Con l’avvento del Natale, ogni chiesa si riempie di magiche armonie che ci permettono di vivere al meglio questo tempo di festa: dalle piccole realtà parrocchiali fino a quelle più grandi della città. A Bergamo tante sono le iniziative dedicate alla musica, ma una in particolare – che vanta una tradizione e una storia importante – ha sede nel Duomo di Città Alta. Stiamo parlando di «Musica Cathedralis», rassegna che dal 2010 offre da settembre a maggio un percorso musicale - con un appuntamento al mese - di prestigio attraverso il vasto repertorio della musica sacra dispiegato nei vari tempi liturgici.
Il progetto «Musica Cathedralis»
Della storia della rassegna e dell’edizione di quest’anno ne parliamo con il direttore artistico, don Gilberto Sessantini. «Il progetto “Musica Cathedralis” – spiega Sessantini – nasce nel 2010, come una proposta che i musicisti impegnati nella Cattedrale di Bergamo offrono ogni mese per creare degli itinerari tematici dentro il vastissimo repertorio della musica sacra, vocale e organistica, nella consapevolezza che da sempre le cattedrali sono luoghi di promozione e produzione culturale. In questo modo valorizziamo in modo pastoralmente efficace e culturalmente significativo il patrimonio musicale della Chiesa e le realtà musicali della Cattedrale attraverso i vari tempi e le feste dell’anno liturgico».
La Cattedrale di Bergamo vanta una lunga tradizione musicale, con diverse realtà attive, protagoniste di volta in volta negli appuntamenti di «Musica Cathedralis»: «I protagonisti esterni affiancano ogni anno le tre compagini corali della Cattedrale – la Cappella polifonica, la Schola gregoriana e i Solisti della Cattedrale di Bergamo – e gli organisti titolari, dando vita a qualcosa di nuovo ogni volta». La musica nel Duomo di Bergamo, nell’ultimo Novecento, è stata protagonista di varie rassegne concertistiche, in modo particolare a partire dal 1993 (anno di nomina a organista titolare di don Sessantini) e dal 1996 (anno di rifondazione della Cappella Musicale).
«Prima del progetto “Musica Cathedralis”, in Duomo ho organizzato diverse rassegne. Ricordo i cicli dei venerdì “In Passione Domini”, i “Vespri d’organo in Cattedrale”, un appuntamento mensile nei tre anni di preparazione al Grande Giubileo del 2000; e “Via Pulchritudinis”, dei concerti particolari di connubio tra la parola di Dio e la musica, sempre in occasione del Giubileo del 2000. E poi ancora “Mysterium Ecclesiae”, quattro concerti con a tema il mistero della Chiesa per la riapertura della Cattedrale di Bergamo, appuntamenti ripercorrenti le stagioni della Cattedrale dalle origini con il canto gregoriano ai giorni nostri con la musica organistica contemporanea. Oltre alla realtà concertistica si aggiunge anche quella liturgica: nelle solennità con la Cappella polifonica e i Solisti, ogni prima domenica del mese con la Schola gregoriana», afferma Sessantini.
La rassegna e il concerto «In Dulci Jubilo»
Il programma di «Musica Cathedralis» ha inizio in concomitanza con il «Festival Organistico Internazionale Città di Bergamo» – un punto di riferimento per il panorama concertistico bergamasco – con il quale condivide i primi due appuntamenti nel Duomo di Bergamo. A novembre si è svolto il terzo appuntamento, dedicato alla musica al tempo di San Luigi da Monfort (siamo dunque nella Francia tra il 1600 e 1700), predicatore che utilizzava molto la musica popolare per diffondere e sostenere la fede.
Tra pochi giorni ci sarà un concerto natalizio con protagonisti di grande prestigio: «Il 28 dicembre, alla vigilia dell’apertura del Giubileo, avremo un appuntamento molto atteso: il concerto natalizio con i Piccoli Musici di Casazza, diretti da Mario Mora, e il basso bergamasco Alex Esposito. Entrambi non hanno bisogno di presentazione, tanta è la loro fama. Il programma si intitola “In Dulci Jubilo”, chiaro riferimento sia al Natale che al Giubileo. Oltre ai più bei canti di Natale affidati alle voci bianche, in alcuni dei quali si unirà la voce di Esposito, che presenterà alcune sorprese musicali».
La festa e il clima natalizio proseguiranno il 18 gennaio, con un appuntamento che vedrà protagonisti Marta Fumagalli (mezzosoprano) e Massimo Borassi (harmonium): «Attraverso melodie dolcissime, i due artisti legheranno il Natale, memoria dell’Incarnazione di Cristo, con la contemplazione del suo Corpo Eucaristico», confida Sessantini. Sabato 15 febbraio, con «Jubilate Deo», si vedrà l’alternanza tra la Schola gregoriana (sezione della Cappella musicale specializzata nel repertorio monodico che costituisce il canto proprio della liturgia romana, come il Concilio Vaticano II definisce il canto gregoriano) e i Solisti della Cattedrale, chiamati a commentare in musica l’anno giubilare.
L’appuntamento quaresimale di sabato 15 marzo sarà invece dedicato al mistero della Croce. Protagonista sarà l’organista e compositore bergamasco Damiano Rota, il quale proporrà in prima esecuzione assoluta la sua «Via Crucis» per organo, alle cui pagine si alterneranno meditazioni appositamente redatte per l’occasione. Il 26 aprile ci sarà un nuovo appuntamento organistico dedicato a due figure importanti della storia della musica occidentale: «Il concerto di aprile avrà come titolo “B&B: omaggio a Bach e Bartok” con Luigi Panzeri e Marco Cortinovis agli organi della Cattedrale. Questo concerto, realizzato in collaborazione con l’Accademia musicale S. Cecilia, permetterà di confrontare Bach e Bartok, dando la possibilità di ascoltare su un terreno sonoro comune le potenzialità di due stili così lontani ma in realtà molto vicini», afferma Sessantini. La rassegna di «Musica Cathedralis» si concluderà il 17 maggio con un appuntamento dedicato a Giovanni Pierluigi da Palestrina, celebre maestro della polifonia sacra, nel cinquecentenario della sua nascita: si esibirà l’Ingegneri Consort di Cremona diretto da Fulvio Rampi.
Tutti gli appuntamenti della rassegna hanno inizio alle ore 21 e l’ingresso è libero.
Il valore della rassegna
La ricca proposta musicale della rassegna offre la possibilità di spaziare e di poter scegliere i contenuti musicali a proprio piacimento, venendo incontro a sensibilità e gusti molto diversi, anche se unificati dalla stessa matrice sacra. Questo aspetto è importante nella valorizzazione del repertorio nei confronti delle nuove generazioni, talvolta difficili da raggiungere. «Da direttore di una scuola di musica – l’Accademia S. Cecilia –, da insegnante in Conservatorio, da prete impegnato musicalmente e non solo nelle due principali chiese della città – sono anche Priore della Basilica di S. Maria Maggiore – posso dire che – conclude il direttore artistico – i giovani non sono lontani dalla grande musica, così come dalla grande musica inserita nella liturgia, soprattutto se entrambe, liturgia e musica, sono intrise di bellezza. Infatti, ai concerti di “Musica Cathedralis” non mancano i giovani e questo fa ben sperare, così come la loro presenza nell’organico stabile della Schola Gregoriana del Duomo».