Il lockdown è stato per molti un’occasione per riscoprire la lettura. Ma la chiusura di luoghi fulcro di una cultura accessibile, fruibile e soprattutto libera come le biblioteche si è fatta sentire. La notizia della riapertura il 18 maggio e nei giorni seguenti è stata quindi accolta con calore da lettori nuovi e abituali, studenti, frequentatori di emeroteche e membri dei gruppi di lettura.
Tuttavia, come se la sono cavate le biblioteche in questo periodo e quali misure sono state attuate per la riapertura? Lo abbiamo domandato a tre diverse figure professionali della Valle Seriana: il referente della Biblioteca di Villa di Serio Alessandro Longhi, la coordinatrice del Sistema bibliotecario della Valle Seriana Alessandra Mastrangelo e l’Assessore alla cultura di Seriate Ester Pedrini.
Situazione generale
La situazione che emerge è caleidoscopica. Sono infatti differenti e molteplici le problematiche da affrontare e le relative risposte delle biblioteche. A monitorare il tutto c’è Alessandra, che prima del riavvio si è mossa insieme agli altri responsabili per sottoscrivere e inviare mail e questionari. Obiettivo: capire le intenzioni di un panorama di circa 250 biblioteche.
“Ci sono biblioteche che non hanno aperto, altre che hanno attivato esclusivamente il prestito a domicilio. Poi ci sono biblioteche che consentono ritiro e consegna in sede ma non l’accesso a spazi diversi dal banco prestito, mentre alcune permettono l’accesso ai diversi spazi del prestito, l’emeroteca, le postazioni del pc o l’area bambini in maniera contingentata. A patto che si riesca a garantire una vigilanza nel rispetto del distanziamento e una sanificazione delle superfici”.
Tra quelle che hanno riaperto questa settimana ci sono le biblioteche di Seriate e Villa di Serio, che vanno a inserirsi in un panorama molto variegato e “liquido”, sia per quanto riguarda le aperture (differenti nelle modalità anche a seconda della grandezza della biblioteca) che per la gestione del materiale librario.
Libri in quarantena e nuove misure
Una questione sostanziale è quella dei libri in prestito. Un oggetto che passa da una casa all’altra e da una persona all’altra, aprendo la strada al problema della sanificazione delle superfici.
Quando chiamiamo Alessandri Longhi, lo troviamo in piena fase di coordinamento per definire come trattare i volumi rientrati: “È una questione spinosa, perché gli studi dicono cose molto diverse sulla permanenza del virus e della carica virale sulle superfici. Ogni regione, provincia e comune della bergamasca si è organizzato prendendo strade diverse. Per quanto ne so, non ci sono una metodologia e procedure condivise”.
La soluzione prevede che i libri vengano messi in quarantena, separandoli di giorno in giorno e disponendoli a debita distanza in attesa di essere di nuovo disponibili al prestito. Sebbene le tecniche usate siano simili, le tempistiche variano.
Se per la biblioteca di Villa di Serio la quarantena sarà di dieci giorni, Ester Pedrini riferisce che a Seriate la documentazione rientrata “andrà in stoccaggio in quarantena per 72 ore, come prescritto dalle linee guida”. Esigenze che hanno avuto ripercussioni anche sugli spazi: “è stata ridisegnata la sala informatica, convertita a sala quarantena con i volumi raccolti in scatoloni chiusi”. Situazione simile a Villa di Serio, dove i libri vengono lasciati in un’area prima dell’ingresso (in modo da evitare che libri potenzialmente infetti entrino in contatto con il resto), per poi essere ritirati, scaricati dalla scheda utente e “deposti su tavoli a debita distanza, per lasciar trascorrere i dieci giorni previsti dalla quarantena prima di tornare a scaffale”.
Tra i punti comuni, ci sono poi la predisposizione di percorsi one-way con entrate e uscite separate, segnaletiche per il distanziamento, accesso contingentato con guanti e mascherina, presenza di dispenser con soluzioni igienizzanti, sanificazioni quotidiane e un ampliamento degli spazi del banco prestito.
Infine, una revisione dell’aspetto informatico. Lo sottolinea Alessandro: “Quando scarico un libro quello risulta disponibile, anche se di fatto si trova in quarantena. Per cui sono adottati automatismi per far sì che il libro risulti in quarantena anche sul software”.
Servizi digitali, prestito online e strumenti social
Alessandra evidenzia una situazione di grande attività online per molte biblioteche durante il lockdown. A partire dalle iniziative social e “nell’attività di promozione della biblioteca digitale e di supporto agli utenti, con un incremento del servizio di reference da remoto ‘Chiedilo a noi’, con una task force di bibliotecari pronti a rispondere a vari quesiti. Non sono mancate proposte di lettura, supporto all’elaborazione di tesine, oltre a link utili per lo svago e la formazione”.
Lo sottolinea anche Ester: “Ci siamo riorganizzati in versione digitale. Continuiamo con i servizi di prestito online e abbiamo attivato un servizio di supporto telefonico, per aiutare gli utenti poco abituati a muoversi nel mondo digitale nella navigazione e nelle attività”. Tra gruppi di lettura online, rubriche per ragazzi, tutorial fai-da-te, poesie al telefono e storie di viaggio, la biblioteca di Seriate si è mossa con molte iniziative culturali in condivisione streaming: “Questa fase ha aperto un nuovo canale che vorremmo continuare a promuovere in futuro, ovviamente non a discapito del rapporto e del contatto diretto, perché la biblioteca è un luogo di socializzazione da vivere in quanto tale”.
Una vicinanza comune anche all’approccio di Villa di Serio, che già la settimana scorsa ha attivato un servizio di consegna a domicilio dei libri arrivati in inter prestito prima del lockdown, recapitati dai volontari della Protezione Civile. “Molti hanno accolto l’iniziativa come un segnale di normalità, un fattore che ci ha molto colpito” riferisce Alessandro. “Ora vogliamo mettere in pista il sistema di prestiti a domicilio per le categorie fragili, come gli immunodepressi, gli anziani o persone che si trovano in isolamento a casa. Poi continueremo con il servizio di assistenza della libreria digitale, dove gli utenti sono più che raddoppiati in questo periodo”.
Problemi, sicurezza, utenti confusi (e felici)
Sebbene vi siano dei segnali positivi, la situazione per molte realtà grandi o piccole non è priva di problemi. Ancora bloccato è il servizio di inter prestito bibliotecario, che però dovrebbe riprendere a partire dal 3 giugno, con alcune limitazioni. Fino ad allora, sarà possibile prendere in prestito solo i volumi già presenti nella biblioteca di riferimento.
Un futuro decisamente più incerto riguarda invece le iniziative culturali, inevitabilmente penalizzate dalle misure di sicurezza. “Ci stiamo muovendo per fare qualcosa d’estate, ma non potrà essere come prima” afferma Alessandro. Il cortile della biblioteca di Villa di Serio, che ospita fino a duecento persone ed è una delle cornici del festival A levar l’ombra da terra, dovrà limitare le attività: “sarebbe già bello riuscire a far entrare cinquanta persone a distanza di sicurezza. Per cui stiamo valutando una serie di iniziative tramite video, con repliche. I tempi sono ancora prematuri, ma ci stiamo muovendo”. Limiti a cui si sommano questioni economiche, con costi e sforzi organizzativi impossibili da sostenere nella situazione attuale.
Per le realtà più piccole uno scoglio sono invece proprio le strutture. Se le biblioteche più grandi hanno dovuto riorganizzare e a volte ribaltare alcune aree per garantire il distanziamento tra pubblico e lavoratori, volumi in quarantena e percorsi monodirezionali, per altre la questione risulta inattuabile.
Ciononostante, la sensazione generale per Alessandro, e non solo, è quella di una grandissima voglia di riprendere “navigando a vista, a volte anche un po’ alla cieca”. Un sentimento condiviso dai visitatori: “Siamo rimasti favorevolmente colpiti martedì quando abbiamo aperto, c’era ordine e attenzione. Poi alcune persone non vedono i cartelli e la segnaletica, altre (poche) entrano come se non fosse mai successo nulla, con disinvoltura. Però a parte piccolissimi intoppi, nessuno ha creato polemiche o dato problemi”.
“Sono tutti comprensivi, c’è voglia di collaborare” conferma Ester. Positiva anche Alessandra “ci saranno molti utenti che saranno più cauti, non si ripresenteranno tutti in massa, perché c’è ancora molta perplessità, molti dubbi e cautela. Però sono ottimista”.