Che cosa è un festival distinguibile dagli altri? È un evento musicale che accanto ai concerti inserisce dei contenuti focali rispetto al presente (ad esempio i diritti civili, l’ambientalismo) e racchiude tutto in un’immagine riconoscibile ed evocativa.
Rock sul Serio, nel vivido panorama festivaliero bergamasco, è esattamente questo. Cinque giorni di concerti (17-21 luglio a Villa di Serio), fra cui una giornata “Contro tutte le differenze – Per uguali diritti e dignità”. Un’inclinazione sempre più pronunciata verso un approccio plastic-free (quest’anno ci sarà pure una casetta dell’acqua). E uno spirito di accoglienza che prevede nel finesettimanauna specie di piccolo villaggio pensato per i bambini (con Dulco Granoturco & Chitarra Scimitarra), gli appassionati di musica, vintage e ambiente (la presentazione del libro “Vivere felici senza plastica”), e per chi semplicemente vuole passare un pomeriggio sul fiume.
Tutto questo a fianco di un programma musicale che punta a proporre il meglio delle nuove generazioni dell’indie italiano con qualche deviazione verso altri lidi. Dunque La Rappresentante di Lista (imperdibile), Folkstone, Any Other (idem), Scarda e l’inedita accoppiata Le Capre a Sonagli con Edda, che faranno qualche brano insieme e due inediti (tanta curiosità).
Occhio anche alle aperture: l’it-pop dei milanesi Tropea, l’electro-pop delle I’m not a blonde (a Bergamo dopo vari tour europei), il trio strumentale batteria-violino-chitarra dei Bosco, due promesse bergamasche come Vanarin e Calabi, e gli /Handlogic, vincitori del concorso Musica da Bere. Fra una band e l’altra poi c’è pure Canta Indie. Canta Male..
Infine un paesaggio quasi metafisico di cactus, deserto e piramidi come scelta grafica di questa edizione, sempre piuttosto cult dopo i limoni, i ghiaccioli e le carte da gioco degli scorsi anni.
Insomma, dalle parti di RSS ci sono così tante cose e aspetti nuovi per la nostra provincia musicale che non potevamo tralasciare di parlarne con uno degli organizzatori, Davide Della Valentina.
LB: Sembra una domanda banale ma non per un festival distinguibile come il vostro. Chi è Rock sul Serio?
DDV: Rock sul Serio nasce da un gruppo di storici amici, ai tempi dell’università quando abbondava il tempo libero per reinventarsi organizzatori di festival, da zero e senza guida. Dopo sette anni ci sono una decina di persone nel direttivo e ben ottanta nello staff durante l’evento. Tra di noi c’è chi svolge lavori che tornano utili per il festival, un tecnico del suono, un grafico, esperti ICT, un’architetta. Ma per lo più ciascuno di noi si è fatto da solo imparando tutte quelle cose necessarie a organizzare Rock sul Serio, anche le più improbabili. Ad esempio come si scrive un piano della sicurezza!
LB: Tante competenze e passione. Siete organizzati o tutti fanno tutto?
DDV: Sicuramente è fondamentale la divisione dei ruoli: nel direttivo ci sono persone che si occupano di specifiche aree/attività e ne sono responsabili, esattamente come avviene sul lavoro. Quando raggiungi certe dimensioni questa suddivisione dei compiti è imprescindibile.
LB: La prima cosa che balza all’occhio di Rock sul Serio è il lavoro sulla comunicazione. Niente ufficio stampa ma un modo di comunicare subito riconoscibile. Ogni anno un’idea grafica diversa.
DDV: Siamo fortunati perché uno dei soci fondatori, Fabio Galessi, è un grafico bravissimo. La comunicazione di questi anni si è basata sulla creazione di un simbolo da ricordare, da amare. Un simbolo senza troppe spiegazioni ma che apre un immaginario ben riconoscibile. Sono simboli solari, estivi, giocosi, un cactus, un limone, un ghiacciolo. Da lì nasce un gioco di declinazioni per la realizzazione di magliette, grafiche, personalizzazione dei bicchieri, con stili e immagine che si evolvono durante i mesi di lavoro. C’è sempre anche un tentativo di stupire il pubblico, oltre che catturarlo con un simbolo bello. Proviamo far capire chi siamo e la nostra idea di festival, non solo gli artisti che ospiteremo.
LB: “Musica, ambiente, integrazione e diritti civili” recita il vostro comunicato. In questo senso rispetto agli altri festival bergamaschi siete più avanti.
DDV: Questo aspetto nasce dai nostri interessi e dalle nostre sensibilità. Anche in questo caso le nostre professioni c’entrano solo in parte, qualcuno lavora specificamente in campo sociale e ambientale, ma il festival dà vita a qualcosa di più rispetto alle nostre vite lavorative. Rock sul Serio è nato come festival puramente musicale ma oggi è molto di più. Stiamo cercando di fare scelte che trasmettono significati e non solo musica, ma una certa idea di mondo.
LB: Da qui le collaborazioni di quest’anno.
DDV: Collaboriamo con festival Orlando e Arci Gay per dare il nostro supporto alla causa dei diritti civili e della libertà d’amare e allo stesso tempo con l’Associazione La Comune, una realtà che ospita richiedenti asilo, per dimostrare che le tutte le persone sanno stare insieme e insieme costruire qualcosa di bello. Le esperienze civili sono sempre un passo oltre la rappresentazione politica di questi fenomeni, però bisogna aver il coraggio di realizzarle.
LB: Quindi ecco spiegata la serata di giovedì “Contro tutte le differenze – Per uguali diritti e dignità”. Nel nostro Paese sono temi divisivi.
DDV: Qualche anno fa questa cosa non la percepivamo, si tratta di una recente evoluzione. La serata di giovedì nasce in parte dalla voglia di mettersi sempre in gioco e in parte dalla consapevolezza che questa grossa scatola che abbiamo tra le mani è un’opportunità da sfruttare per dire quel che pensiamo e in cui crediamo. I diritti civili sono un tema che ci sta a cuore e hanno strettamente a che fare con la musica perché la musica è unione. Rock sul Serio vuole unire e non dividere, chiunque verrà da noi se ne renderà conto e siamo sicuri che chiunque si sentirà accolto.
LB: Negli anni la scelta dei nomi da portare sul palco di RSS è stata sempre improntata alla musica indie con qualche “svisata” verso altri generi. Come nasce il programma?
DDV: Abbiamo sempre puntato a un mix tra i gusti personali della direzione artistica e la volontà di proporre qualcosa di contemporaneo, però avendo sempre come pallino fisso quello della qualità artistica, che sia originalità stilistica, di contenuti, capacità di performance sul palco. I nomi di quest’anno, come Le Capre a Sonagli, la Rappresentante di Lista, Any Other, Mòn e tutti gli altri ci soddisfano molto da questo punto di vista, sono gruppi con un’identità forte e una certa unicità nel panorama nazionale.
LB: In questo senso come lavorate con le agenzie di booking?
DDV: Sul ruolo dei booking e soprattutto sull’evoluzione del mercato musicale di questi ultimi due-tre anni ci sarebbe da parlare per ore. Sicuramente la domanda di concerti è elevata e di conseguenza l’offerta si adegua, con il rischio però di non comprendere le realtà che organizzano questi concerti e che sono quelle che sostengono tutto il mercato.
LB: A me pare che RSS non sia un episodio isolato nella comunità di Villa di Serio. C’è molto attivismo culturale (penso agli eventi della biblioteca, quasi sempre molto frequentati), alle varie associazioni che operano sul territorio e ad un paese attento alle questioni ambientali. Pensi che tutto ciò abbia influito sull’evoluzione del festival?
DDV: Domanda difficile. Indubbiamente è vero che Villa di Serio è un paese vivo, sia dal punto di vista culturale sia sul fronte ambientale, non a caso è giustamente chiamato “Il paese dei parchi”. E indubbiamente ha alcuni asset preziosi, come i parchi in collina e sul fiume e la Villa Carrara, che le associazioni sono in grado di valorizzare tramite eventi dedicati e di successo (Mattoncini in Villa, Villa di Serio ART & GREEN, Watermelon Party). La cosa bella è che queste realtà attive marciano nella stessa direzione, supportandosi nelle piccole cose e quando è possibile collaborando direttamente nella realizzazione dei propri eventi.
LB: Il sabato e la domenica invece il festival si trasforma in un piccolo villaggio. Mercatini, eventi per bambini etc. Siete oltre l’idea di festival salamelle, concerti gratis e birra…
DDV: Sì, è vero. Abbiamo fatto nascere questo piccolo villaggio del weekend, pensato per i bambini, per gli appassionati di musica e di vintage, per chi cerca un posto nuovo per fare merenda e aperitivo, per chi vuole rilassarsi con lo yoga sulle rive del fiume. Del resto siamo in una posizione privilegiata, a pochi metri dal Serio e dalla pista ciclabile, raggiungerci è facile e si può passare una bella giornata al festival e lungo il fiume.
LB: RSS quest’anno sarà quasi totalmente plastic free. Accanto alla vendita delle bottigliette dell’acqua ci sarà una casetta dove poter riempire la propria borraccia.
DDV: Siamo (quasi) tutti ambientalisti convinti nei fatti. La sostenibilità è una bellissima cosa ma bisogna ricordare che costa più della non-sostenibilità. Eppure noi ci abbiamo creduto fin dal nostro inizio, scegliendo prodotti biodegradibili e carta riciclata e facendo la raccolta differenziata. Anno dopo anno cerchiamo sempre di migliorare e anche quest’anno faremo un passo in avanti, portando una casetta dell’acqua per ridurre la vendita di bottigliette in plastica ed eliminando le cannucce. Negli ultimi mesi il tema ambientale ha letteralmente cambiato faccia e per molte attività è un’occasione di strizzare l’occhio al consumatore, ma da questo punto di vista possiamo vantarci di avere iniziato questo percorso in anticipo. L’anno scorso ad esempio siamo stati tra i primi a Bergamo ad aver introdotto i bicchieri multiuso in plastica rigida, per di più personalizzandoli con le nostre grafiche e facendoli diventare un piccolo gadget da collezionare.
LB: Per finire un momento da dimenticare e uno memorabile di queste edizioni.
DDV: I momenti più difficili sono sempre le serate di brutto tempo, quando si palesa il rischio di vedere vanificati tutti gli sforzi organizzativi: è un incubo, chi organizza un festival lo sa bene e controlla ogni secondo le previsioni meteo (sia lodato il Centro Metereologico Lombardo!). Sicuramente aver imballato l’area festa grazie al concerto di Irene Grandi & Pastis, al punto da far fatica a farsi spazio a piedi tra il pubblico, è stata una soddisfazione immensa e un colpo d’occhio che non dimenticheremo. Però anche l’aver rinchiuso senza accorgerci il nostro segretario in una cella frigo gigante ed averlo dimenticato lì per qualche minuto ci fa sempre morir dal ridere!
Il programma
Mercoledì 17 luglio
Le Capre a Sonagli & Edda + Tropea
Giovedì 18 luglio
La Rappresentante di Lista + I’m Not A Blonde + Canta Indie. Canta Male.
Venerdì 19 luglio
Folkstone + Bosco
Sabato 20 luglio
Any Other + Mòn + Vanarin
Domenica 21 luglio
Scarda + Calabi + /Handlogic
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