«I libri nascono per essere letti e non per essere detti. Per questo, quando si vuole perseguire il contrario, bisogna accertarsi che si prestino anche a codesta operazione e, soprattutto, bisogna impegnarsi a trasformare il testo, adattandolo al ritmo e alle giuste sonorità». Giorgio Personelli, volto storico della libreria Spazio Terzo Mondo di Seriate, non usa mezzi termini per evidenziare la complessità che innerva «Fiato ai libri», festival di cui è il direttore artistico e che, quest’anno, giunge alla sua diciassettesima edizione. Una kermesse (organizzata dal Sistema bibliotecario Seriate Laghi) ideata per valorizzare i romanzi e la lettura, attraverso un’offerta di qualità e in grado di raggiungere ogni tipo di spettatore e fruitore.
«Quasi vent’anni fa, io e alcuni bibliotecari incominciammo a pensare a come promuovere la lettura in maniera strutturata e organica – racconta Personelli – “Fiato ai libri” (a cui oggi collaborano più di venti biblioteche, fra quelle del Sistema Integrato della Bassa pianura bergamasca e quelle del Sistema bibliotecario Seriate Laghi) nasce quindi per questo motivo. Non è un semplice reading e neanche una performance teatrale, bensì un incontro di linguaggi in cui alcune delle più belle pagine della letteratura mondiale, attraverso uno sguardo pop e un incessante dialogo con la musica (e, a volte, pure con il canto), prendono vita».
Ben 22 gli appuntamenti della manifestazione (18 per gli adulti, 4 per i ragazzi), che durerà sette settimane (dall’8 settembre al 22 ottobre). Un numero non casuale, il sette: simbolo di un’impresa ambiziosa. «Quest’anno, in occasione dei cento anni dalla morte di Marcel Proust – spiega Personelli – metteremo in scena, nella sua interezza e tramite la compagnia Atir, “Alla ricerca del tempo perduto” che, per l’appunto, consta di sette volumi. Nessuno in Italia ha mai fatto una cosa del genere. Il nostro approccio sarà “democratico”, dal linguaggio comprensibile e accattivante, questo perché la gente, da noi, non si deve sentire inadeguata o a disagio. La narrazione verrà articolata come una sorta di telenovela: tutte le volte, si farà un riassunto delle “puntate” precedenti, ma ogni singolo spettacolo verrà concepito come a sé stante, autonomo. Tantissime persone, del resto, conoscono la “Recherche” solo di nome. Pochissime l’hanno letta. Mi auspico dunque che il pubblico possa tornare a casa sapendo di cosa parli il capolavoro di Proust, ammirarne la scrittura suggestiva e, magari, avere pure voglia di leggerlo. Se ciò accadesse, sarebbe meraviglioso».
Il programma
Ma la «Recherche» sarà solo un leggero fil rouge all’interno di un evento ricco di titoli e di ospiti. Ad aprire la rassegna, al cineteatro Gavazzeni di Seriate, sarà il libro «Io, Emanuela. Agente della scorta di Paolo Borsellino» (di Annalisa Strada) che, attraverso il volto e la voce di Laura Mantovi, ricorderà i trent’anni dalla strage di via D’Amelio e la morte della poliziotta Emanuela Loi. L’intreccio fra storia e letteratura avverrà anche venerdì 14 ottobre, presso il Centro Polifunzionale di Villongo, con «M. Il figlio del secolo» (di Antonio Scurati) che, a cent’anni dalla marcia su Roma, narrerà l’ascesa al potere di Benito Mussolini.
Il 10 settembre, a Predore, verrà inscenato «Notturno indiano» di Antonio Tabucchi (a dieci anni dalla sua morte); il 17 settembre, a Trescore Balneario, Maria Paiato interpreterà «L’avvelenatrice» di Éric-Emmanuel Schmitt, mentre a San Paolo d’Argon, domenica 18 settembre, sarà la volta di «Furore» di John Steinbeck. Spazio, inoltre, il 24 settembre, per «Santa Barbara dei Fulmini» di Jorge Amado (la lettura sarà collegata a una raccolta fondi per sostenere la ricostruzione della favela Baixada Fluminense di Rio de Janeiro, colpita da una terribile alluvione) e per Lucilla Giagnoni che, sabato 15 ottobre, leggerà, per i sessant’anni dalla morte di Marilyn Monroe, il romanzo di Joyce Carol Oates «Blondie».
Ma non è tutto. «Non vogliamo fare di “Fiato ai libri” un festival elitario – afferma Personelli – È possibile, infatti, che una serata non venga apprezzata o che un’altra non venga compresa, ma la sensazione di inclusione non deve mai mancare. Anche per questo motivo, il primo ottobre, a Palosco, ricorderemo Franco Battiato con “I beati anni del castigo” (di Fleur Jaeggy, una delle paroliere del cantautore e compositore siciliano). Giovedì 6 ottobre, invece, a Mornico al Serio, sarà presente Barbascura X , youtuber e divulgatore scientifico che parlerà della propria biografia intellettuale, ovvero dei libri che lo hanno formato, mentre il 9 ottobre, presso il carcere di Bergamo, celebreremo i cento anni dalla nascita di Jack Kerouac con il suo “Sulla strada”, un potente inno al viaggio e alla libertà. Infine, a Gorlago, il 22 ottobre, per i vent’anni dalla morte del cantante dei Clash Joe Strummer, porteremo in scena “La banda dei brocchi” di Jonathan Coe, ambientato nel Regno Unito degli anni Settanta, in un’epoca di grandi cambiamenti sociali ed economici, in cui si consolidò la cultura e la musica punk. La lettura vedrà la partecipazione dei MOOSTROO, noto gruppo post-punk originario di Bergamo».
«Ovviamente, non mancheranno momenti anche per i più piccoli – continua – “Peter e Wendy” di James Matthew Barrie, “Pippi Calzelunghe” di Astrid Lindgren e “Cion Cion Blu” di Pinin Carpi, rispettivamente domenica 11 settembre a Cenate Sopra, domenica 18 settembre a Montello e domenica 2 ottobre a Trescore Balneario. Tra le proposte per i ragazzi, ci sarà anche un pomeriggio in compagnia di Lorenzo Baglioni (25 settembre a Torre de’ Roveri), autore di libri e cantautore, che portò il brano “Il congiuntivo” al festival di Sanremo 2018. Anche quest’anno, sarà presente Bergamo TV che ritrasmetterà alcuni spettacoli verso gennaio. Insomma, siamo molti entusiasti».
Un festival complesso
Un entusiasmo, però, che non ignora le tante difficoltà. «Alla base del festival, c’è un clima di fiducia e un’incredibile sintonia fra me e tutto il sistema bibliotecario – afferma Personelli – Se fosse il contrario, sarebbe veramente difficile poter lavorare serenamente. Eppure, le difficoltà non mancano: al netto di quelle economiche, penso a quelle riguardanti il fatto che, ogni anno bisogna scovare nuove idee. Questa cosa è difficilissima e, a volte, mi toglie pure il sonno. A tal proposito, per il 2023, ho già una cartella targata “Fiato ai libri” e un paniere di intuizioni che arrivano fino al 2025. In questa bella passione non c’è mai un inizio e una fine, è un flusso continuo. E poi c’è sempre il rischio che un attore scelto non sia in grado di interpretare al meglio un libro. Per questo, spesso, ci appoggiamo a persone e compagnie di cui già conosciamo il modo di lavorare».
«Del resto, per far sì che un libro sia adatto a essere letto ad alta voce bisogna impegnarsi molto, fare dei correttivi al testo – aggiunge – Se il libro è stupendo ma lo presento in maniera noiosa, non ho fatto promozione della lettura. Il mio libro preferito, per esempio, è “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar. Ma di questo libro non ho mai trovato una chiave accessibile e credibile, per questo non lo abbiamo interpretato neanche una volta. Per far sì che la gente rimanga un’ora e un quarto attaccata alla sedia, difatti, un contenuto deve essere trasfigurato nella misura in cui un bel film “tradisce” un romanzo. Si pensi a Kubrick: “Eyes Wide Shut” e “Shining” c’entrano poco con i romanzi da cui sono tratti. Così deve essere “Fiato ai libri”, senza, naturalmente, che musica o canto prevarichino sul testo».
La lettura come forma di resistenza
Questo poiché il testo è fondamentale e, dopotutto, già di per sé un oggetto complesso. «Il libro, apparentemente semplice, è in realtà tecnologia complessa – spiega Personelli – capace di proiettare nelle menti dei lettori tanti “film” (sempre diversi) quanti sono le loro teste. Io adoro il cinema, ma questo fenomeno dell’immaginazione lo possono innescare solo i libri. Certo, leggere è faticoso, è difficile, ma la lettura è anche una forma di resistenza, un gesto rivoluzionario in grado di donare all’individuo uno spazio temporale personale e inviolabile, in modo da sradicarlo dal fiume incessante di informazioni e notizie, dai processi di consumo inconsapevoli, dalla frenesia di questa società. Se la gente riesce a comprendere ciò, se capisce che leggere è veramente figo, avremo raggiunto il nostro obiettivo».