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«Experimenta», a Urgnano il Festival e il Premio dedicati a cultura e territorio

Articolo. Torna con dieci titoli, tra fine agosto e metà settembre, la seconda parte del Festival Internazionale del Teatro di Gruppo «Segnali Experimenta». La manifestazione, promossa dal Laboratorio Teatro Officina in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Urgnano, la locale Pro Loco, e Fondazione della Comunità Bergamasca, giunge quest’anno alla sua trentaquattresima edizione. Il Festival è parte della kermesse «Urgnano. Se lo vivi te ne innamori!» organizzata dal Comune

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La distanza della luna, tra i finalisti del Premio Experimenta 2022

«Abbiamo scelto con forza di proseguire il cammino del Festival e di proporre anche quest’anno una corposa stagione teatrale che si confronta con la nuova epoca che stiamo vivendo, nel rispetto della sicurezza del pubblico, degli artisti e dei luoghi che ne saranno il palcoscenico – spiega il direttore artistico Gianfranco Bergamini –. Una stagione teatrale tesa alla valorizzazione di spazi diversi e alternativi, sia nel nostro comune che nella vicina frazione di Basella. Una proposta, questa del 2022, che vuol essere una nuova riflessione critica e artistica sul legame culturale che può unire un teatro come il nostro al suo territorio e alla sua gente».

Il Festival

Si inizia, giovedì 25 agosto alle 21.30 con «Sancio Panza e non Chisciotte» del milanese Teatro dell’Albero, di e con Mario Barzaghi per la regia di Tage Larsen, celebre attore dell’Odin Teatret che abbiamo intervistato in questo articolo. L’ipotesi della storia è molto curiosa: «Un personaggio classico può ribellarsi al suo autore? Possiamo immaginare una linea drammaturgica che si discosta da quella ufficiale? Possiamo ripensare il personaggio e costruire una storia dove l’antagonista diventa protagonista?». Lo spettacolo è un tentativo di risposta a quest’altra visione, un pretesto per cambiare il testo e per dare a Sancio la possibilità di manifestare e di protestare.

Alla Rocca Albani – nel Cortiletto Pensile – è la volta delle versioni finali di due reading teatrali: la prima, mercoledì 31 agosto alle 21.30, è «The undead – Il non morto» con Max Brembilla, su un adattamento del testo e la regia di Gianfranco Bergamini. Questa lettura-spettacolo è la libera trasposizione scenica del racconto horror «Oltre il fiume» di Peter Schuyler Miller, scrittore di fantascienza, attivo tra gli anni Trenta e gli inizi degli anni Cinquanta.

Il secondo, giovedì 1 settembre alle ore 21.30, è «Ninna nanna – Il mio racconto» su testi, regia e interpretazione di Gianfranco Bergamini. «I miei primi vent’anni – dice l’autore – esplicitati al galoppo in un racconto di settantacinque minuti, che pesca a piene mani nell’infanzia e nell’adolescenza fino alle soglie della maturità, facendo riferimento a quelle figure e situazioni che mi sono rimaste impresse nella memoria e che, ancora oggi, ricordo con tenera nostalgia».

Si passa nuovamente all’Auditorium Comunale di Urgnano, domenica 4 settembre alle 16.30, con lo spettacolo per famiglie «Moztri! – Inno all’infanzia» di Luna e Gnac Teatro, interpretato da Michele Eynard e Federica Molteni per la regia di Carmen Pellegrinelli. Questa è la storia di Tobia, un bambino di poche parole, che ama stare solo e soprattutto ama disegnare mostri. Ma è anche la storia dei suoi genitori, Cinzia e Augusto, che si disperano per il fatto di avere un figlio così difficile. Tobia è un bambino che non riesce a concentrarsi, che fatica a prendersi delle responsabilità e che vive delle sue fantasie. Ma anche un bambino pieno di risorse che, attraverso i suoi disegni, ci apre le porte del suo mondo interiore e ci mostra la meraviglia del suo immaginario. Uno spettacolo poetico, comico e originalissimo, capace di coinvolgere i bambini e commuovere gli adulti, per la sua forza e le domande che pone.

Giovedì 8 settembre nel Cortiletto Pensile della Rocca Albani andrà in replica «Gh’éra öna ólta - Storie della veglia di stalla» del Laboratorio Teatro Officina, con Lorenzo Baronchelli, Max Brembilla e Gianfranco Bergamini, su testo, montaggio scenico e regia di quest’ultimo. Lo spettacolo è un viaggio a 360° nelle tradizioni popolari della provincia bergamasca. La narrazione, suddivisa in nove storie, sperimenta i temi della fabulazione e del racconto e, con un balzo all’indietro di cento anni, va a ricercarne le origini, in riferimento alle figure degli ambulanti e dei vagabondi come narratori.

Ancora al Parco della Rocca, venerdì 9 settembre alle 21.30, ABC - Allegra Brigata Cinematica presenta «Blackout - Nel meraviglioso mondo di Uoz (app)», spettacolo di danza per le nuove generazioni, con Luca Citron e Federica Madeddu su coreografie di Serena Marossi. Lo spettacolo ci porta nell’immaginario mondo di Uoz(app), dove sono consentite solo relazioni virtuali; è una performance con due personaggi onirici, ognuno ingabbiato in un proprio, ipertrofico canale comunicativo. Nel loro diluvio di gesti sincopati e interazioni virtuali non riescono a costruire un discorso che davvero parli di loro. Nel dover fare di necessità virtù, troveranno un nuovo e più autentico modo per relazionarsi al mondo che li circonda.

L’edizione 2022 del Festival si chiude all’Auditorium Comunale di Urgnano sabato 10 settembre alle ore 21.30, con il grande teatro di ricerca di due personaggi mitici della scena contemporanea italiana, César Brie e Antonio Attisani, cui si aggiunge, per l’occasione Clara Danese. Il loro spettacolo si intitola «Boccascena – Ovvero, le conseguenze dell’amor teatrale»: un gioco teatrale nato durante il primo lockdown in cui un vecchio attore e un vecchio operatore del teatro hanno deciso di dialogare insieme e di «perder tempo» – come direbbe la buona fatina di Pinocchio – e, giocando, hanno costruito un canovaccio teatrale in cui «il solito Gatto e la solita Volpe» raccontano la loro vita, il loro eterno desiderio di vita. Insieme al Gatto (Cesar Brie) e alla Volpe (Antonio Attisani) c’è anche un servo di scena. Tutti e tre percorrono i dieci momenti della «commediola» chiamata «Boccascena», in cui emerge spesso il rischio di veder ingoiate le proprie vite personali in una storia collettiva.

Il «Premio Experimenta»

Avrà luogo nei giorni 26, 27 e 28 agosto, la quinta edizione del «Premio Experimenta – Nuove identità del teatro bergamasco». La manifestazione ha l’obiettivo di promuovere nuove compagnie, attori e realtà produttive della scena orobica, dando loro la possibilità di farsi conoscere ed avere maggiore visibilità. Al Premio hanno aderito 10 realtà teatrali della nostra provincia e sono stati ammessi in finale tre spettacoli che verranno presentati presso il Parco Della Rocca Albani.

Venerdì 26 agosto alle 21.30, «La distanza della luna» di e con Michele Eynard, con le musiche dal vivo di Pierangelo Frugnoli e la regia di Carmen Pellegrinelli. Ispirato a «Le Cosmicomiche» di Italo Calvino, raccolta di storie fantastiche, ambientate in tempi lontanissimi, raccontate da un testimone oculare. Lui c’era quando i pesci uscirono dall’acqua per diventare anfibi; c’era quando si formò l’atmosfera e nacquero i suoni e i colori; c’era perfino quando tutta la materia era concentrata in un punto, prima del Big Bang. E naturalmente c’era anche quando sulla luna ci si poteva andare con una scala. Tutta la storia si svolge tra mare e luna. Ed è lì che troviamo il nostro narratore, coadiuvato da un musicista dal vivo, per rievocare le atmosfere di quelle notti di luna piena, chiare come di giorno, sovrastate dallo sterminato soffitto scaglioso del nostro satellite.

A seguire, sabato 27 agosto sarà la volta di «Link» di ABC – Allegra Brigata Cinematica, da un’idea di Serena Marossi e Luca Citron, su coreografie e danza di Alessandro Nosotti e Serena Marossi. «C’è un abbraccio invisibile che ci legherà per sempre». «Link» è un legame, un anello, una catena, ma è anche un’unità di misura del sistema anglosassone. Misura della distanza tra due corpi, simbolica o reale. I due personaggi partono da uno stato in cui non esiste spazio di divisione tra loro. Sono uguali, quasi due gemelli che si muovono come un unico corpo. Nello sviluppo dello spettacolo, si gioca con la distanza fisica e simbolica che nasce tra i due. Crescere insieme significa danzare tra uguaglianze e progressive differenziazioni. Giunge poi un grande distacco. Per chi rimane, c’è da affrontare il vuoto lasciato dall’altro. C’è da trovare nuove risorse, le proprie, per affrontare il mondo. In una parola, bisogna crescere.

Il Premio si chiude, domenica 28 agosto alle 21.30 presso l’Auditorium Comunale di Urgnano, con «ABOUT» del Duopadella. Uno spettacolo di circo contemporaneo multidisciplinare inspirato all’amicizia. L’ambiente in cui cresciamo e le persone che ci circondano determinano in gran parte chi diventeremo. Riflettiamo l’ambiente che ci attornia ma dobbiamo anche resistergli per definire la nostra identità. L’amicizia svolge un ruolo fondamentale: è il mezzo con il quale ci scopriamo, ci affermiamo e che ci aiuta a fare delle scelte. L’intenzione primaria di «About» è quindi di offrire visibilità a questa relazione che gioca e si interroga sugli aspetti che caratterizzano due amici.

Gli ingressi al Festival sono gratuiti, con prenotazione obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni, è possibile scrivere a [email protected] e consultare il sito. I posti disponibili sono 100 per gli spettacoli e 60 per le reading. In caso di pioggia, gli spettacoli saranno spostati presso l’Auditorium Comunale (Scuola Media) di Urgnano.

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