di mio gradimento, sono meno esigente su cosa andare a vedere e con una mente più aperta a lasciarmi stupire”. Un’altra partecipante dice: “Ho imparato l’importanza dell’ascolto non solo delle proprie idee (per quanto fantastiche e innovative possano sembrare) ma anche, e a volte soprattutto, di quelle diametralmente distanti dalle proprie”.
“Up To You, la cui call chiama a raccolta ragazzi e ragazze desiderosi di mettersi in gioco – spiega l’Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Nadia Ghisalberti – si affianca alle varie azioni varate dall’Amministrazione comunale per accompagnare la ripresa delle attività culturali in città. Il progetto punta a ingaggiare ancora una volta i giovanissimi, invitandoli a essere protagonisti attivi nella produzione culturale della propria città, attraverso un percorso di formazione che li porterà, in un processo di condivisione con i colleghi, a organizzare un festival di spettacolo dal vivo. Sarà proprio questa rassegna, con gli spettacoli scelti dal gruppo di lavoro stesso, a portare a Bergamo uno sguardo nuovo sul teatro contemporaneo, destinato in particolare ad un pubblico giovane, ma di cui potrà beneficiare la cittadinanza intera. Ma il vero risultato è il bagaglio di competenze che questi giovani si porteranno a casa, che speriamo potranno un giorno servire loro per una carriera professionale in ambito culturale”.
Direzioni artistiche under 25
Il progetto, come dicevamo, prende vita dalla collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo, Qui e Ora Residenza Teatrale e Dominio Pubblico. Queste due ultime realtà sono tra le promotrici della rete nazionale, Risonanze Network, rivolta alle direzioni artistiche under 25. Un modo per coinvolgere persone dai linguaggi diversi – come sono i ragazzi oggi – che da un lato può dare un impulso di rinnovamento del teatro e dall’altro può restituire un’esperienza che per i giovani può essere l’inizio di un percorso nel mondo teatrale o, più semplicemente, un faccia a faccia diretto con le infinite possibilità dell’arte teatrale, che non è mai solipsistica ma prevede il dialogo e la collaborazione con altre persone.
Spiegano Francesca Albanese, Silvia Baldini e Laura Valli della Direzione Artistica di Qui e Ora Residenza Teatrale: “Up To You per noi è condividere pensiero e visione fra generazioni diverse, è raccontare quello che si è imparato in questi anni sul fare e progettare cultura, ma anche ascoltare e dare forza al pensiero giovane. Dopo anni di progetti sul territorio, organizzazione di eventi culturali e rassegne, il desiderio è quello di incontrare ragazze e ragazzi che abbiano voglia di dire la propria sul fare cultura e sull’arte come bene comune per la vita della città. Trovare compagne e compagni di viaggio”.
Iscrizione e formazione
Saranno 12 i momenti di incontro di 4 ore ciascuno presso lo Spazio Polaresco (via del Polaresco 15 a Bergamo) che costituiranno l’itinerario di formazione di Up to You. Il primo incontro si terrà sabato 27 novembre 2021 dalle 10 alle 13.
Per iscriversi basta inviare una mail a [email protected]. Ovviamente entro il 25 novembre 2021. A questo punto vi abbiamo detto tutto. Sta a voi. O meglio, Up To You!