Un’occasione unica, soprattutto per i nuovi talenti e gli amanti del canto e della recitazione. L’iniziativa, organizzata dalla compagnia La Gilda delle Arti, vede protagonista il noto cantante e attore Vittorio Matteucci, che raggiungerà la città di Bergamo per trascorrere due giornate tra attori, cantanti e appassionati di qualsiasi età, professionisti e non.
Sabato 13 e domenica 14 aprile, La Gilda delle Arti – Teatro Bergamo ospiterà presso il teatro di Treviolo una masterclass di recitazione e canto dal titolo « La voce non mente ». «Gli iscritti riceveranno un coaching personalizzato con Matteucci – spiega Nicola Armanni, direttore artistico della compagnia – Per assicurare a ciascun partecipante tutto il tempo necessario ad assimilare le indicazioni, abbiamo concordato con Vittorio un numero massimo di iscritti. I posti sono pochi, ma l’esperienza per chi partecipa è indimenticabile».
Le classi sono aperte anche a chi desidera assistere come uditore, senza esibirsi, e conoscere e vedere all’opera Matteucci. Armanni spiega: «Chi opera in questo settore conosce bene l’importanza di osservare, per questo motivo abbiamo dato la possibilità a chi vuole di partecipare in veste di uditore. Si può imparare davvero molto ascoltando le correzioni rivolte agli altri».
Le lezioni della masterclass si terranno dalle 10 fino alle 19, con un’ora di pausa. «Possono sembrare molte ore, ma le attività sono tante – racconta Armanni – Ci saranno le esibizioni dei partecipanti, la panoramica che Vittorio Matteucci ci offre sul teatro oggi e ciò che ne pensa, e non può mancare un momento di condivisione circa la sua esperienza maturata nel musical “Notre Dame de Paris” e grazie a tutti gli altri suoi personaggi. Spesso ci regala l’interpretazione delle arie più famose che ha eseguito in tournée: è l’occasione di assistere a una performance di rara intensità, che rimane nel cuore e insegna molto, anche a chi non desidera intraprendere la carriera teatrale».
L’artista Vittorio Matteucci
Vittorio Matteucci definisce la passione per il canto e la recitazione «come un parente». Il motivo è che questa passione ha sempre fatto parte di lui, fin dai primi anni di vita. All’età di tre anni cantava già nel coro del paese e negli anni ‘90 ha debuttato in tv come vocalist e a teatro nel genere del musical. Nella sua carriera ha interpretato perlopiù antagonisti – non perché lui sia realmente cattivo, come si diverte a spiegare – ma «per pura coincidenza».
«Spesso si pensa ai personaggi noti nel mondo del cinema o del teatro come a persone irraggiungibili – racconta Armanni – poi, quando si scopre che hanno una personalità genuina e che mostrano grande disponibilità a condividere la propria esperienza, se ne resta piacevolmente colpiti. Matteucci è venuto da noi già nel 2017 e nel 2018, e dopo qualche anno di pausa l’abbiamo invitato ancora. Le masterclass con lui sono sempre state molto apprezzate. È un’occasione unica per imparare tanto».
Il personaggio che lo ha portato all’apice del successo è Frollo nel musical «Notre Dame de Paris», musicato da Riccardo Cocciante. La sua prima interpretazione risale al 2002 e a distanza di più di un decennio, nel 2016, è tornato in scena per una tournée celebrativa con lo stesso personaggio da lui molto amato.
Nella sua carriera artistica compaiono anche i ruoli di Giuda in «Jesus Christ Superstar» , l’Innominato nei «Promessi Sposi» e Dante ne «La Divina Commedia» solo per citarne alcuni. Inoltre, le diverse comparse nei programmi televisivi come «Buona Domenica», «La sai l’ultima» e «Maurizio Costanzo Show» hanno coronato la passione e il talento con un’esperienza lunga trent’anni.
La compagnia La Gilda delle Arti
Tra le finalità di questo progetto, e più in generale dell’attività svolta dalla compagnia La Gilda delle Arti, c’è il desiderio di rendere la provincia di Bergamo un luogo in cui l’arte cresce e si alimenta delle esperienze che negli ultimi anni hanno segnato il panorama teatrale italiano. L’obiettivo è quello di attirare le persone da tutto il territorio, affinché possa nascere un centro di produzione teatrale e di fruizione culturale aggiornato, che sia al passo con le novità in campo artistico e con le tendenze a livello nazionale. Per raggiungere questo traguardo, la compagnia ospita grandi nomi del teatro, per aiutare i giovani a farsi conoscere e al contempo conoscere il mestiere dell’attore.
«Negli scorsi anni siamo stati soddisfatti del risultato ottenuto – dice Armanni – Quest’anno abbiamo iscritti provenienti da tutto il Nord Italia, dalla Toscana e anche dalla Svizzera. Ieri una signora in battuta mi ha chiesto se potrà toccarlo, farci una foto, avvicinarsi! Credo che questa richiesta esprima bene il calore con cui lo attendiamo!».
Per partecipare alla masterclass non serve una lunga esperienza o un’età minima. Lo stage è aperto a tutti gli interessati; gli unici requisiti sono la voglia di mettersi in gioco e di imparare qualcosa di nuovo. La professionalità non deve intimorire, in quanto non è un ostacolo ma uno stimolo a scoprire potenzialità nascoste in ognuno di noi.
Eventi collaterali
Le esperienze offerte della compagnia La Gilda delle Arti non finiscono qui. Oltre a mettere in scena i “grandi classici” come «La Locandiera», «Il Mercante di Venezia» o «Casa di Bambola», offrono agli appassionati di arte delle visite guidate teatralizzate. L’idea è nata dal desiderio di condividere la passione per tutte le arti: che si tratti di letteratura, poesia, musica o storia dell’arte, l’obiettivo è immergersi nella grandezza delle opere umane. Si tratta di visite guidate originali, che vedono la partecipazione di musicisti e attori. I musicisti hanno il compito di “raccontare” il luogo dell’arte attraverso le loro melodie, mentre gli attori si impegnano a “far vivere” il passato, dando voce ai grandi uomini del tempo e avvolgendo tutto con la magia della musica.
Se è vero che «imitare è la prima forma di apprendimento», come diceva George Bernard Shaw, c’è un valore insostituibile nel progetto della masterclass con Vittorio Matteucci: poter conoscere un professionista del teatro, ascoltarlo e renderlo una guida affinché questo sia il primo passo verso la creazione di una propria identità scenica.