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Fausto Leali, sessant’anni di carriera con il sogno di un nuovo Sanremo

Intervista. L’artista bresciano sarà protagonista dei festeggiamenti per il Patrono di Osio Sotto, con un grande concerto in piazza Papa Giovanni XXIII in programma venerdì 4 agosto alle 21.30. L’evento impreziosisce una settimana di appuntamenti sacri, culturali e ricreativi per celebrare San Donato

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Fissiamo la nostra intervista telefonica un mercoledì pomeriggio alle 17 in punto. Precisissima mi risponde subito Germana che, dopo i saluti e le presentazioni di rito, mi passa subito il marito: Fausto Leali. Lui, con la sua inconfondibile voce, è gentilissimo e ci prendiamo una buona mezz’oretta per parlare di tutto, a partire dalla sua lunga carriera che, proprio quest’anno, taglia il traguardo dei sessant’anni.

Alcuni suoi brani – «Ti lascerò», «A chi», «Io Amo» e «Mi manchi» – sono diventati veri e propri evergreen della musica italiana, capaci di conquistare generazioni di italiani. Fausto Leali ha avuto infatti la capacità, grazie ai numerosi concerti e alle sue partecipazioni televisive in diversi reality, di mantenere sempre un feeling con il pubblico, buttandosi quest’anno anche in un’esperienza cinematografica con il film «Tic toc», al fianco di Éva Henger e Maurizio Mattioli.

L’artista, di origine bresciana, sarà così la stella dei festeggiamenti che Osio Sotto ha organizzato per la prima settimana di agosto per San Donato, compatrono del paese. Il suo concerto si terrà venerdì 4 agosto alle 21.30 in piazza Papa Giovanni XXIII. All’ombra del Campanile e del Palazzo Comunale, il cantante regalerà a tutti i presenti una serata speciale. L’abbiamo contattato per voi per un’intervista a 360 gradi sulla sua carriera e sui suoi prossimi progetti.

LA: Festeggi quest’anno il traguardo importante dei sessanta anni di carriera. Sei soddisfatto di quello che hai fatto o hai qualche rimpianto?

FL: Si guarda sempre avanti, ci sono ancora tanti progetti da fare. In una lunga carriera qualche errore si può certamente fare: nel mio caso alcune canzoni non azzeccatissime, che meritavano un ragionamento maggiore prima della pubblicazione. In generale, oggi sono tempi duri per la mia generazione, le vendite dei dischi sono un sogno. Il terreno più fertile è giustamente quello dei giovani: io sono comunque molto soddisfatto e grato di essere ancora oggi molto richiesto in tv e nei concerti.

LA: Quest’anno si celebrano i primi sessant’anni anni del primo album dei Beatles, «Please Please me». Nel 1965, con la tua band, i Novelty, hai fatto da gruppo spalla alle storiche tre date del tour italiano dei «Fab Four».

FL: Ecco, a proposito di pentimenti. Sono timidissimo, allora come oggi, e non ho sfruttato al meglio quel momento straordinario. Non li ho avvicinati e non ho chiesto neanche una fotografia. Di quelle date che hanno segnato la storia della musica abbiamo una sola foto, quella ufficiale scattata dal loro management. È stata un’emozione spaventosa. Noi cantammo due brani: «Portami tante rose» e «La campagna in città», il mio primo brano in pieno stile Beatles.

LA: In tutti questi anni hai collaborato con i più grandi nomi della musica italiana, tra i quali Mina, Mogol, Tozzi e Cutugno. Chi ti ha lasciato un segno maggiore?

FL: Ho una grandissima riconoscenza nei confronti di Toto Cutugno. Dopo anni di “navigazione” artistica senza meta, Toto si è presentato da me con un pezzo. Voleva a tutti i costi che lo cantassi io. Siamo andati in studio e così è nato «Io Amo». Grazie a questo bravo sono tornato nel 1987, dopo 13 anni, al Festival di Sanremo, partecipando anche l’anno successivo e nel 1989, quando ho vinto insieme ad Anna Oxa con «Ti lascerò». È stato un triennio straordinario per la mia carriera.

LA: Cosa significa per te il palco di Sanremo?

FL: Davanti a quel palco, ti tremano letteralmente le gambe, ogni volta sempre di più. L’emozione sale con l’età.

LA: Stai lavorando per tornare al Festival di Sanremo?

FL: Chi lavora con me spinge per questa direzione. Ti confesso che stiamo lavorando per questo, ma come ben sai una partecipazione a Sanremo non dipende solo dall’artista, ma anche dalla volontà dal direttore artistico. Amadeus in questi anni ha sviluppato un sistema di giovani che si è rivelato una vera e propria miniera d’ora. Amadeus ha avuto ragione in tutte le sue scelte: i Måneskin insegnano. Per noi “antichi” non c’è più così tanto spazio (ride).

LA: Stai lavorando anche a un nuovo album.

FL: Sto lavorando da molto a questo nuovo progetto. Dovrei partorirlo nel corso del 2024, ma un’eventuale partecipazione a Sanremo potrebbe anticipare l’uscita. Sto riflettendo molto sulla tracklist, proprio per evitare certi errori che in passato mi sono costati parecchio.

LA: A proposito di giovani, in questi giorni sta divampando una polemica sulla qualità delle hit estive. Tu cosa ne pensi?

FL: I giovani di oggi sanno fare molto bene quello che devono fare, anche se effettivamente, soprattutto nel mondo rap, alcuni si assomigliano molto tra di loro. A mio avviso sono semplicemente cambiati i tempi. Ora con 4 o 5 anni di lavoro, si guadagna un buon gruzzolo di soldi. Oggi tutti riempiono gli stadi, fanno presenze record e quindi, di conseguenza, i guadagni sono molto più alti. Noi facevamo molta più fatica. Ai nostri tempi non si pensava agli stadi: basta pensare che con i Beatles – ripeto i Beatles – abbiamo suonato al Vigorelli, al Palazzetto dello Sport di Genova e al Teatro Adriano di Roma.

LA: Mina con Blanco, Orietta Berti con Fedez e Rovazzi. Duetti insoliti che sono scoppiati in questi due anni. Cosa ne pensi? Vorresti duettare con qualcuno della nuova generazione?

FL: Sono molto amico di Orietta e sono molto felice per lei, che è stata capace di creare qualcosa di straordinario, fuori dal comune. Una classica come lei ha infatti conquistato i giovani, che l’hanno invitata a cantare con loro. Nell’ultimo mio album (Non solo Leali 2016, ndr) ho duettato con grandi artisti, anche giovanissimi. Mai dire mai. Perché no?

LA: Da bresciano, immagino che tu conosca molto bene anche Bergamo. Sei legato in qualche modo a Bergamo?

FL: Esatto, conosco molto bene Bergamo e vengo spesso in Città Alta, che è meravigliosa. Artisticamente, ho fatto una bellissima esperienza con il Minicoro di Monterosso, con il quale ho registrato insieme ad Albano e a Toto Cutugno un brano benefico. E poi sono molto legato al direttore Bruno Santori, una persona straordinaria con tantissima professionalità e preparazione.

LA: Brescia condivide con Bergamo il titolo di Capitale della Cultura 2023. Cosa ne pensi di questo grande progetto? La musica è stata valorizzata al meglio secondo te?

FL: La musica gioca un ruolo fondamentale della nostra cultura. I nostri territori hanno da sempre esponenti molto forti. Secondo me questo titolo è un regalo per le nostre città, così ricche di storia, arte e cultura. Secondo me è stato fatto un buon lavoro.

Oltre al concerto di Fausto Leali, la settimana di festeggiamenti includerà eventi sacri, appuntamenti culturali e ricreativi. Si partirà oggi con la processione della statua del Santo verso il Santuario, dove domani – martedì 1°agosto – avrà luogo il tradizionale concerto del Corpo Musicale San Donato con un repertorio di brani moderni e contemporanei adatti anche un pubblico giovane. Mercoledì 2 agosto ci sarà spazio per un evento sportivo sempre molto atteso: l’11esimo «Gran Premio Industria, Commercio e Artigianato – Trofeo città di Osio Sotto», la gara ciclistica per Elite e Under 23, organizzata dall’Unione Ciclistica Osio Sotto.

Il 3 agosto, sempre presso la tensostruttura del Santuario di San Donato, andrà in scena lo spettacolo teatrale «V’Angelo» nell’ambito della rassegna deSidera, mentre il 5 agosto ci saranno visite guidate al Santuario di San Donato, all’interno del progetto «Le vie del Sacro», il progetto del Museo Diocesano Bernareggi pensato per Bergamo Brescia Capitale della Cultura. Domenica 6 agosto, in piazza, andrà invece in scena lo spettacolo di danza moderna «Osio Dance Festival», a cura di Kevin Regonesi. La settimana si concluderà, il 7 agosto, con la festa di San Donato vera e propria, con le bancarelle per le vie del centro, la processione dal Santuario alla Chiesa Parrocchiale e lo spettacolo pirotecnico alle 22.30.

Tutti le informazioni sul sito del Comune di Osio Sotto.

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