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Massimo Boffelli e l’Incanto del Donizetti rimesso a nuovo

Articolo. Abbiamo parlato con il Direttore generale della Fondazione Teatro Donizetti del teatro profondamente rinnovato, dei lavori fatti e del Festival d’Incanto. Bergamo riparte come un sipario che s’apre

Lettura 5 min.
Alessandro Baricco in Novecento (Laura Antonelli)

Sarà una grande festa per il Teatro Donizetti che riapre con una nuova veste. Spettacoli di lirica, prosa e jazz oltre a un progetto di visita teatralizzata degli spazi del luogo culturale più importante della città. Festival d’Incanto, questo il titolo dell’evento, che dal 28 maggio celebrerà il Donizetti con un mese di appuntamenti speciali: la Donizetti Revolution vol. 7, Baricco e Bergonzoni, i jazzisti Michael League, Lionel Loueke, Bill Laurance e Jeff Ballard oltre al “nostro” Gianluigi Trovesi con Danilo Rea.

Di tutto questo abbiamo parlato con Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti: “Abbiamo una grande voglia di ricominciare, naturalmente con la prudenza e la consapevolezza che la situazione ci impone riguardo la sicurezza degli spettatori, degli artisti e del nostro personale. Rispetteremo fino all’ultimo dei protocolli e anche se la capienza del teatro sarà inevitabilmente ridotta (secondo le attuali disposizioni, il Teatro Donizetti avrà una capienza di 500 spettatori, ndr) c’è una grande felicità nel ripartire, per mostrare al nostro pubblico il nuovo teatro. L’attesa è tanta, a partire dai nostri numerosi abbonati”.

Il nuovo Donizetti arriva – un anno in ritardo, perché doveva riaprire già l’anno scorso ma la situazione non lo consentì – in un momento di ripresa di tutto il comparto culturale bergamasco - “e questa cosa ha un forte valore simbolico. Come tutte le istituzioni pubbliche o private del nostro territorio aspettavamo con grande ansia, ma un’ansia positiva, la riapertura del teatro. In termini etici il Donizetti credo sia forse il luogo più rilevante per quanto riguarda la cultura della città”.

Un nuovo Teatro

I lavori di restauro del Teatro Donizetti sono iniziati il 5 febbraio 2018; il progetto è dello Studio Berlucchi di Brescia, mentre l’appalto è stato affidato alla ditta Fantino Costruzioni Spa (Capogruppo) in ATI con Notarimpresa Spa. I costi iniziali complessivi, stimati a 18 milioni di euro, sono stati rispettati e la copertura è stata garantita sia dagli enti pubblici sia da un significativo apporto di privati pari a circa 9.5 milioni di euro, grazie all’Art Bonus (che consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano).

Ci siamo fatti spiegare proprio da Boffelli in cosa consistano, nel concreto, gli interventi fatti: “in termini strutturali abbiamo messo a norma tutto, soprattutto l’impiantistica, abbiamo fatto degli interventi strutturali e meccanizzato il palcoscenico, aspetto che ci permette di fare più cose rispetto a quelle fatte fino ad ora. Abbiamo inoltre meccanizzato la buca dell’orchestra che sarà automatica. E, cosa non secondaria, ora c’è la climatizzazione in sala che ci consente di fare spettacoli anche in periodi molto caldi, come giugno, luglio e agosto; prima non era possibile e da giugno non si faceva più niente”.

L’intervento ha riguardato anche il volume dell’immobile teatro, “il numero dei camerini è aumentato, ci sono state poi delle sistemazioni interne, abbiamo spostato il bar di platea nel Ridotto Gavazzeni e al suo posto abbiamo collocato i servizi”. C’è poi tutta la ristrutturazione della parte storica, “a partire dall’ingresso, il foyer e il soffittone, oltre a tutte le parti storiche, per cui è stato fatto un lavoro dal punto di vista conservativo. Oggi il Donizetti è un teatro moderno, secondo le più recenti normative di sicurezza, e rappresenta un luogo di aggregazione indipendente dagli spettacoli in scena, vivibile tutto l’anno dalla città in spazi diversi”. Se poi aggiungiamo una nuova biglietteria, un bar per il pubblico della galleria e nuovi uffici nel corpo ovest della struttura, oltre a una sala prove e a sale per catering e attività per il pubblico, è facile comprendere come l’aggiornamento del Teatro Donizetti – che però non ha perso la sua anima di magnifico teatro Sette-Ottocentesco – non sia cosa da poco. “Non dimentichiamo che fuori sono partiti i lavori di rigenerazione del Centro piacentiniano e del Sentierone”.

La cultura come ancora di salvezza

Una volta Cesare Zavattini disse che “cultura significa creazione di vita”. Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha detto più o meno la stessa cosa di recente, quando ha identificato nella riapertura del Donizetti “la chiave per elaborare il lutto e il dolore della pandemia del nostro territorio e rilanciare Bergamo”. È difficile dire quale sia la funzione della cultura. Sicuramente può mondare il dolore e gettare nel futuro una comunità. “La cultura – spiega Boffelli – da sempre serve nei momenti difficili, di aiuto. Se pensiamo che durante la guerra il Donizetti era aperto e la gente che andava a teatro era numerosa, si capisce come della cultura si abbia bisogno, spiritualmente e a livello psicologico. Non si può vivere solo di tragedie e la cultura è un ancora di salvezza”. Ecco la motivazione più profonda di Festival d’Incanto: se un teatro riapre, la comunità festeggia. Perché un teatro è un luogo per ritrovarsi, per lasciare che le emozioni di una rappresentazione cauterizzino le ferite, magari solo per il tempo dello spettacolo.

Donizetti ON

Da venerdì 28 maggio, il pubblico potrà visitare il Teatro Donizetti restaurato e partecipare alle prime attività in programma. Fra queste Donizetti ON, una visita guidata teatralizzata, con le voci di Maurizio Donadoni e Clairie Dowie, oltre a performer e musicisti. I due attori racconteranno attraverso un’audioguida, rispettivamente in italiano e in inglese, la storia del Teatro e del suo rapporto con la città, dal Settecento ad oggi.

“Tutti i giorni ci sarà la possibilità di visitare il Donizetti prenotandosi sul sito del teatro. Ci saranno delle visite, diciamo così, normali, e poi ci sarà Donizetti ON, che sarà una visita più dinamica e artistica, e darà la possibilità di vivere a pieno il teatro e la sua storia”. Donizetti ON nasce da un’idea, testo e regia di Francesco Venturi: sarà il teatro stesso a parlare e a far scoprire ai visitatori storie, segreti, novità in cui non mancheranno le sorprese dal vivo. Donizetti ON continuerà lungo tutto il periodo di riapertura, con un calendario che si svilupperà intorno alle attività in programma.

Cosa fa un Direttore generale

Forse la domanda è inopportuna, tuttavia Massimo Boffelli è il Direttore generale della Fondazione Teatro Donizetti, e viene da chiedersi nel concreto di cosa si occupa. “Mi occupo di tutta la parte organizzativa e gestionale, coordino il lavoro dei tre direttori artistici, ovvero Francesco Micheli per la lirica, Maria Grazia Panigada per la prosa, Maria Pia De Vito per il jazz, mentre dell’operetta mi occupo io direttamente. In sostanza il mio compito è garantire il funzionamento della macchina. C’è molto da fare, anche perché oltre al Donizetti gestiamo anche il Teatro Sociale”.

Festiva d’Incanto e poi…

Per un mese, l’avrete capito, ci sarà un gran fermento dalle parti del Donizetti. Ma a settembre ripartirà la stagione (speriamo) normale: “Le dirò che sono abbastanza ottimista. Mi auguro che con i vaccini si arrivi a una copertura il più ampia possibile e quindi questo vada a tutelare le persone e consenta alle istituzioni di allargare un po’ le maglie. Noi a settembre partiamo con la vera programmazione del teatro, con il jazz che doveva essere a marzo ma è spostato a settembre”.

L’appuntamento è dal 16 al 19 settembre con Bergamo Jazz Festival, i nomi non sono ancora noti, ma è sicuro il ritorno della manifestazione nella sua sede principale, dopo alcuni anni al Creberg.

Gli appuntamenti

Intanto però il 28 maggio partirà Festival d’Incanto che, oltre a Donizetti ON, prevede un calendario di ottima fattura.

Per la lirica mercoledì 2 giugno sarà la volta di Donizetti Revolution vol. 7, la conferenza-spettacolo di Francesco Micheli, direttore artistico del festival Donizetti Opera, con la partecipazione dei soprani Caterina Sala e Carmela Remigio e con il pianista Michele D’Elia. Un’anticipazione e una presentazione di quella che sarà l’edizione 2021.

La prosa invece propone la nuova reading di “Novecento”, di e con Alessandro Baricco, venerdì 4 e sabato 5 giugno. Con lui le musiche di Nicola Tescari e la scenografia di Tommaso Arosio ed Eleonora De Leo. Venerdì 18 e sabato 19 giugno Alessandro Bergonzoni, scrittore, poeta e funambolo della parola, sarà il protagonista del suo nuovo spettacolo “Trascendi e Sali” di e con Alessandro Bergonzoni che firma anche la regia con Riccardo Rodolfi e le scene.

Infine per il jazz venerdì 11 l’anteprima di Bergamo Jazz che presenta in prima assoluta un quartetto composto da Michael League (basso elettrico), Bill Laurence (pianoforte) , entrambi componenti degli Snarky Puppy, Lionel Loueke (chitarra), e Jeff Ballard (batteria) con una musica che s’annuncia aperta a influssi pop e africani. Gran finale venerdì 25 giugno con Danilo Rea (pianoforte) impegnato prima in veste solitaria e poi in un inedito incontro con Gianluigi Trovesi (sax alto). Senza dimenticare gli appuntamenti con il 58° Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo.

I biglietti sono in vendita online sul sito della Fondazione Teatro Donizetti e, solo ed esclusivamente su appuntamento, presso la nuova Biglietteria del teatro. L’appuntamento si può prenotare telefonicamente da martedì a sabato ore 9.30-11.30 e ore 13.00-20.00 telefonando ai numeri 035.4160 601/602/603.

Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 19.

Sito Fondazione Teatro Donizetti

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