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La storia da non dimenticare: Seriate mette in scena coraggio e speranza

Articolo. Per celebrare la memoria di coloro che hanno affrontato l’oscurità con determinazione, l’assessorato alla Cultura di Seriate vuole offrire con due spettacoli teatrali uno sguardo toccante e riflessivo sulla storia. «La Rosa Bianca» si terrà il 27 gennaio, mentre l’«Urla dalle Foibe» è in programma il 10 febbraio

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La Rosa Bianca

Il teatro si erge come un potente mezzo di espressione per commemorare il passato e onorare la memoria di coloro che hanno sofferto. Quest’anno, a Seriate, due spettacoli teatrali si uniranno al coro mondiale per raccontare storie di coraggio, resilienza e ricordo. Al Teatro Aurora, in via del Fabbro 5, si alzerà così il sipario su due eventi voluti dall’assessorato alla Cultura del Comune di Seriate, che ci invitano a scrutare le pagine nascoste della storia: sabato 27 gennaio, per la Giornata della Memoria, si assisterà alle 21 a «La Rosa Bianca» e sabato 10 febbraio, sempre alle ore 21, a «Urla dalle foibe» per celebrare il Giorno del Ricordo.

Gli attori della compagnia ci faranno immergere nelle profondità del teatro e, attraverso la magia dell’interpretazione, il palcoscenico diventerà un luogo sacro di riflessione, aprendo finestre temporali per esplorare le pagine spesso dolorose del passato. Un viaggio teatrale che, con maestria, offrirà al pubblico l’opportunità di connettersi emotivamente a personaggi realmente esistiti e ricordati per il loro coraggio e la loro tenacia. Unirsi a questa commemorazione sarà come vivere un’esperienza concreta e tangibile, in cui la luce del teatro si fonde con la memoria, al fine di raggiungere la consapevolezza e comprensione.

«La Rosa Bianca»

La Compagnia teatrale La Farfalla Bianca, sotto la regia di Isabella Burgo, presenta una storia di coraggio, forza, amore e libertà. Un gruppo di studenti si oppone all’ideologia nazista, offrendo una testimonianza di valori eterni. «Si è deciso di ricordare le vittime dell’Olocausto con uno spettacolo che recupera la storia di Hans Scholl e Sophie Scholl, membri della Rosa Bianca che persero la vita giovanissimi combattendo per gli ideali che contrastavano la Germania nazista – dichiara l’Assessore alla Cultura Antonella Gotti - Questa messa in scena parla ad adulti e ragazzi attraverso il teatro, che è una forma di scuola. Attraverso di esso gli antichi greci insegnavano la democrazia. L’amministrazione comunale fa memoria di un orrore storico con una rappresentazione che parli alla gente e ai suoi sentimenti, parla alle nostre coscienze e ci sprona a vivere il quotidiano secondo coerenza, rispetto e semplice buon senso, secondo principi di libertà che mantengono vivi gli ideali democratici».

«In questo spettacolo, la missione è quella di stimolare il valore dei giovani di oggi – racconta Isabella BurgoNell’epoca del nazional-socialismo, alcuni giovani hanno avuto il coraggio di opporsi a un’ideologia sbagliata attraverso mezzi pacifici, guidati da valori intrisi di speranza. Oggi, tuttavia, la speranza sembra scarseggiare tra i giovani. Io stessa lavoro a stretto contatto con loro e conosco le sfide che affrontano e le domande che si pongono. I giovani hanno il potere di cambiare le ideologie, le prospettive e, di conseguenza, il futuro dell’umanità. Spesso noi adulti agiamo come se avessero tutta la conoscenza in mano, ma la storia mostra che i giovani possono insegnato agli adulti la saggezza intrinseca alla loro giovinezza.»

«La Rosa Bianca - Per Amore della Vita» racconta la commovente storia di Hans e Sophie Scholl, che resistettero all’oppressione nazista, pagando il prezzo massimo nel 1943. La narrazione, guidata dalle parole di Inge Scholl e altri testimoni, sottolinea il coraggio e la speranza dei membri della Rosa Bianca, un gruppo di resistenza tedesco formato da studenti universitari antinazisti. La storia, pur ancorata al passato, continua a richiamare al coraggio e alla coerenza nelle sfide attuali. Inge Scholl pone domande sull’eroismo, sottolineando che la forza dei giovani risiede nella difesa dei diritti e della libertà quotidiana. La storia rimane un grido di speranza, ispirando i giovani a chiedere coerenza e rispetto in un mondo in continua evoluzione. La Rosa Bianca persiste come simbolo eterno di resistenza, determinazione e amore per la vita.

«Anche se i giovani possono sembrare confusi e disorientati oggi, possiedono una potenziale saggezza che può plasmare il nostro futuro – continua Isabella – Spero che questo possa essere un incoraggiamento per i giovani di oggi, affinché si rendano conto del loro potere di cambiare le cose e della loro capacità di influenzare positivamente il mondo che li circonda.» Lo spettacolo si svolgerà sabato 27 gennaio 2024 alle ore 21. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti, un invito a partecipare a un’esperienza che celebrerà la vita in tutte le sue sfaccettature e rivelerà, come nel cuore dell’oscurità nazista, sia nato un meraviglioso raggio di luce in grado di sprigionare la forza del coraggio e della speranza.

«Urla dalle Foibe»

La Compagnia teatrale Pandemonium Teatro, con Lisa Ferrari, guiderà il pubblico in un viaggio toccante attraverso pagine di storia spesso trascurate o mantenute nell’ombra. «Quante pagine di storia ancora ignoriamo perché mai scritte e raccontate? E quante di queste, seppur conosciute, vengono taciute? Può un eccidio di migliaia di persone attraversare decenni di colpevole silenzio?», è questo l’incipit dello spettacolo «Urla dalle foibe». Un’esperienza teatrale che va oltre i riflettori, trasformando il palcoscenico in un vibrante catalizzatore di emozioni e ricordi.

In un mondo intriso di eventi non raccontati e di segreti celati, gli attori si chiedono quanti capitoli della storia restino ignorati, sepolti sotto un velo di silenzio e politiche d’opportunità. E quanti di questi episodi, anche se noti, vengano taciuti per preservare interessi contingenti. Come può un massacro che ha segnato la vita di migliaia di individui persistere nell’oscurità per oltre sessant’anni, avvolto da un colpevole silenzio?
Attraverso questa lettura, dalla durata di 75 minuti, si propone di dare voce a coloro che hanno vissuto l’orrore dell’infoibamento, così come a coloro che, figli di chi è scomparso, non hanno mai accettato di restare nell’ignoranza circa il destino dei propri cari. Le testimonianze, tratte dal libro del professor Guido Rumici, «Infoibati (1943-1945) i nomi, i luoghi, i testimoni, i documenti », sono un tentativo di gettare luce su un capitolo oscuro della storia.

Queste voci, cariche di sofferenza e perseveranza, rivelano un desiderio profondo di indagare sulle radici storiche che hanno condotto a tali atrocità. Nella parte centrale dello spettacolo, l’attenzione è rivolta alla ricostruzione di questo tragico evento, supportata da immagini proiettate, con l’obiettivo di far emergere la verità dal buio della disinformazione e dell’oblio. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Con la potenza del teatro, capace di ravvivare emozioni e risvegliare ricordi sbiaditi, il Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo si trasformano in occasioni di profonda consapevolezza, crescita e, soprattutto, speranza per un futuro che non dimentica e non replica gli errori del passato.

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