Quando si dice fare di necessità virtù. O della forza di un’azione dal basso. Sono due buone definizioni per descrivere Teatro da Asporto, l’iniziativa che coinvolge Luna e Gnac, Compagnia La Pulce, Erbamil e Silvia Briozzo, portando il teatro a casa delle persone quando le persone non possono andare in sala. Nonostante il via libera del 15 giugno, che però contiene troppe restrizioni per le piccole realtà.
Il meccanismo è semplice: c’è un menù di spettacoli, ciascuno con una mail; basta scrivere, concordare la data e il compenso (fisso per ogni evento, ma soprattutto calmierato) e ospitare il teatro in salotto, in giardino o dove c’è uno spazio sufficiente per contenere un po’ di persone secondo il giusto distanziamento.
Le prime prenotazioni sono già arrivate, “una decina”, racconta Federica Molteni di Luna e Gnac, che ha avuto l’idea e l’ha condivisa con i colleghi. “Mi sono chiesta da cittadina che cosa avrei voluto a livello teatrale in questo momento. E la risposta è stata quella di portare il teatro a casa delle persone”. Un movimento al contrario rispetto al solito, ma accomunato “da quella vicinanza, oserei dire amicizia, con le persone che vengono a vedere i nostri spettacoli. Ormai li conosciamo per nome e sono stati loro per primi a chiedere cosa potevano fare per aiutarci. Quando abbiamo annunciato il Teatro da Asporto sono arrivate subito delle richieste”.
C’è chi ha voluto uno spettacolo per la propria festa di compleanno, chi ha un cortile adatto, chi ha semplicemente messo a disposizione la propria casa “sempre assicurando una buona e sicura ospitalità per gli attori e il pubblico”. L’Asporto riguarda eventi privati, in cui chi organizza può scegliere le persone da invitare attraverso una mail o i social. “Noi portiamo quel poco di materiale tecnico che serve, perché l’idea è di recitare al crepuscolo, quindi non servono i fari. I padroni di casa al massimo devono metterci una sedia e un tavolo”.
Fabio Comana di Erbamil ci tiene a sottolineare che “la novità più interessante di questo progetto è la collaborazione fra diversi artisti bergamaschi e le loro agenzie di appartenenza. Come avevo scritto nell’articolo per ‘La cultura in quarantena’, partendo dal confronto fra le persone (e mettendo in secondo piano gli interessi di parte) è più facile trovare spazi di collaborazione. Ed è quello che sta avvenendo, nel pieno rispetto dell’autonomia di ciascuno, ovviamente”.
I sette artisti coinvolti insomma partecipano al progetto come persone e attori prima che come componenti di una compagnia. Continua Fabio: “Può sembrare una sottigliezza ma non lo è: del progetto fanno parte anche Silvia Briozzo, che collabora con Enzo (Valeri Peruta, ndr) ma è un’artista indipendente, il musicista Pierangelo Frugnoli che collabora trasversalmente con diversi di noi, ed il tecnico Adriano Salvi”. E ancora: “Ci tengo a fare questa precisazione perché non vorrei che questa bella esperienza rischiasse di essere banalizzata nell’elenco di tre marchi che nascondono invece la vera freschezza, ricchezza e novità del Teatro da Asporto e delle altre iniziative che stanno prendendo vita”.
A guardarlo bene il Teatro da Asporto ha parecchi punti in comune con l’esperienza di SuperBergamo: diverse realtà del territorio che si uniscono per un fine comune, una reciprocità di intenti chiara fin da subito (“il compenso va tutto al diretto interessato, nessuno trattiene una percentuale”, chiosa Federica), una risposta ad un bisogno. Che in questo caso riguarda la voglia di teatro, quel teatro all’aperto, estivo “e rigorosamente popolare, abbiamo scelto spettacoli leggeri” che è una delle tante cose mancanti in questa estate atipica in cui fra spettacoli, musica e cinema ci sarà comunque “qualcosa da fare”.
Il menù di giugno cambierà a luglio “coinvolgendo anche altre compagnie dentro e fuori Bergamo”. Intanto la lista di spettacoli à la carte propone
“Decameron” / letture ironiche e poetiche. Per sfuggire alla peste 10 giovani si raccontano delle novelle. Era il 1348. E ancora oggi le storie possono salvarci (con Michele Eynard e Federica Molteni).
Prenotazione: [email protected]
“Alfonsina Strada” / monologo sulla straordinaria storia di Alfonsina, nata contadina e diventata campionessa di ciclismo. Unica donna ammessa Giro d’Italia nel 1924 (con Federica Molteni e Pierangelo Frugnoli).
Prenotazione: [email protected]
“La distanza della luna” / lettura tratta dalle Cosmicomiche di Italo Calvino. Vertiginosamente visionaria. La storia di un amore impossibile ed eterno (con Michele Eynard e Pierangelo Frugnoli).
Prenotazione: [email protected]
“That’s amore” / lettura di brani, poesie, dialoghi sull’amore in tutte le sue forme: approcci maldestri, passioni, abitudini, crisi e liti furiose (con Silvia Briozzo ed Enzo Valeri Peruta).
Prenotazione: [email protected]
“Paradiso buio” / spettacolo di narrazione sul mondo della sala cinematografica, dai primi tendoni ambulanti ai moderni multiplex (con Enzo Valeri Peruta).
Prenotazione: [email protected]
“Vitanuova” / monologo divertente e commovente sulla gravidanza dal punto di vista maschile, con accompagnamento musicale dal vivo (con Pierangelo Frugnoli ed Enzo Valeri Peruta).
Prenotazione: [email protected]
“Puro cioccolato” / storia comica del cioccolato ed analisi pseudo scientifica della dipendenza che produce negli esseri umani, fra momenti di estasi e crisi da astinenza, con inserti musicali e canzoni a tema (con Fabio Comana e Manuela Carrasco).
Prenotazione: [email protected]
“Minerale? Naturale” / due improbabili sommelier dell’acqua presentano una divertente conferenza sulle caratteristiche organolettiche dell’acqua “perfetta”. Provare per credere (con Fabio Comana e Giuliano Gariboldi).
Prenotazione: [email protected]
“Un mostro tra i rifiuti” / moderna fiaba ecologica ricca di suspence, personaggi ed effetti speciali, per bambini e adulti di ogni età (con Fabio Comana e Giuliano Gariboldi).
Prenotazione: [email protected]
“I Riveras” / una lettura contemporanea della storia tormentata tra i due grandi artisti Frida Kahlo e Diego Rivera, di Carmen Pellegrinelli e Silvia Briozzo (con Silvia Briozzo-Diego e Giacomo A. Gilaberte-Frida).
Prenotazione: [email protected]
“Affoga nel mio corpo non nel mare” / una potente storia autobiografica contro il razzismo. Mettendo al centro il tema del corpo (di Carmen Pellegrinelli e Silvia Briozzo, con Silvia Briozzo).
Prenotazione: [email protected]
È inevitabile però parlare anche del futuro del teatro: “non sappiamo cosa succederà in autunno, dato che c’è il timore che il virus torni – spiega Federica – Sicuramente dovremo reinventarci, capire come fare tornare il pubblico”. Intanto però l’esperienza del lockdown ha lasciato parecchio. “Ho imparato sulla mia pelle che non tutto è sicuro. Prima della pandemia ero in una buona situazione. Dopo vent’anni di teatro avevo una mia sicurezza, una stabilità quasi scontata. Ma in realtà nulla è scontato, tutto può cambiare da un momento all’altro”.
Un insegnamento che però cela anche un timore: “mi preoccupa questo ritorno, direi ossessivo, alla normalità. La normalità che crediamo tale non era ‘normale’ nemmeno prima. È una reazione comprensibile dopo la paura che abbiamo avuto, ma ci sono questioni riguardanti l’ambiente, l’economia, le persone in difficoltà che andavano affrontate prima e ancora di più adesso. Non sono problemi interamente legati al covid, semmai il virus li ha accelerati, estesi. Sarà compito anche di noi teatranti mettere in scena ciò che abbiamo vissuto. Ma non adesso, non servono soluzioni istantanee, dobbiamo lasciare decantare ciò che è successo”.
Intanto c’è il Teatro da Asporto, un’altra iniziativa di un comparto, quello culturale, in netta difficoltà, che però non è disposto ad arrendersi ma reagisce con nuove idee.
Pagine Facebook