Chissà se l’arte possa farsi ponte di pace fra popoli in guerra. Certo è che, nella diciottesima edizione di «Fiato ai Libri», Michail Bulgakov si farà trait d’union letterario fra Russia e Ucraina. Merito dell’imperitura bellezza de «Il maestro e Margherita», ovviamente, ma non solo. «L’idea di una riproposizione di un classico in più serate è stata stimolata dall’incredibile risposta dello scorso anno verso la “Recherche” di Marcel Proust – spiega Giorgio Personelli, direttore artistico di «Fiato ai Libri» – La scelta, questa volta, è caduta su Bulgakov perché “Il maestro e Margherita” è un libro che piace molto e l’autore, che nasce a Kiev e muore a Mosca, può diventare motivo di dialogo fra due nazioni che da più di un anno sono in conflitto fra loro, poiché Bulgakov è di tutti».
Festival di teatro-lettura unico nel suo genere, promosso dal Sistema bibliotecario Seriate Laghi in collaborazione con libreria Spazio Terzo Mondo di Seriate, «Fiato ai Libri» tornerà in 23 comuni della bergamasca (appartenenti al Sistema bibliotecario Seriate Laghi, al Sistema culturale integrato della bassa pianura bergamasca e al Sistema bibliotecario urbano) da giovedì 7 settembre a giovedì 26 ottobre: più di venti appuntamenti all’insegna di alcune delle pagine più belle della letteratura mondiale.
«Il festival, che nel panorama culturale del territorio bergamasco è ormai da anni un evento significativo e atteso, è riuscito a farsi conoscere e apprezzare anche a livello regionale – afferma Personelli – Gli spettacoli che propone sono sempre originali e creati appositamente per la kermesse in cui, naturalmente, i veri protagonisti sono i libri, selezionati con cura in base alla loro qualità e importanza, ma anche in relazione a particolari anniversari o ai fatti dell’attualità. Un’offerta valida, in grado di rendersi comprensibile a un pubblico variegato ma sempre entusiasta. Nelle passate edizioni, del resto, si è registrata infatti la media di trecento spettatori per serata».
Incontro di linguaggi e ramificazione sul territorio: il successo del festival
Numeri rilevanti, che fanno emergere una delle tante contraddizioni del nostro Paese. «A livello generale, è vero che in Italia si legge poco e sempre meno – afferma Personelli – d’altra parte i festival riscuotono ogni volta un discreto successo, catalizzando migliaia di appassionati. Penso, per esempio, a Mantova, Sarzana e Pordenone. È una sorta di contraddizione. Non so perché succeda e perché accada anche a “Fiato ai Libri”, formule magiche non ne ho. Posso azzardare, però, qualche ipotesi: innanzitutto, abbiamo compreso da tempo come mettere in scena i libri. Non consideriamo il testo come una reliquia, bensì come materiale che deve essere trasformato, al servizio, se così si può dire, di un linguaggio diverso, simile, per certi versi, a quello del cinema e dell’opera lirica. Un’opera letteraria, del resto, non è nata per essere letta ad alta voce, ma noi dobbiamo presentarla in modo che sia adatta a questo scopo. Credo sia importante, poi, il fatto che il festival sia affidato a una libreria e, contemporaneamente, sostenuto da tre sistemi bibliotecari: una sinergia, questa, in grado di garantire già in partenza un certo numero di partecipanti. Il bacino è ovviamente quello dei clienti e degli utenti».
«C’è inoltre un grande lavoro di comunicazione, sul quale investiamo molto – continua – Ufficio stampa, social media, manifesti pubblicitari, radio e tv: il 25% del nostro budget viene impiegato per questo scopo. Forse, però, quel che è veramente basilare è il nostro approccio ai libri: un approccio ampio, democratico e poco intellettuale, che prescinda l’erudizione. Come già accennato, “Fiato ai Libri” non è un semplice reading e neanche una performance teatrale, bensì un incontro di linguaggi aperto a qualsiasi tipo di lettore, in cui alcune delle più belle pagine della letteratura mondiale, attraverso uno sguardo pop e un incessante dialogo con la musica (e a volte pure con il canto), prendono vita. È un punto fondamentale questo. Al centro noi poniamo la storia di un romanzo. E non importa se l’abbia scritta Proust o Valérie Perrin: se la storia ha valore merita di essere presentata. È quel che, molto spesso, si dimentica di fare la scuola: i libri dovrebbero essere letti non perché si deve, ma perché sono strumento di relazione: aumentano la nostra sensibilità, aitandoci a decifrare il mondo e il consorzio umano».
Anche quest’anno, grande attenzione sarà riservata al territorio: «Una costante di “Fiato ai Libri” è il legame con il territorio – spiega Personelli – che si traduce nell’accoglienza degli eventi in scenari particolarmente significativi, sia per aspetti storici, culturali, sociali o naturalistici. I libri e le letture raggiungeranno, per la prima volta, la grotta naturale Buca del Corno di Entratico, una delle cave di marmo di Zandobbio e il teatro “Silvio Benigno Crespi” di Crespi d’Adda, mentre torneranno al castello Giovanelli di Luzzana (dove sarà possibile visitare il museo di arte contemporanea “Donazione Meli”), all’abbazia di San Paolo d’Argon, alla Cascina Castello di Mornico al Serio (che Ermanno Olmi scelse per il suo capolavoro “L’albero degli zoccoli”) e nell’azienda Meccanotecnica a Torre de’ Roveri».
Un programma ricco e ambizioso
Ben 25 le date che comporranno il calendario: 21 appuntamenti (fra cui una doppia replica in una stessa giornata) per gli adulti, nella rassegna maggiore, e 4 per bambini e ragazzi in «Fiato ai Libri junior». Eccone alcuni: venerdì 8 settembre, a Palosco, a cento anni dalla morte della scrittrice Katherine Mansfield, verrà letto «Qualcosa di infantile ma di molto naturale» (Piazza Pertini, ore 21), mentre sabato 9 settembre, a Luzzana, per i settant’anni della nascita di Roberto Bolaño verrà letto «Amuleto» (Castello Giovanelli, ore 21); domenica 10 settembre, a Brusaporto, all’interno di «Fiato ai Libri junior» e per i cento anni dalla nascita di Italo Calvino, verrà inscenato «Fiabe per ridere e trattenere il fiato» (Parco Mercato, ore 17), mentre giovedì 14 settembre, a Entratico (Buca del corno, ore 21), per i cento anni dal crollo della diga del Gleno, ci sarà lo spettacolo «La ciclopica costruzione».
Venerdì 15 settembre, a Zandobbio, verrà letto «Il tormento e l’estasi» di Irving Stone (via Selva 29); sabato 16 settembre, invece, a Bergamo, per i trent’anni dalla morte di Audrey Hepburn, sarà la volta di «Colazione da Tiffany» di Truman Capote (via Daste e Spalenga 13/15, ore 21); venerdì 22 settembre, a Predore, spazio a Italo Svevo e a «La coscienza di Zeno» della quale ricorrono i cento anni dalla pubblicazione (via Muciano 2), mentre domenica primo ottobre, a Montello, verrà messo in scena «Vertigo», spettacolo tratto da «Esercizi canini» di Gianni Magnino (Parco Alpini, ore 17). Venerdì 6 ottobre, a Bolgare (Parco Nochetto, ore 21) ci sarà invece il primo appuntamento con «Il maestro e Margherita» di Michail Bulgakov a cui seguirà quello del 13 ottobre a Costa di Mezzate (palestra comunale, ore 21) e del 20 ottobre a Scanzorosciate (cineteatro Rosciate, ore 21).
Un ospite d’eccezione: Piergiorgio Odifreddi
Ospite d’eccezione, quest’anno, il matematico Piergiorgio Odifreddi, che inaugurerà il festival giovedì 7 settembre presso la cascina Castello di Mornico al Serio (ore 21) e che parlerà dei libri che hanno segnato la sua vita. «Ho incontrato Odifreddi per caso, poiché eravamo entrambi ospiti al festival “Scrittorincittà” di Cuneo – racconta Personelli – L’ho invitato a “Fiato ai Libri” e lui, molto gentilmente, ha accettato. Tutti gli anni invitiamo un esponente della cultura italiana a parlare delle proprie letture. Quello che mi preme, fra l’altro, è che un giorno ci possa essere più di un appuntamento con il mondo della scienza».
Oltre Odifreddi, tra gli ospiti ci saranno anche l’astronauta Umberto Guidoni (che alle ore 17 di domenica 17 settembre, presso la Meccanotecnica di Torre de’ Roveri, parlerà di viaggi spaziali) e il gruppo musicale Officine Schwartz che celebra quarant’anni di attività (Torre de’ Roveri, sabato 7 ottobre, ore 21). Come di consueto, sarà inoltre possibile apprezzare le interpretazioni di importanti voci del panorama teatrale italiano come, per esempio, Arianna Scommegna, Maria Pilar Perez Aspa, Matilde Facheris e Chiara Stoppa.
Non mancheranno, infine, importanti collaborazioni con la rassegna «Molte fedi sotto lo stesso cielo» («Leggere Lolita a Teheran» di Azar Nafisi, alle ore 21 di giovedì 26 ottobre, presso il cineteatro di Seriate) e con la Fondazione Teatro Donizetti («Lucia la sposa di Lammermoor» di Walter Scott, alle ore 21 di giovedì 12 ottobre, presso la sala polivalente del Centro polifunzionale di Villongo).
Fra convivialità e passione, il festival come gioia
Eccetto l’evento del 26 ottobre, tutti gli appuntamenti saranno gratuiti. «Per me il festival è motivo di grande gioia – afferma Personelli – Mi piace, mi piacciono le serate e mi piace vedere la gente che chiacchiera, discute, si confronta, si scambia visioni e pareri e quasi tifa per quell’attore o per quell’altro: c’è un clima familiare, di convivialità e serenità, di passione oserei dire, quasi come se si assistesse a una partita di calcio. Tutto ciò è molto bello: significa che, in questi ultimi anni, si è lavorato bene sul contesto, sull’approccio, sul linguaggio e, naturalmente, sugli spettatori. Ma soprattutto significa che le persone non vengono a «Fiato ai Libri» solo per passare il tempo, ma per sentirsi bene. E questo è ciò che più mi fa felice».
Per info: www.fiatoailibri.it