Laboratorio Teatro Officina di Urgnano si è costituito nel 1977 e ancora oggi continua ad essere un motore di promozione culturale sul territorio, guidato dall’esperienza di Gianfranco Bergamini (lo abbiamo intervistato qualche mese fa, e si capisce cosa significhi per lui teatro). L’associazione sviluppa la propria attività occupandosi di teatro ragazzi e teatro di ricerca, fino a caratterizzarsi per la straordinaria capacità di essere trait d’union tra le realtà sul territorio, con la maturità di chi sa pensare al teatro nella sua totalità di linguaggi, riuscendo a coglierne e restituirne al pubblico quanti più possibile.
Gli spettacoli fino ad ora
Sottotitolata “Urgnano. Se lo vivi te ne innamori!”, la rassegna organizzata da Teatro Officina si è aperta con lo spettacolo della compagnia Ambaradan “Circo Bazzoni – Varietà per spazi vari di varia umanità”, di e con Lorenzo Baronchelli, Mauricio Villarroel e Nicola Carrara. Ha proseguito con “Squàsc – Stòrie dé pura” un classico del Laboratorio Teatro Officina con Lorenzo Baronchelli, Max Brembilla e Massimo Nicoli, su testo e per la regia di Gianfranco Bergamini. Mercoledì 25 agosto è stata la volta del circo dell’invenzione di Nando & Maila con “Sonata per tubi” (ne abbiamo parlato qui nel dettaglio).
Per chi si è perso i primi appuntamenti, c’è ancora modo di recuperare. Al Parco dei Padri Passionisti di Basella, venerdì 27 agosto alle ore 21.00, Teatro Tascabile di Bergamo porta in scena “The Yoricks – Intermezzo comico”. Un circo dell’anima, pregevole mescolanza di malinconia, riso, paura della morte e nostalgia. Una dichiarazione d’amore ai clown del passato, da Foottit et Chocolat ai Fratellini, al grande Charlie Rivel, ai Fratelli Colombaioni: un omaggio alla loro storia e alla loro arte.
A chiudere la trentatreesima edizione della storica manifestazione urgnanese, presso il Cortiletto Pensile della Rocca di Urgnano alle ore 21.00, due letture sceniche dirette da Gianfranco Bergamini. Giovedì 9 settembre “Ninna nanna … Altre Storie” e venerdì 10 settembre “The undead - Il non morto” con Max Brembilla, libera trasposizione scenica dal romanzo “Oltre il fiume” di Peter Schuyler Miller.
I finalisti del Premio Experimenta
Dopo una prima fase di selezione torna a settembre la finale del Premio Experimenta 2021 - Nuove Identità del Teatro Bergamasco. Il Premio ha l’obiettivo di promuovere nuove compagnie, attori e realtà produttive della scena orobica. Al bando, giunto quest’anno alla quarta edizione, hanno aderito quattordici gruppi che rappresentano il panorama teatrale della nostra provincia. Una commissione, formata da esperti di teatro, attori e organizzatori (Gianfranco Bergamini, Gigi Castelli, Lorenzo Baronchelli, Marco Zappalaglio, Max Brembilla, Nadia Savoldelli, Davide Locatelli) ha selezionato i quattro spettacoli ammessi alla fase finale che si svolgerà dal 3 al 5 settembre alle ore 21.30 presso il Parco della Rocca Albani di Urgnano. Saranno gli stessi membri della giuria a proclamare i vincitori al termine dell’ultima giornata.
Lo sport come fatto etico
“Invincibili – storie di atleti che non si sono arresi” (venerdì 3 settembre, ore 21.30) di e con Enzo Valeri Peruta, con la collaborazione alla drammaturgia di Silvia Briozzo e le musiche dal vivo di Pierangelo Frugnoli si sviluppa intorno a quattro storie di straordinari esseri umani, per i quali lo sport, tra vittorie e sconfitte, è fatto soprattutto di umanità e meraviglia. Dove essere campioni non significa solo una medaglia o un record, ma dare sé stessi per un ideale, spingersi oltre, lasciare un segno.
Lo spettacolo – da un’idea degli stessi Valeri Peruta e Briozzo – nasce intorno al tema, non nuovo a dire il vero, dello sport come fatto etico e condivisione morale di un obbiettivo: scorre piacevole per intensità e ritmo, giocando con bravura sui vari caratteri e personaggi della storia. Calzante infine, a dare ulteriore forza al racconto, il commento sonoro originale di Pierangelo Frugnoli, in scena, accanto al narratore. L’assetto scenografico e le luci sono semplici ma efficaci: molto bello ed epico il finale con la riuscita carrellata d’immagini dei quattro campioni. Pur senza particolari innovazioni linguistico-espressive questo “Invincibili” si pone nel solco di un teatro di narrazione onesto, ben fatto e di grande forza comunicativa.
Tempi da lupi
“Wolfzeit – il tempo dei lupi” (sabato 4 settembre, ore 21.30) di e con Swewa Schneider e la regia di Gianluigi Gherzi racconta di una figlia e del suo tentativo di ricostruire la storia del padre che, da giovanissimo, ha combattuto nell’esercito tedesco, e che, per tutto il resto della vita, ha mantenuto un rigoroso silenzio sulla sua adolescenza. La storia individuale si intreccia con quella di una generazione travolta dalla dittatura e con la figura della Dietrich, icona di bellezza, ma anche emblema utopico di pace.
Il giovane tedesco rientra in patria sconfitto e la sua scelta è il silenzio. Che eredità lascia alla figlia la sua storia? La giovane si interroga sulla solitudine di chi è tornato e i frammenti di una storia familiare si trasformano in un’indagine sulla memoria collettiva. Un’annotazione particolarmente positiva meritano, infine, il prezioso allestimento scenico, le proiezioni di immagini d’epoca e le luci, essenziali ma di notevole efficacia.
L’eredità fra le generazioni
“Heres” (domenica 5 settembre, ore 21.30) è uno spettacolo di teatro-danza con musica originale dal vivo. In scena: in scena la Compagnia Libra formata da Omar Brioschi, Sofia Castelli, Flora Pulici, Gaia Alessandra Sensalari, Claudia Tura, Cristian Turcutto e Stefano Ulivieri; con le musiche inedite e arrangiamenti di Gloria Remonti alla chitarra e Michela Rota al synth percussivo e melodico, costumi e scenografie di Ilaria Rivaroli e ideazione regia di Melissa Valtulini.
“Heres” sta per erede e lo spettacolo si interroga su questo: l’eredità che si tramanda tra le generazioni. Gli strumenti sono quelli del teatro-danza con evidenti richiami ai maestri: prima fra tutti l’inarrivabile Pina Bausch. “Heres” è una riuscita metafora sull’evoluzione umana nel complesso sistema famigliare di relazioni che attraversa le generazioni. Le due musiciste, Gloria Remonti e Michela Rota, raggiungono livelli di intensità sonora altissimi, regalando tocchi di vera poesia laddove, anche visivamente, si raggiungono momenti di forte simbiosi tra musica e azione.
Fast fashion
“Trash” (domenica 5 settembre, ore 22.30) di e con Delia Ceruti, è un lavoro curioso, affascinante e politico. Proposto secondo la tecnica della sospensione capillare e delle cinghie aeree, vede l’attrice usare come contrappeso per librarsi delicatamente in aria, il quantitativo medio di vestiti comprati in dodici mesi da un consumatore europeo. Questo invita lo spettatore – da qui la sua accezione politica – a riflettere sul tema del fast fashion e sull’importanza di adottare, nelle nostre scelte quotidiane, comportamenti più sostenibili.
Un assunto originale per una pièce elegante e raffinata, nella quale Ceruti si dimostra danzatrice esperta, così come circense navigata, con una solida frequentazione della corda, dei tessuti aerei e del trapezio. Molto efficaci le partiture sonore d’accompagnamento e le luci che creano un’atmosfera di buon effetto. Il tutto si regge su una curatissima drammaturgia e una regia articolata e di grande misura. Visivamente quegli “stracci” che fanno da contrappeso all’esile figura dell’attrice, diventano, col passare dei minuti, un vero e proprio monito contro tutti gli sprechi dell’umano consesso.
“Experimenta” è organizzato dall’Associazione Laboratorio Teatro Officina, in collaborazione con Pro Loco e Assessorato alla Cultura del Comune di Urgnano. In caso di pioggia gli spettacoli si sposteranno presso il tendone della Scuola Media, in Via dei Bersaglieri. Le tre serate, aperte al pubblico, avranno ingresso gratuito e posti numerati con obbligo di prenotazione. Tutti gli eventi sono realizzati nel rispetto delle normative vigenti per il Covid 19.