Il grande compositore del periodo romantico Franz Liszt sosteneva che «il pianoforte concentra e riassume dentro di sé tutta l’arte universale». E se anche voi siete pronti a farvi meravigliare dalla bellezza di questo strumento, non potete perdere, dal 28 aprile al 26 giugno, la 62esima edizione del «Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo», un appuntamento molto atteso dagli appassionati di musica classica, ma non solo. Grazie a un programma ricco e variegato, che quest’anno esplorerà le calde «Noches de España» e le sonorità che celebrano la terra iberica, la kermesse riesce infatti ogni anno a raggiungere un pubblico di tutte le età, con numeri record che non hanno nulla da invidiare ad altri famosi festival in tutto il mondo.
Partendo dalle opere pianistiche più importanti del mondo spagnolo, «Iberia» di Albéniz, «Goyescas» di Granados e «Noches en los jardines de España» di Manuel de Falla, il Festival restituirà al pubblico delle imperdibili cartoline musicali di quei compositori che non ebbero legati diretti con il Paese latino, ma che scelsero di evocarlo attraverso le loro opere. Si potranno così ascoltare, ad esempio, le note di Čajkovskij, Rimsky-Korsakov, Liszt e Debussy, ma anche di Ravel, Chopin e Scarlatti che invece ebbero la fortuna, tramite vari soggiorni, di respirare l’anima della Spagna. La rassegna sarà dedicata quest’anno al grande pianista Arturo Benedetti Michelangeli, che si spense il 12 giugno di trent’anni fa e che riuscì a consegnare al mondo alcune delle più belle e intense interpretazioni pianistiche del secolo scorso.
«Come è noto, il nostro Festival nasce nel suo nome e la sua eredità artistica è più viva che mai – dichiara il direttore artistico Pier Carlo Orizio – Vorrei ricordarlo per un aspetto forse marginale del suo repertorio, ovvero la predilezione per alcuni brevi brani spagnoli che fortunatamente sono disponibili in rete. Sono “Malagueña” di Albéniz, “Andaluza” di Granados e “Cancion” di Federico Mompou. Brani che un pianista dilettante esegue senza troppo impegno, ma che con Arturo Benedetti Michelangeli hanno conquistato il valore dell’arte assoluta». «Il Festival è pronto a scaldare i motori forte di una crescita costante che ha fatto registrare lo scorso anno il sorpasso dei numeri pre – pandemia, con oltre 1.000 abbonati e più di 10.000 biglietti venduti – dichiara la presidente Daniela Gennaro Guadalupi – Un bilancio molto positivo, risultato di un’offerta culturale originale, premiata dal pubblico e possibile grazie al sostegno delle istituzioni pubbliche e dei privati che permetteranno anche quest’anno di perpetuare la tradizione di eccellenza del Festival».
Il programma a Bergamo
Il «Festival Pianistico» permetterà al pubblico di Bergamo e Brescia di ascoltare interpreti di fama internazionale, tra cui Hélène Grimaud, Yulianna Avdeeva, Jan Lisiecki e Alexandra Dovgan. L’inaugurazione ufficiale si terrà al Teatro Grande di Brescia lunedì 28 aprile e il giorno successivo a Bergamo, al Teatro Donizetti, con la Slovenian Philharmonic, diretta da Kakhi Solomnishvili e con solista Pierre-Laurent Aimard. Sarà un inizio con il botto per il tema delle «Noches de España»: durante la serata verranno infatti eseguiti la «Rapsodia spagnola», il «Concerto in re per la mano sinistra» e l’iconico «Bolero» di Ravel, oltre al «Capriccio spagnolo» di Rimsky-Korsakov.
Il cartellone bergamasco del Festival continuerà, sempre al Teatro Donizetti, con i concerti di Yulianna Avdeeva (3 maggio), che dopo dieci anni di assenza dal festival offrirà un viaggio tutto dedicato a Chopin – che a Palma di Maiorca compose i famosi Preludi - con l’esecuzione di alcune opere quali la «Polonaise-Fantaisie op.61», la «Barcarola op.60» e le «Mazurche op.59» e la «Sonata n.3 in si min op.58», e di Hélène Grimaud con la Camerata Salzburg, che permetteranno invece al pubblico di ascoltare due grandi opere di Brahms: il «Concerto in re min op.15» e la «Serenata in re mag op.11». A Bergamo tornerà, il 19 maggio, anche Grigory Sokolov , un’autorità del pianoforte mondiale e un grande amico del festival. Il Donizetti farà così da cornice alle note di Byrd e Brams, interpretate magistralmente dal pianista russo che nel 2008 venne insignito dal comitato del «Festival Pianistico» del premio «Arturo Benedetti Michelangeli».
Il 23 maggio debutterà invece a Bergamo un l’affermato interprete spagnolo Javier Perianes con un recital in ricordo di Alicia de Larrocha (1923-2009), ospite per ben sei volte nella kermesse. Il musicista offrirà una selezione di brani di De Falla, Deussy, Albéniz e Granados. Tornerà invece a calcare il palco bergamasco il pianista canadese Jan Lisiecki , atteso al Donizetti per un viaggio tra la storia della musica con pezzi di Chopin, Bach, Rachmaninov, Szymanowski, Messiaen e Górecki.
Da mettere in agenda la data del 30 maggio, quando – in esclusiva italiana – si esibirà per la prima volta al Festival l’ orchestra brasiliana NEOJIBA , un progetto dalla forte vocazione sociale che raccoglie musicisti di età compresa tra i 13 e i 27 anni. Diretta da Ricardo Castro, l’orchestra accompagnerà il duo di pianisti olandesi Arthur e Lucas Jussen, allievi di Maria João Pires, al loro debutto al Festival. Il programma omaggerà la musica latinoamericana – che ha forti echi spagnoli - con il pezzo contemporaneo Nazareno per due pianoforti e orchestra di Golijov, accanto a brani di Gomes, Bernstein, Copland e Ginastera.
Il Festival continuerà a giugno con altri concerti imperdibili. Il 3 giugno è in programma infatti il recital di Giuseppe Albanese , il pianista – filosofo che nel 1997 conquistò il «Premio Venezia» e che oggi è tra i musicisti più richiesti della sua generazione. Tra le opere che eseguirà Albanese, dopo opere di Chopin, Liszt, Granados e Albéniz, una chicca finale: il «Capriccio spagnolo» di Moszkowski. Con Albéniz prenderà il via anche il recital di Lucas Debargue , grande scoperta XV Concorso Čajkovskij del 2015. Il suo dono straordinario, la sua la visione artistica e la sua libertà creativa, si sono distinte al punto tale da valergli il prestigioso premio dell’Associazione dei Critici di Mosca. Debargue, che chiuderà il concerto con una Suite in re minore da lui composta, porterà a Bergamo brani anche brani di Debussy, Scarlatti, Ravel e Fauré.
Chiuderà il calendario di appuntamenti al Teatro Donizetti, l’11 giugno, il grande concerto della Wiener Kammerorchester , diretta da Pier Carlo Orizio con solista Alexandra Dovgan, talentuosa pianista che il Festival presentò per primo in Italia nel 2019 a soli undici anni. La serata sarà un tutto Beethoven con l’«ouverture Coriolano», il «Concerto per pianoforte n.4» e la «Settima Sinfonia». Al Teatro Sociale, il 16 maggio, mettete in agenda il concerto della Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz, con solista Ying Li e diretta da Pier Carlo Orizio: il programma volerà sulle note di Albéniz, de Falla e Musorgskij.
«Festival e dintorni»
Oltre ai concerti principali, il Festival offrirà come sempre numerosi appuntamenti sul territorio per vivere la magia del pianoforte. Il calendario dell’iniziativa «Festival e dintorni» prenderà il via il 6 maggio a Gorle con Federico Colli , apprezzato pianista bresciano già ospite del Festival e protagonista di esibizioni in tutto il mondo con le più prestigiose orchestre. A Nembro, il 9 maggio, si terrà un concerto speciale con l’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano, che quest’anno festeggia l’ottantesimo anno di fondazione. L’Orchestra, con il pianista e concertatore Louis Lortie e la pianista Illia Ovcharenko , regalerà due capolavori: il «Concerto per due pianoforti K365» di Mozart e il «Concerto per pianoforte n.5 Imperatore» di Beethoven.
«Festival e dintorni» continuerà con i recital di Josef Mossali a Vertova (10 maggio), di Gloria Campaner a Osio Sotto (12 maggio), Roberto Cominati a Mozzo (13 maggio), Gabriele Strata a Nembro (20 maggio) e di Ilia Kim all’ex Monastero di Valmarina, sede del Parco dei Colli di Bergamo (17 giugno). Il Donizetti Opera Ensemble , composto da Franco Tangari all’oboe, da Antonietta La Donna e Rossella Pirotta ai violini, da Christian Serazzi alla viola ed Elisa La Donna al violoncello, si esibirà il 13 giugno al Teatro del Casinò di San Pellegrino Terme.
Conferenze con l’Università
Un affascinante viaggio alla scoperta delle intricate connessioni tra la musica spagnola e il panorama musicale europeo prenderà il via lunedì 5 maggio alle 17 maggio presso la Biblioteca Tiraboschi di Bergamo. Il ciclo di conferenze (ingresso gratuito), realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo, offrirà al pubblico tre appuntamenti curati da Virgilio Bernardoni, esperto di storia della musica. Il primo incontro, dal titolo «Musica spagnola e musica europea: i processi dell’integrazione», analizzerà le dinamiche di scambio e influenza reciproca tra le tradizioni musicali spagnole e quelle del continente europeo.
Il ciclo proseguirà mercoledì 21 maggio con «Il pianoforte “spagnolo” di Claude Debussy nell’interpretazione di Arturo Benedetti Michelangeli», che vedrà il musicologo Federico Fornoni dialogare con Virgilio Bernardoni, offrendo nuove prospettive sull’approccio interpretativo di Michelangeli alle sonorità iberiche evocate nella musica di Debussy. L’ultimo appuntamento si terrà martedì 27 maggio e si concentrerà sul contesto culturale e intellettuale che ha portato alla riscoperta e alla rielaborazione dell’identità spagnola nella capitale francese. La conferenza «Parigi e l’invenzione dell’ispanismo tra Otto e Novecento» vedrà Fabio Scotto, docente di letteratura francese, confrontarsi con Virgilio Bernardoni per esplorare le complesse interazioni tra letteratura, cultura e musica in questo periodo storico cruciale.
Sul sito ufficiale del Festival è possibile acquistare i biglietti e i carnet per i concerti.