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Il Coro “Fior di Monte” di Zogno, «un profondo amore per la montagna e per il canto»

Articolo. È un lungo viaggio, quello del coro “Fior di Monte” di Zogno: quest’anno, infatti, ricorrono i 75 anni di attività. Un percorso fatto di amore per il canto e per la propria terra, tra speranze e ricordi, con un forte attaccamento alla comunità. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Gotti, responsabile e corista di lunga data

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Lo spirito di comunità è uno degli aspetti che più di tutti sono radicati nell’essere bergamaschi. E quale migliore strumento riesce a trasmettere quest’anima se non il coro? In un corso, ogni persona fa parte di un piccolo grande sistema, che riesce a esprimersi solamente in una collaborazione e in un affiatamento collettivo: è un sistema che tende alla bellezza e all’armonia.

Nel nostro territorio, le realtà corali sono diffuse in modo capillare, persino nelle montagne: ed è proprio nelle prime propaggini della Valle Brembana, a Zogno, dove ha sede il coro “Fior di Monte” , che si accinge quest’anno a festeggiare i suoi 75 anni di attività.

«Il coro nasce dal vivo entusiasmo di pochi, accompagnato da un profondo amore per la montagna e per il canto – afferma Giuseppe Gotti, segretario del coro e corista da diversi anni – Dal 1949 sono trascorsi molti anni e il coro non è sfuggito alle traversie delle cose umane, ma lo spirito è rimasto immutato nel volgere del tempo». Ricordando il tempo che è stato e la lunga strada percorsa in questi anni, per festeggiare l’importante traguardo sono in programma diverse iniziative.

La storia

Il coro “Fior di Monte” nasce nel solco di un’altra realtà, ovvero la corale “Don Carlo Pansa”. Nel suo 25esimo anno di fondazione, nel corso di una funzione in ricordo del parroco Don Pansa e dei cantori defunti, un gruppo di coristi diretti dal M° Claudio Brissoni di Zogno, ribattezzati sotto il nome “Fior di Monte”, esegue diversi canti alpini riscontrando un grande successo. Colonna storica, come direttore del coro, è il M° Antonio Micheli, che ricopre quest’incarico per oltre 40 anni: «Fu un uomo di una forte personalità, dotato di valori morali ed umani non comuni: il suo contributo nell’evoluzione tecnica e nella gestione del gruppo è stato fondamentale» ricorda Giuseppe Gotti.

Il gruppo corale comincia a esibirsi tra Bergamo, San Giovanni Bianco, Sant’Antonio Abbandonato e Stezzano. Negli anni successivi prende parte a concorsi (aggiudicandosi il secondo posto a Milano, nel 1953), oltre a diversi appuntamenti in tutto il nord Italia, fino a Bologna.

Nel 1974, per festeggiare il 25° anniversario dalla fondazione, il coro “Fior di Monte” si esibisce insieme al più famoso “Coro INCAS” di Fiorano al Serio: «È stato un punto di arrivo importante. Nel corso degli anni a seguire, non è mai mancato l’appassionato amore per la montagna e per il suo mondo; non è mai mancato l’impegno, la passione e l’attaccamento al coro» afferma Gotti.

Con l’avvento del nuovo secolo, la presidenza del M° Franco Travi (pittore e scultore) e la direzione del M° Franco Ambrosioni, attuale direttore, iniziano anche le partecipazioni estere: nel 2014 il Coro “Fior di Monte” è ospite a Regensburg, presso la clinica pediatrica St. Hedwig, per poi proseguire con altri appuntamenti in Svizzera e a Barcellona.

Un’altra importante partecipazione è quella del maggio del 2019, quando il coro ha modo di accompagnare la messa domenicale nella Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi. In ultimo, lo scorso anno, il coro “Fior di Monte” ha iniziato una partecipazione presso l’«International Choir Festival in Val Pusteria». Una storia fatta di profondo amore per la musica, per le tradizioni e la comunità: nella semplicità del canto, il coro si è fatto conoscere riscontrando pareri positivi e tanto successo.

Gli appuntamenti

Per quest’anno gli appuntamenti non si fanno di certo attendere: l’evento centrale sarà quello del 27 luglio («sarà il concerto dedicato alla nostra festa: parteciperà il coro “Stella Alpina” di Rho»), mentre il 28 settembre il gruppo, insieme alla comunità di Zogno, ospiterà il coro “Vos de Mont”, diretto dal M° Marco Maiero.

Oltre a questi due appuntamenti “centrali”, il coro si esibirà in diversi altri eventi tra celebrazioni e concerti nel territorio della Valle Brembana e non.

Il repertorio

Il coro “Fior di Monte” nasce come viva espressione nei confronti dei canti popolari, oltre all’attenzione per la storia e per il ricordo: «L’attenzione del repertorio è un richiamo anche alla montagna, insieme a tutto ciò che essa rappresenta e può raccontare. La storia della guerra e quella degli alpini rappresentano un ricco capitolo di brani, brani che raccontano le vicende belliche, ricordano luoghi di battaglie, sacrifici, commemorazioni, valori della famiglia della Patria della Pace» afferma Giuseppe Gotti.

Il primo repertorio si rifà dunque alla grande tradizione del coro della S.A.T di Trento, la cui fondazione risale al 1926, ma nel corso degli anni le pagine proposte sono cambiate. «Negli ultimi 20 anni abbiamo allargato il repertorio con i brani del grande M° Bepi De Marzi e ora seguiamo con molto interesse i brani del M° Marco Maiero, direttore del coro “Vos de Mont” di Tricesimo, in provincia di Udine» considera Gotti. Oltre al repertorio “popolare” non mancano però anche diverse pagine per le funzioni liturgiche, che da sempre la corale accompagna.

Il coro: anima ed espressione della sua comunità

In passato, Mons. Giulio Gabanelli ebbe a considerare in merito alla corale “Fior di Monte”: «Il Coro si è affermato come un’istituzione spontanea voluta dalla gente e soddisfa pienamente le esigenze per tutte le circostanze lieti e tristi, entrando a pieno titolo nell’ambito della nostra storia zognese e brembana».

La collaborazione del coro con le realtà del territorio è evidente nell’organizzazione di diversi appuntamenti, come la rassegna corale «Tre per un’armonia», organizzata insieme alle sezioni locali di Avis, Aido, A.N.A e Unità Pastorale di Zogno, che conferiscono il premio Barbara Aramini, oltre alle stabili collaborazione con il C.A.I locale.

La Parrocchia, però, è sempre stata il principale punto di riferimento per la corale, fin dalla sua fondazione nel 1949: «Abbiamo sempre avuto, ed è tutt’ora così, una grande disponibilità a partecipare ad eventi celebrativi, oltre ad usufruire dei locali che la stessa ci mette a disposizione per la nostra Sede dal lontano 1976» afferma Giuseppe Gotti. La Parrocchia, inoltre, ospita gli appuntamenti organizzati dalla realtà corale. In più, ci sono le collaborazioni con le amministrazioni del territorio, che da tempo hanno a cuore la cultura e la tradizione musicale del coro.

Il futuro?

Il coro è oggi formato da 32 coristi, e cerca di mantenere la continuità con il passato per costruire un percorso nel tempo: «Noi siamo orgogliosi di tramandare le tradizioni e la memoria della nostra terra, con la testarda voglia di andare alle radici della nostra storia, per non perdere il senso di un mondo che si vuole ancora animato da gente semplice e profonda».

Rimane comunque difficile riuscire a coinvolgere le nuove generazioni. Giuseppe Gotti non ha dubbi: «È un problema di difficile approccio, ma che necessita di essere affrontato con la massima attenzione, impegno, progetto organizzativo. Merita un approfondimento che coinvolga la struttura del coro ed altri soggetti istituzionali ed associativi».

Il coinvolgimento, che dovrebbe nascere in primis dalle realtà scolastiche ed oratoriali, si vuole allargare anche al repertorio, con proposte nuove: «Nei nostri concerti stiamo iniziando a proporre brani di Zucchero, De Andrè, Celentano: un timido accenno di cambiamento ma dal quale può nascere una nuova vita» conclude Gotti.

(Tutte le foto sono del Coro “Fior di Monte” di Zogno)

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