93FE310D-CB37-4670-9E7A-E60EDBE81DAD Created with sketchtool.
< Home

«Raminghe». In cerca di un posto in cui essere autentiche, insieme

Articolo. Due donne di ieri e due di oggi. Un palcoscenico e uno spettacolo in cui luci, parole e musica creano uno spazio intimo, dove porsi domande che attraversano il tempo. Dalla Seconda Guerra Mondiale di due donne che fanno una scelta itinerante contro corrente, a un tempo presente in cui il desiderio di autodeterminazione traccia le rotte di un percorso artistico, «Raminghe» è un viaggio al femminile alla ricerca di autenticità, che debutta sabato 8 febbraio alle 21 al Teatro San Giorgio di Bergamo.

Lettura 2 min.
Raminghe (Ph. di Alessandra Beltrame)

«Chi siamo noi nella società? Cosa significa oggi resistere? Come si traduce nella quotidianità? È possibile cambiare rotta a un cammino che sembra già tracciato?». Sul palcoscenico di «Raminghe», lo spettacolo di Chiara Donizelli e Beatrice Arrigoni, la risposta a queste domande non c’è, ma l’interrogarsi diventa un atto condiviso con la platea dalle due protagoniste del contemporaneo, due Millennial. Porsi domande e trovare le proprie personalissime risposte caratterizza anche le due protagoniste del passato, due donne degli anni Quaranta, che dopo aver trascorso anni con i piedi nell’acqua nelle risaie scelgono di aderire ai Gruppi di Difesa della Donna, per poi decidere di dare una svolta inusuale alla loro vita, restando sempre fedeli a loro stesse.

Cambiano gli scenari, gli eventi storici, i limiti e le possibilità, ma il sentire è uno, la volontà di autodeterminarsi resta integra, come intatta è l’idea di raccontare la voglia di non smettere di interrogarsi sul senso da dare al proprio esistere, guidate da una ricerca di autenticità. In tutto questo le donne protagoniste dello spettacolo che andrà in scena sabato 8 febbraio alle 21 al Teatro San Giorgio restano raminghe – come recita il titolo – muovendosi costantemente senza mai trovare un posto in cui restare.

Un posto che per Beatrice Arrigoni, compositrice e performer, si costruisce attraverso sonorità sperimentali in dialogo con i testi di Chiara Donizelli, attiva nel mondo del teatro tra drammaturgia, critica - l’autrice è anche collaboratrice di Eppen per le sezioni spettacoli e musica -, recitazione, regia e produzione.

Lo spettacolo che le due portano in scena è percorso da un filo rosso che unisce esistenze, pensieri e visioni tra ieri e oggi: «nel presente, ad esempio, incontriamo due donne non più ragazze, che vivono in età adulta un contesto molto fragile come quello artistico della produzione teatrale, dove lavorare come professioniste in modo indipendente è davvero difficile – spiega Chiara Donizelli - Un ambiente che unisce due professioniste con sensibilità diverse, accomunate dal bisogno di trovare un posto in cui poter esistere, loro insieme a tutte le altre, senza esclusione».

Realizzato con il supporto di Teatro Prova , La Città delle Mille e Qui e Ora Residenza Teatrale , «Raminghe» intreccia presente e passato per raccontare storie intime con uno sguardo universale, condividendo con il pubblico quanto tensioni, dubbi e desideri attuali siano in realtà di ogni epoca e di chiunque si interroghi e sia alla ricerca di una propria dimensione. In scena prende forma la condizione di chi percorre una via indipendente nel mondo dello spettacolo: «una scelta complessa da punto di vista creativo, anche in una città come Bergamo, dove c’è una proposta culturale e un fermento interessante, adatto a qualsiasi fascia d’età – spiega Donizelli - Il limite è l’assenza di spazi di innovazione creativa in cui chiunque possa avere la possibilità di fare arte e teatro nello specifico».

La riflessione sul mondo dello spettacolo in realtà poi si trasfigura e si apre a quella del singolo individuo. «Quanto ogni scelta personale è poi all’interno di una collettività, per le raminghe del presente e del passato c’è sempre questo dubbio: quando compiono una scelta quale peso avrà all’interno della collettività e per le altre persone? Cosa posso continuare a portare avanti e perché lo sto facendo? L’interrogarsi, quindi, non è mai un atto solo individuale, ma sempre e comunque calato all’interno di una società più grande, da migliorare con il proprio contributo».

Raminghe andrà in scena sabato 8 febbraio al Teatro San Giorgio di Bergamo (via Fratelli Calvi, 12).
Biglietti in prevendita a questo link.
La sala dispone di accesso per persone con disabilità motoria, si prega di segnalare l’eventuale esigenza all’organizzazione prima dell’evento tramite e-mail.

Approfondimenti