Parafrasano il testo di «Robespierre» degli Offlaga Disco Pax, potremmo dire che «Clamore Festival» nel 2022 è «come l’universo: in espansione». Se infatti l’anno scorso la location era una con tre palchi (Edoné e a fianco Ink Club per l’organizzazione), quest’anno «Clamore» coinvolge ben 7 realtà che fanno musica a Bergamo, per un totale di 9 palchi: Ink Club , Edoné (due palchi), Spazio Polaresco, «Bergamo NXT Station» (due palchi), il MAITE trasferito nell’estivo del Parco della Crotta in Città Alta, Bikefellas e il Circolino della Malpensata. Un allargamento non da poco, che rappresenta al meglio lo spirito di collaborazione dei locali bergamaschi. I quali ospiteranno 164 tra solisti e band, record assoluto per «Clamore». Il tutto l’1, il 2 e 3 luglio, con inaugurazione ufficiale giovedì 30 giugno presso la Bombonera Social Pub del Villaggio degli Sposi, dove si terrà la prima edizione del torneo di calcio a 5 «Kick’n’Run» (questo link per saperne di più).
Ne abbiamo parlato con una delle anime del festival fin dalla prima edizione – anno 2017 – ovvero Dimitri Sonzogni di Ink Club. «Siamo andati nella direzione che si voleva intraprendere con “Clamore” fin dall’edizione zero. Cioè cercare di coinvolgere in un unico contenitore le realtà che a Bergamo fanno musica. È stato abbastanza facile perché ci conosciamo tutti» e non ci sono particolari rivalità tra i locali musicali di Bergamo: «l’idea è proprio quella di mettere da parte qualsiasi questione e lavorare in armonia a un obiettivo comune, che è semplicemente fare “Clamore” e farlo sempre meglio, più grande e più accogliente verso chi fa musica».
La novità di Brescia
Non tutti i locali parteciperanno per tre giorni («il Circolino della Malpensata solo sabato 2, lo Spazio Polaresco, che aveva già altri eventi programmati, venerdì 1 e sabato 2») ma simili saranno «le condizioni in cui metteremo i vari locali, soprattutto a livello tecnico e in base agli spazi. Sarà a disposizione lo stesso materiale per tutti e gestiremo i partecipanti sempre alla stessa maniera. Speriamo che sia un’occasione che ci dia degli spunti positivi, anche per costruire qualcosa insieme in futuro».
Oltre ai locali, poi, ci saranno altre realtà che aiuteranno a gestire i palchi: Il Club di Albino (contribuirà alla gestione del palco del Parco della Crotta), «Rock sul Serio» (a fianco dello Spazio Polaresco), il Druso (insieme a Edoné), «Filagosto» (con Bikefellas) e le novità bresciane di questa edizione: il BASE di Palazzolo sull’Oglio (contribuirà alla gestione del palco di Ink Club), «Diluvio Festival» (anch’esso con Edoné) e Latteria Molloy (per i palchi di «Bergamo NXT Station»).
Ma quella della presenza di locali e festival non è la sola novità bresciana di questa edizione: sono stati invitati anche musicisti made in Brescia: «oltre al gemellaggio con diverse realtà bresciane che si occupano di musica, un percorso di coinvolgimento che da subito è andato via liscio, con una risposta entusiasta da parte di tutte le persone che abbiamo chiamato, avremo anche 25 progetti bresciani sui 164 iscritti. Un numero non altissimo, ma che ci fa sperare bene per il futuro».
“Invadere” Bergamo
«Clamore» ha visto nei locali e nei festival coinvolti anche un (momentaneo) cambio di mentalità. «Siamo arrivati all’appuntamento col Festival tutti un po’ tirati, perché ogni realtà che partecipa ha vissuto gli ultimi due anni con diverse difficoltà dovute alla pandemia e ai lockdown. Noi stessi, come “Clamore”, abbiamo avuto problemi con il meteo nel 2020, costringendoci ad annullare l’evento, mentre nel 2021 è andata meglio. Quest’anno nessuno ha guardato agli artisti che ci saranno o non ci saranno, quanti soldi sarebbe costato il coinvolgimento o le eventuali difficoltà di questa cosa. “Clamore” è un momento in cui tutti lasciano da parte i loro problemi e si mettono a disposizione per realizzare il Festival».
Un’edizione “diffusa” comporta il rischio di disperdere un po’ il pubblico, «ed è una delle domande che ci fanno più spesso, anche i musicisti. La nostra scommessa è fare “vivere” in contemporanea tutti i locali coinvolti, con l’idea che il pubblico possa spostarsi da un locale all’altro durante la tre giorni, vedendo così le varie location e facendosi un’idea precisa di cosa è oggi “Clamore”». Quindi serve che il pubblico abbia una certa curiosità di base e che accolga l’idea sfiziosa avuta quest’anno dai tipi di «Clamore».
L’idea sfiziosa, del resto, vuole in qualche modo anticipare il futuro, dunque costruire una cosa ancora più grande che “invada” la città, posizionando i palchi in diverse zone di Bergamo. «Vorremmo anche aprire le iscrizioni ai musicisti di tutta la Lombardia, per provare a costruire una grande festa della musica durante l’anno di Bergamo e Brescia capitali della cultura. Vorremmo che “Clamore” diventasse una sorta di convention che faccia di Bergamo un punto di riferimento per la scena musicale nazionale. Ovviamente tutto questo non si può fare senza il supporto delle istituzioni, a partire dal Comune. “Clamore” vuole convincere sempre più persone del valore del proprio progetto, arrivando ad avere un sostegno dall’esterno».
Soundreef e «Ink Club radio»
Oltre a Eppen (che dal 2019 ad oggi è media partner dell’evento) «Clamore» si avvale della collaborazione di Soundreef – che, per chi non lo sapesse, si occupa di gestione e ripartizione di royalties per conto di autori, editori o etichette discografiche: insomma un’alternativa alla SIAE. «Soundreef è un nostro partner storico, ci affianca fin dalla prima edizione. C’è una stretta collaborazione con Lucian Beierling per quanto riguarda l’azienda a Bergamo. Quest’anno ci hanno dato una mano a contattare alcune band importanti sul territorio che sono associate a loro e con queste regoleranno le questioni legate ai diritti d’autore. Siamo cresciuti insieme».
Un’altra presenza durante «Clamore» sarà quella di «Ink Club Radio». Dimitri tiene molto al Festival, ma anche alla radio-web nata all’interno di Ink Club, che negli anni è cresciuta, arrivando a trasmettere con una certa frequenza e durante l’estate a diventare un radio mobile, che si trasferisce là dove c’è l’occasione «di intercettare le persone e di ricevere da loro calore e attenzione. Lo abbiamo fatto per “Rock In Riot” a Martinengo ed è stata un’esperienza molto bella. A “Clamore” faremo delle dirette in fascia serale durante il Festival. Queste dirette si trasferiranno nei vari locali, due o tre a serata, per dare voce a parte dei gruppi che si esibiscono e agli organizzatori. In questo modo vogliamo dare ancora più visibilità al Festival ma anche alla radio». «Ink Club Radio» si ascolta tramite Linktree, con la possibilità di scegliere fra vari canali, anche gratuiti, di ascolto. E per chi vuole fare un po’ di shopping di prodotti handmade a Edoné c’è il «Flea Market».
Il dominio del rock (e la crescita dell’hip-hop)
Il 3 luglio a «Bergamo NXT Station» ci sarà invece la finale di «Nuovi Suoni Live», il concorso per band emergenti del Comune di Bergamo, negli anni vinto da gente tipo i Pinguini Tattici Nucleari e gli ISIDE. Quest’anno la finale sarà tra i tre progetti che hanno superato le quattro semifinali (due a Spazio Polaresco e due a Edoné), in cui si sono confrontati in tutto dodici nomi fra band e solisti.
Insomma non resta che aspettare questa edizione di «Clamore Festival», e intanto scorrere l’elenco impressionante di 164 partecipanti. «In quanto a numero di presenze, come sempre vince a mani basse il rock. Siamo però riusciti a coinvolgere un po’ la scena hip-hop e rap, con 7-8 nomi, in parte poco conosciuti, che si esibiranno a Ink Club. Ci saranno anche diverse compagini metal e alcuni cantautori: a loro abbiamo riservato lo spazio più intimo di Bikefellas. Forse mancano le band più affermate, che in quanto tali hanno sempre molti impegni e faticano a partecipare a “Clamore”. Non è un problema, noi continuiamo per la nostra strada. Ciò che più importa è che, come ogni anno, il pubblico, ma anche noi organizzatori, scopriremo dei progetti che saranno una sorpresa».
Che è poi uno degli aspetti più belli di «Clamore», insieme a quello di ritrovarsi, fare due chiacchiere, scambiarsi consigli, idee e, perché no, avviare nuove collaborazioni – oltre al fatto che «Clamore» è una palestra , soprattutto per i progetti che muovono i primi passi, e un luogo dove sperimentare, azzardare, o semplicemente proporre la propria musica. «In queste settimane di organizzazione del Festival abbiamo percepito tanto entusiasmo e tanta voglia di tornare a fare musica. Da parte dei musicisti che si sono iscritti e anche da parte dei locali, che desiderano vedere la gente sotto il palco». I buoni auspici, in pratica, ci sono tutti: la Bergamo musicale è in crescita e «Clamore» è proprio qui a dimostrarlo.