«S peme è uno attender certo de la gloria futura, il qual produce grazia divina e precedente merto», scriveva Dante Alighieri nel Canto XXV del Paradiso. Parafrasando, secondo il Sommo Poeta la speranza è un’attesa certa della beatitudine celeste, che si realizza per mezzo della grazia divina e dei meriti acquisiti in vita. Le parole dantesche sono un inno alla speranza, quanto mai necessaria in un mondo travagliato da guerre, conflitti e tensioni sociali come quello in cui viviamo. Un inno a una speranza che si può concretizzare tramite il perdono, la riconciliazione con noi stessi e con gli altri, oltre che con la natura e con il divino. Non è dunque un caso che le terzine dantesche siano state riprese dalla Diocesi di Bergamo, che ne ha fatto il tema delle «Settimane della Cultura 2025», in programma tra il 5 marzo e il 5 aprile. Giunta alla sua terza edizione, la manifestazione si presenta quest’anno con oltre 120 iniziative ed eventi sparsi per Bergamo e per tutta la provincia.
Un’iniziativa che parte delle parrocchie
Come già successo negli scorsi anni, anche la terza edizione delle «Settimane della Cultura» metterà al centro le parrocchie della Diocesi di Bergamo. Organizzatori degli eventi saranno dunque gli animatori pastorali delle comunità parrocchiali, degli Istituti di Vita Consacrata, delle Associazioni Laicali della Diocesi e delle cooperative del Consorzio Solco Città Aperta, con il supporto dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura e degli Istituti Culturali diocesani, la collaborazione con le associazioni e gli enti civili, nonché la valorizzazione del patrimonio umano e artistico delle singole parrocchie, dai cori locali ai musei, fino agli archivi e alle opere esposte nelle chiese.
Arte, musica, poesia, scienza e teologia si uniranno nelle iniziative promosse in tutta la Diocesi di Bergamo dalle comunità territoriali, mentre una serie di laboratori per adulti e bambini permetterà a tutti di mettersi in gioco, di imparare, di riflettere e di divertirsi allo stesso tempo. Spazio poi ai momenti di riflessione con gli esperti: nel programma delle «Settimane della Cultura» sono previste conferenze, lezioni, letture e incontri con autori ed esperti, tutti incentrati sul tema cardine della manifestazione: la speranza. I «Cammini di bellezza e perdono» – questo il sottotitolo scelto per l’edizione 2025 – non si interrompono qui: in programma ci sono anche degli speciali laboratori di narrazione e installazioni d’arte contemporanea sparsi per il territorio – realizzati ancora una volta in collaborazione con la Fondazione Adriano Bernareggi, che si occuperà di portare l’arte all’interno delle comunità e delle parrocchie.
Un ricco programma
L’adesione locale alle «Settimane della cultura» è stata elevatissima: gli eventi in programma sono oltre 120, sparsi per tutta la provincia. Per consultarli, la Diocesi di Bergamo ha pubblicato un calendario sul suo sito web, dal quale è possibile prenotarsi per ciascun appuntamento. La scelta è molto ampia: visite guidate, mostre ed esposizioni, conferenze, letture, concerti, laboratori, proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali compongono un’offerta culturale ricca, che tocca tutta la Bergamasca, abbracciando la comunità dei fedeli. L’inaugurazione delle «Settimane della cultura» è prevista per venerdì 28 febbraio alle 18.30, all’Abbazia di San Paolo d’Argon: nel corso della presentazione verrà illustrata l’iniziativa e sarà possibile percorrere un itinerario artistico alla scoperta dell’Abbazia.
La manifestazione, invece, inizierà il 5 marzo a Romano di Lombardia e Bergamo, rispettivamente con l’apertura delle mostre «Grembo di Speranza. Opere di Patrizia Masserini» e «Sperare l’Insperabile» di Maurizio Bonfanti. L’occasione è duplice: le opere di Patrizia Masserini saranno mostrate in occasione della Giornata dei Diritti della Donna, mentre la data del 5 marzo coincide con il Mercoledì delle Ceneri – un auspicio che la partecipazione alle «Settimane della Cultura» possa aiutare i fedeli nel loro cammino quaresimale.
Grande soddisfazione da parte della Diocesi di Bergamo per l’elevata adesione alla rassegna da parte delle realtà del territorio: «Tra parrocchie, sale della comunità, musei parrocchiali, associazioni e cooperative, circa 100 enti hanno collaborato a questa edizione », riporta Don Davide Rota Conti, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura, dell’Ufficio Beni Culturali e dell’Ufficio per la Pastorale delle Comunicazioni Sociali della Diocesi di Bergamo. Che aggiunge: «alcune realtà hanno proposto più di un evento, per un totale di 120: vedere un calendario così ricco è una soddisfazione». « Le nostre chiese presentano un patrimonio artistico e culturale veramente grande, che va riscoperto e valorizzato. In un momento storico in cui la sensibilità verso l’arte e la riscoperta dei propri tesori sono forti, con manifestazioni come le “Settimane della Cultura” continuiamo a prenderci cura del nostro immenso patrimonio culturale», conclude don Davide.