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Con il nuovo «Donizetti Festival Fiati» si coltiva una tradizione secolare

Articolo. La nuova rassegna del Politecnico delle Arti, in programma dal 6 al 26 settembre, permetterà di valorizzare il mondo e il repertorio degli strumenti a fiato, protagonisti nel tempo grazie alle bande del territorio. Da non perdere i concerti con artisti di fama internazionale

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Il M° Francesco Tamiati

Già nel XVI secolo, la città di Bergamo era patria di cornettisti, trombonisti e suonatori di pifferi, molti dei quali hanno spiccato il volo fuori dalle Mura per intraprendere la carriera all’estero: nomi come Cerbonio Besozzi o Antonio Scandello furono infatti musicisti di fama internazionale, a contatto con il mondo musicale europeo. A partire da queste prime testimonianze, il rapporto tra la nostra città e gli strumenti a fiato è sempre stato profondo, in modo particolare nell’Ottocento, quando iniziano a consolidarsi e a formarsi i primi complessi bandistici sul territorio.

Sono proprio le bande che, ancora oggi, rappresentano una risorsa fondamentale. I giovani, grazie alle numerose associazioni presenti in bergamasca, hanno infatti la possibilità di conoscere uno strumento e valutare di conseguenza corsi di formazione superiore, come il Conservatorio. Ed è proprio all’interno del Politecnico delle Arti di Bergamo che, quest’anno, è nata la volontà di valorizzare i suoi allievi delle classi dei fiati - un’eccellenza, riconosciuta ovunque - con il «Donizetti Festival Fiati» , una nuova rassegna che prenderà il via il prossimo 6 settembre e che proseguirà fino a giovedì 26 con una serie di appuntamenti di grande valore e di eccellenza.

«Il Dipartimento fiati del Conservatorio di Bergamo, ora Politecnico delle Arti – spiega Daniela Giordano, direttrice del Politecnico delle Arti rappresenta una grande tradizione per il nostro territorio, che si lega in modo importante al patrimonio bandistico, con docenti di grande valore e con studenti che arrivano anche da fuori provincia per poter studiare con loro. I vari gruppi di strumenti a fiato, come il “Gruppo Ottoni”, sono portatori di una storia decennale». Anche i singoli studenti rappresentano delle eccellenze a livello internazionale: «Molti ragazzi che hanno studiato a Bergamo sono attualmente impegnati come prime parti in orchestre di spessore nazionale ed internazionale. Molti sono anche gli studenti che, negli ultimi anni e nel Dipartimento fiati, hanno ricevuto importanti riconoscimenti, come il “Premio Nazionale delle Arti”», conclude Giordano.

Tra i docenti impegnati nella formazione dei giovani musicisti c’è Marco Ambrosini, direttore artistico della rassegna e docente di oboe presso il Conservatorio cittadino: «Il Dipartimento fiati è sempre stato molto attivo, con varie iniziative promosse durante l’anno. Questo festival ci permette di unire le varie esperienze, coltivando la rete di collaborazioni sul territorio e offrendo ai nostri studenti delle importanti opportunità».

La rassegna è organizzata dal Politecnico delle Arti, con la collaborazione di diversi enti culturali e musicali: «Organizzando questo festival abbiamo voluto ispirarci al concetto stesso di “armonia” – prosegue la direttrice – Per proporre qualcosa di bello, bisogna essere infatti uniti cercando un lavoro collettivo. Le anime di questa iniziativa sono molte: dalla Fondazione Teatro Donizetti alla Biblioteca Angelo Mai come cornici per le esibizioni, passando per l’Associazione Bergamasca Bande Musicali, il Liceo Secco Suardo e, in ultimo, ma non per importanza, la Fondazione Polli Stoppani, con la neonata realtà della Biblioteca Musicale De Sabata – Ceccato. Il nostro obiettivo era quello di creare un contenitore culturale che favorisse l’incontro e la condivisione».

L’inizio del «Donizetti Festival Fiati» avverrà con il concerto inaugurale presso il Ridotto Gavazzeni del Teatro Donizetti, in programma venerdì 6 settembre alle 20.30, che vedrà protagonista l’Orchestra Fiati del Conservatorio «Gaetano Donizetti» di Bergamo, con solista Riccardo Crocilla, primo clarinetto dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, e con la direzione di Marco Ambrosini. Seguirà un secondo concerto il 21 settembre - sempre al Ridotto Gavazzeni alle 20.30 - con solista Francesco Tamiati , prima tromba dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, accompagnato dal «Gruppo Ottoni» del Conservatorio. A partire dal 12 settembre, inoltre, avranno inizio diverse masterclass riservate agli studenti – ognuna delle quali dedicata a uno strumento a fiato specifico e tenuta da importanti maestri di livello internazionale –, divise tra il Conservatorio e la Fondazione Polli Stoppani. Dopo le lezioni ci saranno, presso la Biblioteca Civica Angelo Mai, i concerti conclusivi degli artisti, tutti aperti al pubblico con ingresso libero.

Dal 12 al 13 settembre si svolgerà in Conservatorio la masterclass di fagotto, tenuta da Laurent Lefèvre , primo fagotto dell’Operà di Parigi che si esibirà per il pubblico alle 19 del 13 settembre. Il 17 e 18 sarà il turno della masterclass di flauto, tenuta presso la Fondazione Polli Stoppani da Claudio Montafia , già docente del Conservatorio di Padova e primo flauto dell’Orchestra Regionale Filarmonica Veneta. Il concerto dell’artista si terrà alle 19 del 18 settembre. Dal 19 al 21 settembre toccherà alla masterclass di tromba con protagonista in Conservatorio Francesco Tamiati . L’ultima masterclass, dedicata al clarinetto, si svolgerà il 25 e il 26 settembre, sempre in Conservatorio, con Aron Chiesa , primo clarinetto dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano. Il giovane artista concluderà l’intera rassegna con un concerto fissato il 26 settembre alle 20.30 sempre in Biblioteca Angelo Mai.

Queste esperienze rappresentano importanti opportunità per gli studenti del Conservatorio di Bergamo e non solo: «Il festival offre la possibilità ai ragazzi di potersi interfacciare con importanti musicisti di grande prestigio, favorendo anche il contatto e prospettive future di collaborazione. Gli studenti del Liceo Secco Suardo e gli associati dell’ABBM potranno partecipare come uditori, gratuitamente, a tutte le masterclass in programma. In più, i ragazzi del Liceo saliranno sul palco in occasione del primo concerto, a fianco della nostra Orchestra di Fiati. Questi legami sono importanti, perché favoriscono una connessione con il mondo del lavoro attraverso uno scambio di conoscenze e di competenze», conclude Daniela Giordano.

Tutti i concerti sono ad accesso libero, ad eccezione dei due appuntamenti che si terranno al Ridotto Gavazzeni venerdì 6 e sabato 21 settembre.

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