Le tradizioni concertistiche, quelle più consolidate nel tempo, creano sempre una grande aspettativa, capaci di attrarre tanti ascoltatori e tanti nomi importanti grazie alla loro rilevanza: è la ricetta vincente che, da più di trent’anni, il Festival Organistico Internazionale «Città di Bergamo» propone al suo affezionato pubblico. Un festival che, nel corso della sua lunga storia, ha avuto e ha tuttora l’onore di ospitare i più grandi nomi del panorama organistico internazionale (come Guillou, Leonhard, Briggs, Carpenter e molti altri), mettendo in risalto le peculiarità e le bellezze sonore degli strumenti, gioielli della città.
Il XXXI Festival Organistico di quest’anno avrà inizio domani e, in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, raddoppierà il numero dei concerti coinvolgendo la città della Leonessa in una programmazione dal titolo «Bergamo Brescia, Città degli Organi». La collaborazione, oltre a dare valore ai talenti dell’organo in entrambe le città, permetterà di mettere in luce anche le diverse varietà strumentali diffuse in entrambi i territori: Brescia, con la grande tradizione cinque-seicentesca della famiglia organaria degli Antegnati, mentre Bergamo come patria eletta dell’organo sette-ottocentesco con le famiglie Bossi e Serassi.
Il Festival Organistico inoltre, per suggellare la profonda collaborazione tra le realtà bergamasche e bresciane, ha avuto come premessa nei mesi scorsi la rassegna «Pedàliter», dedicata ai giovanissimi interpreti di entrambe le province. I concerti, infatti, sono stati organizzati presso i comuni attraversati dalla ciclovia che collega i due capoluoghi (da qui il suggestivo nome). Un ciclo di concerti quasi simbolici, con una programmazione ricercata ma allo stesso tempo semplice ed efficace, con l’obiettivo di un progressivo avvicinamento tra le due province.
Il programma
Chi suonerà a Bergamo il venerdì suonerà anche a Brescia la domenica. Ecco in breve i sei appuntamenti del Festival Organistico che interesseranno il suolo bergamasco.
Il 22 settembre si terrà il primo appuntamento, presso l’organo Corna 2010 della Cattedrale, il cui protagonista sarà Olivier Latry (uno dei più importanti nomi del panorama organistico internazionale, titolare dell’organo della basilica di Notre-Dame a Parigi). Il grande organista francese proporrà un repertorio variegato: dalle pagine organistiche francesi, come Guillmant, Vierne e Dupré, al romanticismo-impressionista di Liszt (con la trascrizione per organo della prima «Leggenda», «La predicazione agli uccelli di San Francesco»), l’austero Bach (Toccata e Fuga «Dorica» BWV 538) e una trascrizione per organo di alcuni brani tratti dal «Carnevale degli animali» di Saint-Saëns. Concluderà la serata un’improvvisazione in forma di Trittico.
Il secondo appuntamento si svolgerà il 29 settembre, presso l’organo Serassi 1860 della chiesa di Sant’Alessandro della Croce in Pignolo, con protagonista il trentino Simone Vebber (docente di organo presso il Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo, considerato oggi uno fra i migliori improvvisatori italiani). Il programma è pensato come omaggio alla figura di Padre Davide da Bergamo (di cui cade quest’anno il 160° anniversario della scomparsa), passando per il tedesco Knecht e alcuni autori contemporanei come Klobučar e Uvietta.
Venerdì 6 ottobre, presso la Chiesa delle Grazie a Bergamo, ci sarà il concerto di presentazione – ormai una tradizione negli appuntamenti del Festival – di un giovane vincitore di concorso: sulla consolle del Balbiani 1924 la protagonista sarà la lituana Mona Rozdestvenskyte (vincitrice del concorso di St. Albans nel Regno Unito) in uno splendido concerto con musiche di Thierry Escaich, Akira Nishimura e György Ligeti.
L’appuntamento, inoltre, sarà in memoria del Maestro Gino Rossi (a lungo organista presso la Parrocchia), in occasione del 25° anniversario della sua scomparsa.
Protagonista del terzo appuntamento (13 ottobre) sarà l’organo Felice Bossi 1842 della cattedrale (l’altro strumento presente, insieme al Corna protagonista del primo appuntamento), affidato a Sietze de Vries, uno dei più importanti improvvisatori al mondo “in stile”. Il concerto, interamente dedicato all’improvvisazione su Inni di Chiesa scelti dal pubblico, si dividerà in tre parti: «Preludio, Corale e Fuga», a cui seguirà un «Tema con variazioni», per poi concludere l’appuntamento con una «Sonata» in tre movimenti.
Una interessante novità è l’appuntamento seguente, il 20 ottobre: lo strumento protagonista sarà l’organo mesotonico (opera di un anonimo del XVII secolo) presso la chiesa della Beata Vergine del Giglio in Via Sant’Alessandro, situata poco prima della lunga salita verso Porta San Giacomo e chiusa ormai al pubblico da parecchi anni. Lo strumento, ripulito e riparato dall’Associazione del Festival Organistico, sarà riportato alle sue condizioni originali e diventerà protagonista di un concerto a cura di uno dei massimi esperti di musica antica a livello internazionale, Wolfgang Zerer (già “punta di diamante” della Schola Cantorum Basiliensis, punto di riferimento per la prassi storicamente informata). Per dar giustizia alle sonorità dello strumento, il concerto proporrà pagine appartenenti al cinque-seicento europeo (da Andrea Gabrieli a Frescobaldi, da Merula a Froberger, passando per Costanzo Antegnati, Padovano, Erbach, Scheidemann e Kerll)
Protagonista dell’appuntamento finale della rassegna – venerdì 27 ottobre, presso la Basilica di Santa Maria Maggiore – sarà David Briggs, l’organista d’origine inglese, oggi Artist-in-Residence presso la Cattedrale di St. John the Divine a New York, amato dal grande pubblico per la facilità comunicativa nel rendere fruibile a tutti il magico mondo dell’organo: in programma le trascrizioni, a cura dello stesso Briggs, di due capolavori panorama romantico tedesco (la «Prima Sinfonia» op.68 di Johannes Brahms e la Terza Sinfonia «Renana» op. 97 di Robert Schumann).
Tutti gli appuntamenti del Festival saranno ad ingresso libero e avranno inizio alle ore 21, ad eccezione di quello del 20 ottobre presso la chiesa della Beata Vergine del Giglio che, a causa delle ridotte dimensioni della struttura, sarà presentato due volte: alle 18.30 e alle 21.
La magia dell’organo
La meraviglia avvolgente, che l’organo è capace di suscitare nell’animo di chi ascolta, è un elemento fondamentale per avvicinare il pubblico (anche quello giovane) alla ricezione di questi capolavori, sia tramite i grandi nomi sia tramite i grandi strumenti. Il Festival Organistico, sia per la grande attenzione che rivolge nei confronti delle giovani promesse dell’organo, sia per le iniziative volte alla diffusione del patrimonio situato nel territorio, si conferma ogni anno un fiore all’occhiello della città di Bergamo.
La tradizione – il Festival in questo caso è maestro – si fa e si consolida con il tempo, seminando e “coltivando” una Storia che, con l’organo protagonista, è capace di incantare vecchie e nuove generazioni insegnando la meraviglia.