Nato nel 2013 dall’iniziativa di Alessia Libreria di Fiorano al Serio, libreria indipendente specializzata in letteratura per bambini e ragazzi, «La Vallata dei Libri Bambini» è ormai un appuntamento fisso dedicato alla cultura letteraria per i (più e meno) giovani. Organizzato in più località della Val Seriana, il festival è nato dalla necessità di strutturare un evento letterario, di qualità e dedicato ai ragazzi, là dove prima non c’era.
«Inizialmente era una mostra del libro per ragazzi, per due anni abbiamo fatto una bella esposizione» spiega Roberto Squinzi, titolare di Alessia Libreria e organizzatore del festival. «Nella nostra valle non c’erano eventi di questo tipo, e allora ci siamo detti: perché non proviamo a creare qualcosa? C’era la necessità di portare sul territorio un evento che potesse promuovere la migliore letteratura per ragazzi. E in secondo luogo, cominciare a ragionare con gli adulti sul ruolo educativo che hanno nei confronti dei ragazzi». La lettura come piacere non coercitivo, qualcosa che non sia percepito come un “compito” cui si è obbligati. Questo aspetto è da sempre un pilastro della filosofia del festival, anche in un’ottica di collaborazione con gli insegnanti all’interno delle scuole.
Tradizionalmente, la rassegna si articola in due diversi momenti: incontri riservati alle scuole ed eventi aperti al pubblico. I luoghi dell’edizione 2022 saranno le biblioteche di Albino, Cene, Nembro e Fiorano al Serio; ma anche l’ex convento di Vertova, la sala consiliare di Colzate e il teatro dell’oratorio di Fiorano.
«Nei weekend, il 26-27 e 2-3 aprile, abbiamo una serie di appuntamenti e incontri con gli autori all’interno delle biblioteche dei comuni che hanno aderito al festival. La domenica, invece, gli incontri si svolgono in quella che è sempre stata la sede naturale del festival, l’ex convento di Vertova. Lì si propongono diversi autori per ragazzi di livello nazionale. Si può andare sul sito del festival e prenotare l’incontro con l’autore o l’autrice».
Proposte di qualità e fuori dalla logica dei prodotti-libri di largo consumo: questo il faro della direzione artistica: «Quelli si trovano in qualunque supermercato, o negli Autogrill» scherza Roberto Squinzi. «Quello che vogliamo fare è dire ai ragazzi: “attenzione, la buona letteratura, la letteratura di qualità, contiene delle storie che ti fanno veramente diventare un pirata, un cavaliere, e via dicendo”. Le storie di qualità proiettano dentro un mondo altro. Questa è la grandezza della buona letteratura».
Compito quanto mai difficile, quello di attirare l’attenzione dei più giovani con un libro in mano. E vincere la concorrenza di un complesso mediatico che bombarda di stimoli, che per sua natura disabitua alla complessità, alla pazienza dell’approfondimento, al tempo dedicato, a tutto ciò che non è rapido, istantaneo, usa-e-getta, mordi-e-fuggi, on demand. Da che tipo di storie si fanno catturare bambini e ragazzi? Cos’è che fa più presa? Chiedo a Roberto.
«Ciò che fa più presa è dove il lettore-bambino non vede dentro, per forza, un percorso educativo. Le storie che catturano sono quelle dove vivo un’avventura, dove davvero divento un personaggio altro, dove riesco a esplorare la mia fantasia, i miei sentimenti. Una storia diventa importante quando comincio a sentire il cuore che palpita perché il protagonista sta per fare qualcosa, perché racconta cosa è l’amore, o i primi turbamenti del cuore. La buona letteratura in genere è quella che mi lascia inquieto, e quindi mi fa crescere. Così sento il desiderio di leggere altro. Farlo in modo non diretto, assolutamente: questa è la buona letteratura per ragazzi, quella che sostanzialmente dice senza dire. Nel momento in cui viene detto, viene rifiutato; ciò che invece non è detto, che sta tra le righe, è dove i bambini vanno con più forza. E allora ecco che ottengo il risultato».
È proprio all’interno di questa logica che viene strutturato il calendario di incontri e di eventi del festival: qualità, formazione, divulgazione di buone pratiche di lettura e di consumo letterario per bambini e young adult.
Il calendario eventi: qualche consiglio
Il programma degli incontri aperti al pubblico va da sabato 26 marzo a domenica 3 aprile. A questo link è disponibile il calendario completo degli appuntamenti, e tutte le informazioni necessarie per prenotarsi e partecipare.
Il primo evento che Roberto sente di consigliare è dedicato agli albi illustrati. Sarà tenuto da Cristina Bellemo, vincitrice del Premio Andersen 2021, e avrà luogo alla biblioteca di Nembro il 26 marzo, dalle 9 alle 12. «Si concentrerà su come si leggono gli albi illustrati, che sono forieri di contenuti importanti e significativi. Diverse mamme mi hanno chiesto: “come posso spiegare la guerra ai bambini, senza che sia traumatico?”, ecco che allora alcuni album illustrati ci aiutano a farlo. Oppure: “come posso raccontare a mio figlio che il suo fratellino non ce la farà?”, e allora ci sono degli albi illustrati pensati per raccontare la morte, la malattia». È una specie di seminario, spiega Roberto. «“Come si legge” significa quali aspetti cogliere, capire come è fatta l’immagine, che tipo di linguaggio usa».
Un altro evento che «vale la pena segnalare con forza» è quello della sera di lunedì 28 marzo. «Avremo un incontro su come le pratiche filosofiche possono aiutare il genitore a educare i bambini. Come posso utilizzare alcuni espedienti che arrivano dalla filosofia per educare i miei figli a essere pensanti, a usare la testa per ragionare? Quando si pone un problema come lo affronto? Di pancia? Tra sentimento e ragione?».
Ci sarà poi modo di approfondire una delle figure che è stata tra le più autorevoli nell’ambito dell’insegnamento e della pedagogia italiana: Mario Lodi. Ne esploreranno la vita e l’attività due dei esperti di letteratura per ragazzi, Pino Boero e Walter Fochesato, tra i curatori della rivista Andersen. «Sicuramente è un appuntamento per tutti – spiega Squinzi – soprattutto per insegnanti, educatori, librai, bibliotecari, e ovviamente genitori».
E poiché la letteratura è anche (sempre?) movimento e scoperta di luoghi, ecco l’appuntamento «Una notte al rifugio»: «Quindici adolescenti – è il numero massimo che possiamo portare – passeranno una notte al rifugio e strada facendo si confronteranno con la scrittrice Daniela Palumbo, che ha lavorato molto con Liliana Segre. Il discorso sarà: quali parole voglio mettere nello zaino per il mio futuro? Come immagino il mio futuro? Come voglio costruirlo?».
Infine, conclude Squinzi «è nato a Fiorano al Serio un coro di bambini di 34 elementi. Nella festa di chiusura del 3 aprile canterà alcune canzoni tra cui l’inno del festival “Penso libero, sono vero” che è stata musicata dagli insegnanti del coro. È una filastrocca che ho scritto io e che diventerà l’inno del festival. La cosa bella sarà che sarà la prima uscita ufficiale del coro. È un modo per valorizzare un progetto del territorio che potrebbe crescere negli anni».