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Bergamo Jazz 2021: jazz sinonimo di libertà e stupore

Guida. Dal 16 al 19 settembre. Direzione artistica di Maria Pia De Vito, concerti gratuiti (su prenotazione), a biglietto e in abbonamento. A Bergamo, come succede da qualche anno a questa parte, la parola jazz non è mai stata così aperta

Lettura 6 min.
Franco D’Andrea e Dave Douglas (foto © Roberto Cifarelli)

La prima buona notizia è che Bergamo Jazz torna, in una versione leggermente ridotta di quattro giorni (con un solo concerto ogni sera) ma con tanti appuntamenti di alto livello. La seconda è che dopo lo spostamento dal Donizetti in fase di ristrutturazione al Palacreberg, quest’anno i 3 concerti serali saranno nel magnifico Teatro Donizetti rimesso a nuovo. Uno dei festival jazzistici più importanti d’Italia, giunto alla 42esima edizione, forte della direzione artistica di Maria Pia De Vito, dal 16 al 19 settembre propone un calendario sfizioso, che propone appuntamenti curiosi, a volte giocando sui confini tra i generi e allargando gli spazi della parola jazz ad una dimensione tecnico-espressiva dove la libertà e lo stupore sono al centro di tutto.

Così era la direzione artistica di Douglas, così quella di De Vito: ardita in certi momenti, diagonale nelle scelte, fra grandi nomi internazionali, outsider e giovani “Scintille di Jazz” – così si chiama la sezione dedicata ai nuovi talenti e curata da Tino Tracanna. Attenta ai luoghi (il più delle volte splendidi) per costruire un festival diffuso, che fa coincidere musica di qualità e spazi accoglienti, magari da scoprire, tessere di quel mosaico di bellezze che è Bergamo e la sua provincia (novità di quest’anno, un evento sarà ospitato in mezzo alla natura della Val Seriana).

“Non posso nascondere che momenti difficili, io e tutta la squadra di Bergamo Jazz, li abbiamo vissuti nell’ultimo anno e mezzo – spiega De Vito – Ma l’entusiasmo per il nostro lavoro non è mai venuto meno. Ora siamo tutti proiettati verso questa nuova edizione di Bergamo Jazz, di cui saranno protagonisti tanti musicisti stranieri e italiani, alcuni di loro per la prima volta ospiti del Festival”. Scorriamo dunque il calendario della quattro giorni, consigliando di non perdersi niente: un Festival è un Festival, e va visto tutto.

Giovedì 16 settembre

(Ri)partenza da Città Alta con tre eventi: alle 18 al Teatro Sociale il duo formato dal trombettista Luca Aquino e dal pianista Giovanni Guidi, con i brani del loro disco “Amore bello”, ispirazione baglioniana nel titolo e propensione per la melodia, italiana e non, nonché cantabilità assicurata a far da collante.

A La Marianna in Colle Aperto, alle 19, l’avvio di “Scintille di Jazz”, che inaugura il primo dei 6 appuntamenti con il quartetto della cantante bergamasca Beatrice Arrigoni, autrice sensibile e interprete di brani che si ispirano anche al mondo della poesia.

Alle 21 al Teatro Sociale il trio del pianista polacco Marcin Wasilewski, con i connazionali Slawomir Kurkiewicz al contrabbasso e Michal Miskiewicz alla batteria: inclini ad una musica dall’indole poetica sorretta da un gusto melodico evidente, presenteranno i brani dell’ultimo disco “En attendant”, che include riletture delle “Variazioni Goldberg” e di “Riders on The Storm” dei Doors.

Venerdì 17 settembre

È il giorno del ritorno al Teatro Donizetti restaurato – di cui abbiamo già avuto un assaggio già ad inizio estate con la rassegna “Incanto” – con una star come Kurt Elling (ore 21), ovvero il nome imprescindibile del jazz vocale contemporaneo in chiave maschile, grazie ad una considerevole estensione e a un gusto musicale sopraffino. Per lui 2 Grammy Award e la capacità di inoltrarsi in notevoli slanci carichi di swing per poi giungere ad un afflato intensamente poetico. Con lui un trio formato dal chitarrista Charlie Hunter (ad oggi uno dei maggiori chitarristi jazz), dal tastierista Dj Harrison e dal batterista Corey Fomville dei Butcher Brown, ottima compagine americana che mescola hip hop, funk, rap, rock e soul hip hop.

SuperBlue” è il disco che Elling, con questa formazione, pubblicherà ad ottobre: eleganza e trame ritmiche secondo le notizie giunte fino ad ora. L’appuntamento donizettiano sarà l’unico in Italia quest’autunno e varrà come anteprima della prossima release.

Tuttavia il menu di venerdì 17 di Bergamo Jazz prevede il live degli Eternal Love del saxofonista Roberto Ottaviano, fra i maggiori specialisti del sax soprano (con lui, all’Auditorium di Piazza della Libertà, ore 17: il clarinettista Marco Colonna, il pianista Giorgio Pacorig, il bassista Giovanni Maier e il batterista Zeno De Rossi).

La violinista Anais Drago accompagnata dai The Jellyfish, per “Scintille di Jazz”, porterà sul palco di Bergamo 1000 in Piazzale Alpini (ore 19) il suo progetto dedicato a Frank Zappa. Sempre a Bergamo1000, alle 21.30, l’esibizione del quartetto Ja.Ck, con il trombonista Andrea Andreoli, il chitarrista Alessandro Usai, l’organista Alberto Gurrisi e il batterista Martino Malacrida a intessere una tela aggiornata di jazz e rock.

Sabato 18 settembre

Dave Douglas, già Direttore Artistico del Festival dal 2016 al 2019, torna in città: ad accompagnare la sua tromba uno dei grandi nomi del jazz italiano ed europeo, il pianista Franco D’Andrea, che ha da poco spento le 80 candeline. I due saranno supportati dalla contrabbassista romana Federica Michisanti e dal batterista americano Dan Weiss: gruppo rodato dal vivo nei mesi scorsi, tradizione e innovazione a mescolarsi com’è nel dna dei due leader (Teatro Donizetti, ore 21).

Doveva già essere nel calendario dell’edizione di Bergamo Jazz dell’anno scorso Paolo Angeli con la sua chitarra sarda preparata. Il concerto sarà ancora un tributo ai Radiohead qui un’intervista per l’occasione d’allora – alle 11 nel cortile della GAMeC.

Nel pomeriggio, alle 17 all’Auditorium di Piazza della Libertà, live degli Hobby Horse (Dan Kinzelman ai sassofoni, Joe Rehmer al basso, Stefano Tamborrino alla batteria, tutti e tre impegnati anche con l’elettronica). Trio che mescola stili e generi, dalla slam poetry all’hip hop, dalla bossa nova alla psichedelia, dal prog rock alla techno e alla musica da camera.

Per “Scintille di Jazz” il Dieci10 di Via Quarenghi ospita alle ore 19 il quartetto della batterista orobica Francesca Remigi, nome da tenere d’occhio, e alle 22.30 l’Oquk Collective, con il pianista Andrea Candeloro.

Domenica 19 settembre

Di solito la domenica di Bergamo Jazz è una giornata particolarmente densa di appuntamenti, e anche quest’anno è così. Si comincia alle 11 con un concerto speciale, e decisamente green, alla Sorgente Nossana di Ponte Nossa del trio di clarinetti NRG Bridges, cioè Gianluigi Trovesi e i più giovani colleghi di strumento Andrea e Adalberto Ferrari.

Spostamento alla Sala Piatti in Città Alta al pomeriggio. Dalle 15 un doppio set dedicato alle vocalità più sperimentali. Inizia Vocione, avventuroso ed eccentrico progetto ideato dalla vocalist Marta Raviglia e dal trombonista Tony Cattano, seguono le O-Jana, ovvero Alessandra Bossa, pianoforte e synth, e Ludovica Manzo, voce e campionamenti.

Alle 17 al Teatro Sociale, il Tinissima Quartet del sassofonista Francesco Bearzatti, di nuovo al Festival dopo la presenza nel 2017. Squadra che vince non si cambia (il Tinissima è fra le formazioni più apprezzate nel nostro Paese), dunque il gruppo è lo stesso: il trombettista Giovanni Falzone, il bassista Danilo Gallo e il batterista Zeno de Rossi. I quattro porteranno i nuovi brani del disco “Zorro”, ispirato al protagonista mascherato di tv, fumetti e cinema. Il Tinissima Quartet, portando in ambito jazz un format collaudato nell’indie-rock italiano, interagirà con il live painting di Davide Toffolo, fumettista e frontman dei Tre Allegri Ragazzi Morti (lo conoscerete anche per la comparsata con gli Extraliscio all’ultimo Sanremo).

Le “Scintille di Jazz” domenicali, all’Edonè ore 19, daranno spazio ai The Dolphians di Federico Calcagno, milanese, clarinettista assai apprezzabile, ha vinto già numerosi bandi e concorsi, tra cui il Nuova Generazione Jazz dell’associazione I-Jazz.

Gran finale al Teatro Donizetti (ore 21) con Tigran Hamasyan, pianista armeno – già a Bergamo in solo per Contaminazioni Contemporanee – che sarà a capo del suo trio (Evan Marien al basso elettrico e Arthur Hnatex alla batteria), presentando le tracce di “The Call Within”, mescola di sonorità jazz-fusion, alchimie elettroniche e profumi folklorici mediorientali.

L’App Bergamo Jazz

È la novità tecnologica di questa edizione. Realizzata in collaborazione con Mango Mobile Agency, l’App gratuita di Bergamo Jazz (pensata sia per Android che per iPhone) permetterà di visionare il programma del Festival, accedere alla sezione Campaign ed avere notifiche sullo stato del proprio abbonamento, oltre alle schede di ogni concerto. Inoltre conterrà informazioni sulla biglietteria e una mappa delle location; mentre gli utenti riceveranno notifiche con aggiornamenti in tempo reale e gli alert relativi ai concerti inseriti nei Preferiti.

Info, prenotazioni, biglietti, abbonamenti

Abbonamenti alle 3 serate al Teatro Donizetti: da 32 a 80 Euro, ridotti da 26 a 64 Euro;
Biglietti concerti al Teatro Donizetti: da 15 a 38 Euro, ridotti da 12 a 30 Euro
Concerti fuori abbonamento: da 8 a 15 Euro, ridotti da 7.50 a 11 Euro.
La riduzione per biglietti e abbonamenti al Teatro Donizetti è valida per i giovani under 30.
La riduzione sui biglietti per i concerti fuori abbonamento è valida per giovani under 30 anni, abbonati concerti al Teatro Donizetti, soci Jazz Club Bergamo, LAB 80 e CDpM Europe.
Evento speciale alla Sorgente Nossana: ingresso gratuito su prenotazione.

Per acquistare i biglietti e gli abbonamenti o fare le prenotazioni agli eventi gratuiti c’è il sito di Bergamo Jazz.

Ma gli acquisti si possono fare anche alla Biglietteria del Teatro Donizetti (Piazza Cavour, 15):
tel. 035.4160 601/602/603
E-mail [email protected]
Orari: da martedì a sabato ore 13.00-20.00 (nei giorni di concerto fino all’inizio dello stesso); domenica 19 settembre ore 17.00-21.00.

Per gli altri luoghi di spettacolo la biglietteria apre 1 ora e mezza prima dell’inizio del concerto.
Com’è ovvio valgono le regole anti covid-19 e il Green Pass.

Ringraziamenti

Fondazione Teatro Donizetti e Bergamo Jazz Festival ringraziano per il sostegno: Regione Lombardia, Allianz (Main Partner), Camera di Commercio, Intesa Sanpaolo, UniAcque, A2A Ambiente, Avvocato Vincenzo Coppola, ATB.

Modifica al programma

La Lydian Sound Orchestra, con ospiti David Murray e Hamid Drake, sostituirà Kurt Elling per il concerto al Teatro Donizetti di venerdì 17 settembre. Lo stesso cantante americano ha espresso profondo dispiacere nel dover informare che “le attuali preoccupazioni e incertezze dovute al persistere della pandemia di Covid 19 negli Stati Uniti impediscono di intraprendere il viaggio verso l’Europa. Visto il recente forte aumento della variante Delta e le molteplici modifiche dell’ultimo minuto ai protocolli di viaggio internazionali, sono rattristato di dover chiedere di riprogrammare il nostro concerto. Al momento non ci sentiamo sicuri nel viaggiare tra diversi paesi. Sono molto dispiaciuto per le conseguenze che questa sofferta decisione potrà causare ma chiedo la comprensione dei promoter e del pubblico che spero possano capirla”.

La Fondazione Teatro Donizetti informa, inoltre, che:
- i biglietti rimangono validi per il nuovo concerto.
- chi fosse in possesso di un abbonamento, come da regolamento della Fondazione Teatro Donizetti, potrà utilizzarlo per il nuovo concerto e non avrà diritto al rimborso.
- chi invece avesse acquistato un biglietto per il solo concerto di Kurt Elling (sia presso la biglietteria della Fondazione sia online sul sito di VivaTicket), nel caso non fosse interessato al concerto in sostituzione, potrà chiederne il rimborso rivolgendosi alla biglietteria della Fondazione Teatro Donizetti (contatti nella sezione Info, prenotazioni, biglietti, abbonamenti).

Sito Bergamo Jazz

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