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Christian Frosio, leggi alla voce onestà (e videoclip fatti come si deve)

Articolo. Otto canzoni racchiuse in un disco d’esordio molto piacevole. Tre video uno più bello dell’altro. E tra le righe qualcosa del tempo anomalo che stiamo vivendo. Il cantautore di Sant’Omobono sottolinea l’incertezza di “Mille direzioni” ma la sua dice di un songwriting di qualità come una scossa d’umanità in questo tempo sospeso

Lettura 3 min.
Christian Frosio

Il tema centrale è l’abbandono, il cambiamento che può svelare ed aprire a nuove possibilità. Il disco alla fine è il racconto di un percorso (o di più percorsi)”. In sintesi, e con una buona dose di consapevolezza, il disco d’esordio di Christian Frosio. “Mille direzioni”, uscito l’anno scorso e sospeso come tutta la musica degli ultimi mesi in quella sorta di tempo-non-tempo che ferma tutto e rende ogni disco o canzone vecchia e nuova insieme.

Da Sant’Omobono Terme, di professione educatore musicale (per bambini da 0 a 5 anni), Frosio si è mosso bene in questi mesi, proponendo una manciata di singoli e relativi video che univano una certa carica emotiva ad una qualità imprescindibile del songwriting e del girato. La direzione, fra le mille, è quella di un pop d’autore che ha un forte sapore rock, dove le chitarre elettriche dominano e non c’è spazio per sperimentalismi di sorta, perché quello su cui punta Christian è l’integrità della scrittura, classica e vibrante, come una scossa di umanità laddove sono le possibilità future a dettare la linea: “l’ordine dei brani non casuale e vuole invitare l’ascoltatore a seguire questo percorso il cui finale è affidato alle aperture di possibilità di ‘Guarderò Lontano’”.

Una delle migliori del lotto quella citata, insieme ad “Apri la finestra” e il suo splendido video (“è un invito a reagire per chi resta e un augurio di speranza per chi parte, il video l’ha girato Michele Bernardi, già al lavoro con Vasco Brondi, Gianna Nannini, Colapesce”) e “Anime leggere”, quantomai rappresentativa del mood del disco con le elettriche a dettare il passo e il piano a puntellare la melodia (“una canzone sulla caducità dell’esistenza”). Ma su tutte è “Distante” ad esplicitare tutte le potenzialità di Frosio, con un bel lavoro ritmico ed espressivo nel dialogo fra parole e musica e un finale aperto che in poche parole esprime tutto il sentore d’incertezza dei nostri tempi (“Io domani non so / Cosa succederà”).

Questa sospensione – precisa Frosio – è anche il trait d’union del concept del disco: le ‘Mille direzioni’ sono le aperture di possibilità, che si paventano nel momento in cui si lascia qualcosa che ci ha determinato fino a quel momento, per rivolgersi ad un futuro incerto”. Che è esattamente il nostro presente, anche se la canzone Christian l’ha scritta prima e sono un po’ di anni ormai che il nostro si cimenta: “ho iniziato a scrivere le prime canzoni a 17 anni ed è questo che ha avviato il mio percorso artistico, altrimenti credo che avrei fatto altro nella vita”. Onestà appunto, anche nel costruire un percorso tutt’altro che improvvisato: “a un certo punto ho sentito la necessità di formarmi come musicista e mi sono dovuto fare le ossa. Scrivendo e ‘accatastando’ le canzoni. Poi, è naturale progettare una loro pubblicazione: del resto le canzoni hanno come fine quello di essere consegnate agli altri”.

Se gli chiediamo di tracciare una sorta di mappa delle proprie influenze Christian cita Battisti, il Grignani de “La fabbrica di Plastica” e “Campi di Pop Corn”, Niccolò Fabi, Paolo Benvegnù, Lucio Dalla, i Radiohead ma anche Erik Satie e Debussy”. Alla voce letteratura invece fa i nomi di “Cesare Pavese soprattutto, ma poi anche Kerouac, Rimbaud, Dino Campana. E nel cinema l’espressionismo tedesco, che ho voluto omaggiare nel videoclip ‘La Nostra Casa’ con un frammento de ‘Il Gabinetto del Dottor Caligari’ di Wiene”.

Impossibile non parlare di lockdown e delle conseguenze di una pubblicazione per cui sono stati spesi soldi, idee, energia e speranze. “Ho cercato comunque di andare avanti raccogliendo il meglio che potevo e i frutti del lavoro svolto fino a quel momento. Ho continuato la promozione ‘a distanza’ del secondo singolo”. Insomma, per quanto possibile si è comunque seminato: “Se vuoi il colpo si avverte maggiormente ora, dopo più di un anno di fermo (sia con la mia attività didattica che con i concerti). Musicalmente ho perso diverse occasioni ma nei brevi spazi concessi dalle restrizioni mi sono tolto delle soddisfazioni aprendo un concerto a Bologna a Omar Pedrini e a Verona ai Sonohra, mi sono esibito quest’estate a Salerno nel contesto dell’Arena del Mare, tra i 15 finalisti di Palco d’Autore, oltre ad avere diversi riconoscimenti tra cui la recente vittoria al Directors Cut International Film Festival di Vancouver con il videoclip ‘Anime Leggere’ di cui ho curato la regia. Certo avrei voluto suonare di più”.

Alla luce della situazione, che riprenderà prima o poi con il grosso punto di domanda su come, i talent possono essere una soluzione: “ti confesso che non li seguo. Come cantautore e artista non mi sono mai sentito rappresentato da quel tipo di contenitore e da come viene proposto per cui non ho mai guardato al talent come una vetrina per la mia musica”.

Frosio non fa nulla di particolarmente nuovo, ma lo fa come già detto con onestà, e imbastisce una manciata di canzoni accattivanti ed efficaci: è questo probabilmente il punto di forza del suo debutto “Nel mio primo disco ho cercato di assecondare il mio gusto personale, senza cercare qualcosa di sbalorditivo o di nuovo che mal si sarebbe sposato con le mie canzoni. Credo che il termine onestà sia molto centrato perché ho cercato di rappresentare me stesso musicalmente nella maniera più personale e sincera possibile. Questi elementi di personalità credo che vadano scoperti perlopiù nei dettagli musicali. Sono canzoni che si devono scoprire a poco a poco”.

E ora? “Ci sono i brani del nuovo disco da produrre. Il materiale c’è già. Sto facendo la preproduzione, e scrivendo gli arrangiamenti. Mi prenderò il tempo che occorre perché nel frattempo voglio affinare gli strumenti, dedicandomi allo studio, e cercare di non ripetermi. La musica vuole essere un percorso di evoluzione”.

Sito Christian Frosio

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