Ogni anno, l’8 marzo porta in primo piano il dibattito sulle eccellenze femminili, spesso non riconosciute, e ogni anno ci si impegna a non relegare la valorizzazione di queste eccellenze a una sola giornata, a ricordarsi di potenziare e sostenere gli sviluppi femminili del sapere tutto l’anno, tutelando l’ingegno e il contributo che le donne apportano al progresso e alle arti.
Ebbene, a Nembro hanno preso molto a cuore la faccenda, e grazie all’Associazione Amici della Biblioteca e al sostegno dell’amministrazione comunale, nel 2022 è nata l’idea di una rassegna che, per un intero anno, metta al centro l’ingegno femminile in tutti i campi del sapere. L’hanno chiamata, appunto, «Il Genio delle donne».
L’anno scorso la prima fortunata edizione è stata dedicata al talento in campo artistico, e ha visto alternarsi sul palco donne che manifestano la loro creatività e la loro passione attraverso la letteratura, la poesia, il cinema, la pittura, la danza e la musica. Non “donne in ombra” ma protagoniste, consapevoli di rappresentare a pieno titolo l’altra metà delle arti. A ciascuna disciplina è stata dedicata una serata, per un totale di sei incontri nel corso dell’anno che, fra esecuzioni musicali, performance di danza, proiezioni di film, conferenze, mostre e declamazioni poetiche, hanno portato sul palco nembrese artiste di spicco.
Le donne della scienza
Per il 2023 si è scelto come tema centrale la scienza, come ci racconta l’assessore alla cultura Sara Bergamelli: «Siamo orgogliosi di aver collaborato con l’Associazione Amici della Biblioteca per l’organizzazione della seconda rassegna di eventi legati al genio femminile, dopo il successo dell’anno scorso. Quest’anno, il filo conduttore de “Le donne nella scienza” ci consente di valorizzare il genio femminile, nel caso specifico quello nel campo della scienza: le scoperte, la ricerca, la passione e la voglia di approfondimento sono insiti nella sfera femminile. Spesso siamo abituati a pensare all’universo scientifico come maschile, ma ci sono tante donne che ci lavorano». Alcune di loro avranno l’occasione di raccontarsi sul palco della rassegna. «Il programma prevede proposte che coinvolgano tutte le fasce d’età. Come amministrazione sosteniamo questo progetto e l’idea da cui parte, che riteniamo importante per tutta la popolazione».
Con questo spirito viene affidata a una citazione della grande astrofisica, divulgatrice scientifica e attivista Margerita Hack, scomparsa nel 2013, la frase che introduce il programma della manifestazione: «Il semianalfabetismo o addirittura analfabetismo scientifico spiegano tante paure irrazionali e la credulità in pseudoscienze. L’interesse per la scienza e le sue applicazioni dovrebbe essere inculcato nei bambini già dalle prime classi elementari».
Un naso elettronico che fiuta le malattie
Si parte venerdì 24 marzo alle 20.45 all’Auditorium Modernissimo in Piazza Libertà con la conferenza «La fisica incontra la medicina: un naso elettronico per studiare le malattie». Sonia Freddi, ricercatrice presso il dipartimento di Fisica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, racconterà la sua straordinaria invenzione che le è valsa numerosi riconoscimenti internazionali, fra cui il prestigioso premio «She made a difference» a ottobre 2022, assegnato dall’associazione EWMD (European Women Management Development) a donne che si sono distinte per la loro professionalità e che possono rappresentare modelli positivi per le generazioni future.
Grazie alle sue ricerche, Sonia ha prima dimostrato la fattibilità e successivamente sviluppato un naso elettronico a base di carbonio nanostrutturato in grado di riconoscere patologie polmonari attraverso l’analisi del respiro, aprendo la strada a possibili campagne di screening. Si occupa di ricerca a tempo pieno: segue progetti, scrive articoli e segue tesisti, ma partecipa anche attivamente a molti eventi di divulgazione scientifica all’interno del dipartimento di fisica e nelle scuole secondarie. Venerdì sera potrete vedere dal vivo il suo straordinario naso elettronico e sentire l’affascinante racconto delle sue scoperte.
Piccola curiosità: Sonia è salita sul palco della rassegna anche l’anno scorso, ma come musicista. Nel tempo libero, suona il clarinetto nella Women Wind Orchestra, l’orchestra di fiati al femminile che il 15 ottobre ha partecipato al concerto di chiusura della rassegna 2022. Durante la serata ha conosciuto gli organizzatori ed è così nata l’idea dell’intervento di quest’anno.
Un ricco programma per un anno
Il 27 maggio sarà la volta di uno spettacolo teatrale «Gli occhiali di Rosalind», a cura dell’Associazione Culturale L3C e della compagnia teatrale L’Aquila signorina di Bologna. Lo spettacolo racconta la storia di Rosalind Franklin, chimica britannica il cui lavoro è stato fondamentale per la comprensione delle strutture molecolari del DNA e dell’RNA, anche se poi il Nobel è andato a due uomini, James Watson e Francis Crick, che non hanno riconosciuto il suo contributo.
Il 15 luglio in piazza Libertà sarà proiettato il film «Il diritto di contare» di Theodore Melfi, che racconta la storia delle donne afroamericane addette ai calcoli aerospaziali alla NASA che, nonostante fossero sottopagate perché donne e perché nere, contribuirono in maniera decisiva alla riuscita del programma aerospaziale statunitense.
Il 23 settembre il C.A.B. (Centro Astrofili Bergamaschi) terrà una conferenza dal titolo «Siamo tutti fatti della stessa materia delle stelle». A seguire si uscirà sulla piazza antistante l’auditorium, dove verranno spenti i lampioni e, grazie ai telescopi messi a disposizione dal Circolo, si guarderanno insieme le stelle.
A ottobre ben due appuntamenti chiuderanno in bellezza la rassegna. Il 14 lo spettacolo teatrale «Sei donne che hanno cambiato il mondo» di Gabriella Greison, fisica, scrittrice, drammaturga e attrice, che trae le sue pièce teatrali dai suoi libri di divulgazione, per renderne più fruibili i contenuti al grande pubblico.
Infine il 28 ottobre Marina Noris, Responsabile del Centro di Genetica Umana dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri IRCC – Centro Clinico di Villa Camozzi, nella conferenza «Alla ricerca delle radici del virus», presenterà gli esiti dello studio Origin, l’indagine sul DNA degli abitanti della Val Seriana che ha sondato differenze e somiglianze genetiche fra coloro che si sono ammalati di Covid in forma severa, lieve o che non si sono ammalati affatto, per evidenziare eventuali correlazioni a livello genetico che favoriscano o contrastino l’insorgere della malattia nelle forme più severe. La presentazione dei risultati proprio nel paese di Nembro assume un significato fortemente simbolico.
Volontari e amministrazione per la tutela del patrimonio culturale
L’ideazione e organizzazione della rassegna sono a cura dell’Associazione Amici della Biblioteca di Nembro, un gruppo di circa 30 volontari nato nell’aprile 2007 che si occupa di organizzare tutto ciò che fa cultura, come ci racconta il presidente Antonio Noris. «All’inizio ci occupavamo solo della biblioteca, poi abbiamo pian piano allargato il nostro campo d’azione a tutto ciò che può far crescere il livello culturale dei nostri concittadini. Per il futuro della rassegna l’idea è presentare ogni anno un ambito diverso. Siamo partiti con l’arte l’anno scorso e quest’anno la scienza, per l’anno prossimo abbiamo già molte idee e speriamo che il pubblico partecipi numeroso».
Fra le molte iniziative dell’associazione ne ricordiamo una che si chiuderà proprio la sera precedente all’avvio della rassegna, giovedì 23 marzo: alle 20.30 in biblioteca ci sarà infatti la premiazione del concorso «Poesia vita mia». Tutti i giovedì sera, la biblioteca rimane aperta al pubblico proprio grazie all’impegno di questi volontari.
Tutti gli incontri de «Il Genio delle donne» si svolgeranno presso l’auditorium Modernissimo (o nell’antistante piazza Libertà per le date estive) a Nembro. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti e non necessita di prenotazione. Non resta quindi che armarsi di curiosità e abbracciare l’amore per la scienza e l’indagine dei grandi misteri del mondo. Come dice un vecchio proverbio, «la curiosità è femmina». Visti gli eccellenti risultati bisogna aggiungere: meno male!