Per la prima volta, la rubrica #giovanifuturi ospita un attore: Francesco Buttironi, classe 1996, è un emergente nella cinematografia italiana. Lo abbiamo appena visto su Rai 1 nella serie «Vostro Onore», di cui Stefano Accorsi è protagonista. Madre romana, padre bergamasco, Francesco Buttironi è cresciuto a Bergamo, dove è rimasto fino alla fine del liceo, «i miei vivono ancora in Maresana, la mia oasi di pace dove mi piace tornare».
Dalla Val Brembana all’Umbria di Don Matteo
Il debutto televisivo è stato nella fiction Rai per eccellenza: «Don Matteo», stagione 11, come protagonista di puntata: «Girato fra il 2017 e il 2018, avevo appena compiuto 21 anni. Il mio era un personaggio abbastanza tormentato, con un segreto pesante da portare e un fratello che aveva tentato il suicidio».
Buttironi si era da poco trasferito a Roma dalla nonna materna, dopo il diploma al liceo scientifico Mascheroni, che citiamo per una ragione precisa: proprio a scuola il colpo di fulmine con il teatro. «Era il 27 gennaio 2014, giorno della Memoria. Frequentavo la quarta liceo al Mascheroni, e venne a scuola l’attore Eugenio de’ Giorgi a proporre uno spettacolo comico su un argomento drammatico come la Shoah. Mi stupì moltissimo e pensai che volevo fare quello che faceva lui. L’ho contattato e abbiamo fatto spettacoli insieme per la Val Brembana. Teatro popolare come si faceva una volta, commedia dell’arte usando la maschera come mezzo espressivo».
Cattivi e migliori amici
Nel 2018 «Una pallottola nel cuore 3» con Gigi Proietti, il suo ultimo ruolo “da cattivo”, nei panni di un bullo romano. Poi il debutto al cinema con «Compromessi sposi», con protagonisti Vincenzo Salemme e Diego Abatantuono. La storia è quella di un amore contrastato fra Ilenia, fashion blogger di Gaeta, e Riccardo, cantautore bergamasco. Buttironi interpretava il testimone dello sposo: «Il classico amico che dà sostegno, da allora ho interpretato diversi personaggi molto riservati e accuditivi».
Un ruolo di spalla del protagonista ricoperto anche in teatro, nella parte di Benvolio Montecchi, cugino confidente e amico di Romeo in «Romeo e Giulietta», portato in scena fino al 2020. «Uno degli ultimi spettacoli prima della pandemia», ricorda Buttironi.
Dopo lo stop del lockdown, «trascorso abbastanza serenamente in Francia, con Margherita, la mia ragazza, che lavora in campo legale», il primo lavoro è stato un cortometraggio con Giovanni Storti, «Gli atomici fotonici», che qui vi riproponiamo:
«Una piccola chicca di 15 minuti, per me che sono cresciuto con gli sketch di Aldo Giovanni e Giacomo è un grande onore».
«Vostro Onore»
Ancora un ruolo da “migliore amico” nell’ultima grossa produzione cui ha preso parte il giovane attore bergamasco: «Vostro Onore», un intenso legal drama che segna il ritorno di Stefano Accorsi a Rai Fiction dopo un’assenza di 20 anni.
Nella serie, Francesco ha interpretato il migliore amico del figlio del magistrato: «è stato molto bello per me debuttare in una serie dalla prima stagione, è come salpare per una nave tutti insieme. È la prima volta che mi capita, è come fare parte di una stessa famiglia». Adattamento italiano della serie israeliana «Kvodo», il finale di stagione carico di suspense fa pensare che potrebbe esserci un seguito.
Sognando Favino
Imparare a gestire i tempi morti è uno degli aspetti più difficili della vita di attore, così come tenere alta la motivazione. «Vanno considerati come opportunità per studiare, allenarsi e colmare lacune. Io non ho fatto l’accademia perché ho preferito essere più libero per iniziare subito a lavorare, facendo dei corsi non troppo vincolanti, ma per me è sempre importante la formazione attoriale e tenersi in allenamento. Ho affrontato con lo stesso spirito i mesi di lockdown, ma sono stato fortunato perché vivevo una situazione serena».
La carriera dei sogni? «Un percorso completo, che comprenda il teatro, la televisione, il cinema. Un po’ come Pierfrancesco Favino, che ammiro molto. O anche come Elio Germano: attori che fanno tanto e tutto bene, ma non troppo, che sono versatili e vanno in profondità. Questa è la mia bussola lavorativa».