Senatore e dal 2010 al 2015 Capo dello Stato dell’Uruguay. Ancor prima guerrigliero durante la dittatura di Juan María Bordaberry, che lo incarcerò per dodici anni insieme ad altri nove tupamaros (con la minaccia di immediata fucilazione in caso di ulteriori azioni militari dei Tupamaros in libertà). E poi fondatore dal 1989 del Fronte Popolare, dunque senatore convertito al parlamentarismo ma soprattutto figura di grande carisma, capace di incarnare sulla scena internazionale un modo diverso di fare politica, all’insegna della sobrietà, dell’attenzione verso il popolo e i più poveri e verso l’ambiente.
“Il presidente più povero del mondo” Josè “Pepe” Mujica – definizione data dai media a fronte del suo stipendio da Presidente ridotto a circa 800 € e uno stile di vita privo di qualsiasi forma di sfarzo – rappresenta tutt’oggi una visione anti-consumista che è diventata azione politica: “Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco – ha detto a Repubblica nel 2013 – Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L’alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui che però ti tolgono il tempo per vivere... Lo spreco è [invece] funzionale all’accumulazione capitalista [che implica] che si compri di continuo [magari indebitandosi] sino alla morte”.
Il suo è prima di tutto un pensiero sulla felicità, fatta tornare al centro del discorso politico come valore individuale e collettivo: “La mia idea di felicità – spiego ancora a Repubblica nel 2016 – è soprattutto anticonsumistica. Hanno voluto convincerci che le cose non durano e ci spingono a cambiare ogni cosa il prima possibile. Sembra che siamo nati solo per consumare e, se non possiamo più farlo, soffriamo la povertà. Ma nella vita è più importante il tempo che possiamo dedicare a ciò che ci piace, ai nostri affetti e alla nostra libertà. E non quello in cui siamo costretti a guadagnare sempre di più per consumare sempre di più. Non faccio nessuna apologia della povertà, ma soltanto della sobrietà”.
Dopo la fine dell’esperienza presidenziale oggi Mujica cerca di parlare in particolare ai giovani. E così farà stasera, in diretta streaming dalle 21 su Eppen, L’Eco di Bergamo e sul sito di Molte fedi.