«La Dante esiste a Bergamo dai primi decenni del Novecento; è stata fondata pochi anni dopo la nascita della Dante nazionale nel 1889. L’Eco di Bergamo di sabato 8 gennaio 1921 riporta la notizia di una “Trilogia dantesca”, a cura del dantista Padre Giovanni Semeria, presso il Teatro Donizetti; l’ingresso avveniva con la tessera (di Lire 10) venduta presso pasticcerie e librai. Contestualmente veniva aperta una sottoscrizione: le oblazioni venivano raccolte presso la sede dei quotidiani locali oppure presso la sede del Comitato nel palazzo della Prefettura».
Inizia così Enzo Noris il racconto della Società Dante Alighieri di Bergamo, detta anche la Dante, di cui è presidente. Una A.P.S. che, come recita l’articolo 3 dello Statuto, ha lo scopo di «tutelare e promuovere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana».
Insomma, una realtà bergamasca che ha più di cento anni e che anche nel 2023 propone un programma particolarmente interessante, nello spirito di «Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023». Appuntamenti dedicati a Dante Alighieri ma non solo, perché la Dante manifesta anche un’inclinazione verso la cultura contemporanea, sondandone i temi emergenti o approfondendo alcune figure culturali di rilievo.
«Fronteggiar bresciani e bergamaschi», il «Festival Dantesco»
È la novità di quest’anno. Fin dal titolo del progetto, in cui si inserisce il «Festival Dantesco», è chiara la volontà di collaborazione con la Siccomedante, associazione dantesca di Brescia. «“Fronteggiar bresciani e bergamaschi” è una simpatica citazione tratta da Inferno XX – spiega Noris – quando Dante, a proposito della fortezza scaligera di Peschiera, la cita per descrivere il corso del Mincio e raccontare le origini leggendarie di Mantova fondata dall’indovina Manto, figlia di Tiresia. L’abbiamo riutilizzata, anche perché il passo non contiene alcun riferimento all’ostilità fra bergamaschi e bresciani: semplicemente Peschiera era una sorta di spartiacque che distingueva i due territori: quello degli Scaligeri e quello dei bergamaschi e dei bresciani dai quali Peschiera doveva difendersi. All’espressione “Fronteggiare” noi abbiamo voluto attribuire il significato di stare davanti uno all’altro ma anche di essere caratterizzati da ideali comuni, come ha ricordato il Presidente Mattarella all’inaugurazione della cerimonia per la Capitale della cultura; è proprio a partire dalla consapevolezza delle proprie diversità che può nascere e consolidarsi la reciproca identità, non per opposizione ma per distinzione e collaborazione. Gli eventi in programma per questa rassegna si svolgono in parallelo sia a Bergamo che a Brescia».
Il programma prevede, per quanto riguarda Bergamo, diversi eventi:
16 febbraio – proiezione del docufilm «Mirabile visione: Inferno», realizzato da Starwaymultimedia con la regia di Matteo Gagliardi, al mattino per le scuole (ore 10.30, Auditorium dei Licei Opera Sant’Alessandro – via Garibaldi, 3) e al pomeriggio per il pubblico adulto (ore 17) presso il Teatro delle Grazie;
23 febbraio – presentazione del libro di Virtus Zallot «Sulle teste nel Medioevo. Storie e immagini di capelli» (Il Mulino, 2022); in contemporanea sarà allestita una mostra dedicata alle illustrazioni della Commedia eseguite da Amos Nattini, a cura di Gianfranco Bondioni;
2 marzo – spettacolo teatrale e di acrobatica aerea tratto dalla «Vita nuova» di Dante, allestito dalla compagnia Centopercentoteatro, con Antonio Panice e Monica Vitali;
30 marzo – incontro dal titolo «Processo a Dante»: all’accusa Saverio Bettinelli e alla difesa Gasparo Gozzi, a cura di Fabrizio Brena, Coordinatore del Centro Culturale delle Grazie: uno “scontro” fra le «Lettere virgiliane» che criticavano lo stile Dantesco e la «Difesa di Dante» scritta per l’occasione dal Gozzi;
20 aprile – spettacolo dal titolo «All’Inferno», racconto della prima cantica con letture attoriali, immagini e musica, a cura di Antonello Scarsi, coautore Gianfranco Bondioni.
Il «Certamen Dantesco»
Giunto all’ottava edizione e rivolto agli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori di Bergamo e Brescia ‒ grazie alla collaborazione con l’associazione bresciana Siccomedante, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo e di Brescia e al contributo del Kiwanis Club Bergamo Orobico – l’edizione 2023 del «Certamen Dantesco» si svolgerà a Bergamo e a Breno (Brescia) il 18 marzo, mentre la premiazione avverrà il 6 maggio a Bergamo. Il tema di quest’anno è l’esilio, inteso come esperienza storica e metafora dell’esistenza umana.
Gli studenti partecipanti dovranno realizzare un’analisi testuale di terzine tratte da alcuni canti dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. Per i migliori tre elaborati è previsto un premio in denaro a scalare. «L’iniziativa è stata allargata a Brescia già tre anni fa, quindi in tempi non sospetti, e rientra perfettamente nello spirito della Capitale della Cultura», chiosa Noris. Tutte le informazioni sul «Certamen» si trovano a questo link.
«I grandi anniversari»
Come dicevamo però la Dante non si occupa solo dell’Alighieri e della Commedia, ma ogni anno dedica un ciclo di incontri ad una selezione di personalità culturali per le quali ricade nel 2023 un particolare anniversario. Ecco gli appuntamenti:
2 febbraio – Italo Calvino (a 100 anni dalla nascita): «Le città invisibili», «L’altrove è uno specchio in negativo. Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà»;
16 marzo – Alessandro Manzoni (a 150 anni dalla morte): «Pensare ad un tale misfatto senza rabbrividire»: Manzoni e la giustizia;
23 marzo – Papa Giovanni XXIII (a 60 anni dalla morte): presentazione del libro «Giovanni XXIII. Il Vaticano II: un Concilio per il mondo» di Marco Roncalli e Ettore Malnati, prefazione di Papa Francesco (Bolis Edizioni, 2022);
27 aprile – Guido Gozzano (a 140 anni dalla nascita);
18 maggio – Carlo Goldoni (a 230 anni dalla morte): «Carlo Goldoni, il Teatro e il Mondo»
1 giugno – Don Lorenzo Milani (a 100 anni dalla nascita).
«Incontro con l’autore»
Saranno due gli appuntamenti dedicati ad autori che hanno pubblicato libri di particolare interesse. Il 4 maggio Maria Teresa Brolis e Silvia Carraro presentano «Personae. Microstorie medievali di vita religiosa» (Edizioni Biblioteca Francescana, 2022), un volume che traccia un affresco della vita religiosa medievale che tiene in considerazione, più che le vide dei santi, quelle delle persone comuni.
L’11 maggio Gianni Vacchelli presenterà il suo «I Vivi (un’Orestea)» (Jouvence, 2022), una riscrittura del capolavoro-trilogia di Eschilo, l’Orestea, attraverso lo sguardo comico dei più piccoli, che tutto trasforma, insieme ad una seriogiocosa rivalità con l’Ulisse di Joyce, cent’anni dopo: 1922-2022.
«L’intermezzo di Aratea: voci dal contemporaneo»
Nel programma di quest’anno la Dante avvia un percorso di avvicinamento alle tematiche del contemporaneo. «In questi anni – spiega Enzo Noris – abbiamo cercato di prestare attenzione al cambio generazionale, soprattutto nel nostro consiglio direttivo. Piano piano siamo riusciti ad inserire persone giovani, anche se non giovanissime, che hanno dei legami con l’università di Bergamo e con altre realtà culturali. Fra questi c’è Nicola Vavassori, che è stato cooptato di recente nella Dante». Vavassori è fondatore e direttore dell’associazione Aratea Cultura, costituita da persone interessate ai temi del nostro presente. E proprio al contemporaneo guarda il ciclo di incontri «L’intermezzo di Aratea: voci dal contemporaneo». Gli appuntamenti sono tre, di cui uno in condivisione con il ciclo «I grandi anniversari».
Il calendario è il seguente:
2 febbraio – Italo Calvino (a 100 anni dalla nascita): «Le città invisibili», «L’altrove è uno specchio in negativo. Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà»;
9 marzo – «L’eterna luce di una mente pura e integra». Dialogo tra cinema e psichiatria: Michel Gondry e la terapia EMDR. Con Beatrice Buratti di «Aratea» e la psichiatra Sarah Viola;
25 maggio – «Il plurale che ci abita». Un dialogo sul linguaggio contemporaneo. Con Lara Bortolai di «Aratea» e Beatrice Cristalli, autrice di «Parla Bene Pensa Bene. Piccolo dizionario delle identità» (Bompiani, 2022).
L’attualità di Dante
Rimane un ultimo appuntamento da segnalare, un vero e proprio prequel di «Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023» che si svolgerà il 9 febbraio. Giovanni dal Covolo dedicherà un incontro di approfondimento a due prestigiose istituzioni museali: l’Accademia Carrara di Bergamo e la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia; il titolo della relazione è «Bergamo e Brescia alle origini della “pittura della realtà in Lombardia” (Longhi)».
Oltre a commentare il programma, chiediamo a Noris perché Dante negli ultimi anni abbia avuto così tanta visibilità, sapendo che non è sempre stato così, infatti nei secoli la sua fortuna ha conosciuto fasi alterne.
«I motivi sono tanti. Cominciamo col dire che da qualche anno studiosi, appartenenti ad università italiane e straniere, si sono impegnati in pubblicazioni di notevole qualità e rigore scientifico. Alcuni di questi hanno dato alle loro produzioni un taglio narrativo adatto anche al pubblico dei non specialisti; ad esempio il lavoro di Alessandro Barbero, intitolato “Dante”, che ha avuto il merito di coinvolgere il lettore nella narrazione di una biografia documentata ma anche avvincente. Poi dobbiamo aggiungere che da qualche tempo Dante è stato rivisitato anche in una chiave, chiamiamola così, “pop”: non solo dai fumetti di Topolino, ma anche da altre iniziative che ne hanno messo in luce il lato umano e le contraddizioni del Dante-uomo e poeta, facendo anche dell’ironia sulla sua opera per avvicinarla alla sensibilità dei contemporanei. Non dimentichiamo poi il prezioso lavoro di divulgazione fatto da Roberto Benigni e dal bergamasco Franco Nembrini, che ha collaborato anche con la nostra Dante».
Ma queste operazioni sono sempre positive? «Secondo me non danneggiano l’immagine di Dante, anzi la avvicinano ai lettori, ai quali spetta però la responsabilità di approfondire i testi e di non fermarsi alla superficie». Dante non è un “prodotto valido per tutte le stagioni”, «non è un passepartout utile solamente per la citazione ad effetto: chiede al lettore la fatica e la pazienza di accostarsi al suo testo non sempre di immediata comprensione. Chiede cioè di sviluppare una capacità critica e di discernimento che può essere di grande utilità, questa sì, anche in molte altre occasioni della vita quotidiana. La “Divina Commedia” contiene un’idea di cultura storicamente connotata e legata strettamente alla lingua, alla necessità di acquisirla ed interpretarla come elemento imprescindibile dai contenuti; oggi invece la comunicazione rischia di essere banale e sciatta, fatta di luoghi comuni, per spot, si vedano ad esempio i post sui social; una comunicazione che a volte tradisce una capacità ridotta di pensiero perché i limiti del tuo linguaggio sono i limiti del tuo mondo. Per questo motivo pensiamo che Dante possa essere ancora oggi un valido presidio contro la cultura della banalità».
Tutti gli incontri della seconda parte della stagione 2022/23 si svolgeranno, generalmente (se non diversamente indicato), nella Sala delle Carte e nel Teatro del Centro Culturale delle Grazie (in viale Papa Giovanni XXIII, 13 alle 17.30). L’ingresso a tutti gli incontri è libero.
- «Dante è un presidio contro la cultura della banalità»: gli appuntamenti del Comitato di Bergamo della Società Dante Alighieri per il 2023
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- Il «Certamen Dantesco»
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- L’attualità di Dante