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Nel segno delle tradizioni, con uno sguardo al futuro. Il Duca di Piazza Pontida racconta il Centenario

Articolo. Il prossimo 15 marzo si celebrerà ufficialmente il centesimo anniversario dalla fondazione del Ducato di Piazza Pontida, con tanti eventi in programma. Nel pomeriggio l’Annullo postale nel centro città e alla sera, presso l’UCI Cinemas di Oriocenter, la proiezione del video racconto «Cento anni insieme», con la presentazione dell’ultimo volume di Umberto Zanetti, «Parlarbergamasco», pubblicato postumo. A dirci di più è Mario Morotti, attuale Duca di Piazza Pontida

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La caricatura del Primo duca di Piazza Pontida Rodolfo Paris, in arte Rodolfo U’

Il 2024 rappresenta, per il Ducato di Piazza Pontida, un anno importante: dalla sua fondazione sono passati infatti esattamente cento anni di storia. Una storia che si è costruita e consolidata partendo dall’amore per il dialetto e per le tradizioni della terra bergamasca, grazie al contributo di poeti e studiosi che hanno dedicato la vita a mantenere vive le radici del territorio. Il 15 marzo, in particolare, è per il Ducato un giorno fondamentale: cade in questa data la sua fondazione ufficiale.

Per conoscere nello specifico tutti gli appuntamenti con cui il Ducato festeggerà il suo centesimo compleanno, il prossimo 15 marzo, abbiamo parlato con l’attuale Duca Smiciatöt I ovvero Mario Morotti.

WL: Buongiorno Duca. Che cosa vuol dire guidare il Ducato di Piazza Pontida e rapportarsi con cento anni di storia?

MM: Essere a capo di un sodalizio di questa importanza rappresenta un brivido non indifferente e una grande responsabilità. Guidare il Ducato e promuovere la sua storia vuol dire ricordare un’associazione onorevole, fatta di grandi poeti e importanti personalità che hanno lasciato un segno indelebile nella storia di Bergamo. Rappresentare un ente come questo costituisce un incarico importante; non nascondo che provo anche un briciolo di paura, ma l’entusiasmo e la passione nel continuare a tenere vive le nostre tradizioni fa scomparire ogni preoccupazione. La voglia di fare è tanta e le nostre iniziative attirano molte persone: la gente è legata al Ducato e al suo sodalizio. Anche le istituzioni hanno a cuore la nostra realtà, perciò mi fa molto piacere esserne a capo.

WL: Il 2024, anno del Centenario, sarà ricco di appuntamenti…

MM: Quest’anno sarà un anno tosto. Ci siamo “fatti le ossa” nel 2023, in occasione degli appuntamenti per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, formando gruppi di lavoro con lo scopo di organizzare tanti eventi. Per questo importante anniversario abbiamo programmato cento appuntamenti distribuiti per tutto il 2024 (l’intera rassegna ha infatti come titolo «Cento eventi nell’anno dei Cento»). Oltre a queste iniziative specifiche, continueremo con le nostre storiche attività, come la distribuzione periodica dell’organo ufficiale «Il Giopì», il «Festival del Folklore» e molto altro.

WL: Il 15 marzo ricorre la fondazione “ufficiale” del Ducato. Può anticiparci qualche appuntamento?

MM: L’anniversario di fondazione cade proprio il 15 marzo: in quella data, nel 1924, a distanza di due mesi dalla “goliardata” della notte di San Silvestro, avvenne la fondazione ufficiale con la stesura dello Statuto del Ducato, l’incoronazione del primo Duca e la proclamazione del primo presidente. In quell’occasione si assunse anche, come organo ufficiale del Ducato, «Il Giopì», pubblicato già a partire dal 1884 come giornale satirico. «Il Giopì», inoltre, costituisce attualmente l’unico esempio al mondo di giornale che porta il nome di una maschera. Per celebrare questo importante anniversario, il pomeriggio del 15 marzo presso Piazza Pontida ci sarà l’Annullo postale: sarà infatti aperto un ufficio per tutto il giorno. Alla sera, presso l’UCI Cinemas di Oriocenter, verrà proiettato un docufilm sulla storia del Ducato dal titolo «Cento anni insieme»: un percorso fatto di incontri e memorie, volti a raccontare ciò che il Ducato è stato, quello che rappresenta oggi e continuerà ad essere nel futuro. Il video-racconto, cercando di valorizzare i capisaldi del sodalizio, punta a raggiungere la popolazione bergamasca in forma globale per facilitare una rapida conoscenza del Ducato, raccontato con lo stile e la forma propria del tempo moderno.

WL: A Oriocenter ci sarà anche la presentazione di un volume…

MM: Sempre in quell’occasione, verrà presentato l’ultimo volume del poeta e studioso della lingua bergamasca Umberto Zanetti, profondo conoscitore delle nostre tradizioni. Pur essendo nato in una famiglia di origine mantovana, Zanetti si dimostrò sempre attento e appassionato alla storia e alla cultura bergamasca. Questo libro, dal titolo «Parlarbergamasco», è stato pubblicato postumo e raccoglie 1500 modi di dire appartenenti alla nostra tradizione, che l’autore ha raccolto negli ultimi anni prima di lasciarci nel 2018, concludendo un progetto editoriale importante. Il libro, dopo essere presentato all’UCI Cinemas, sarà in seguito commercializzato e distribuito insieme alle copie de L’Eco di Bergamo, a disposizione dei cittadini.

WL: Quali sono gli altri eventi di rilievo nel corso di questo anniversario?

MM: Il 12 maggio, presso il Teatro Donizetti di Bergamo, ci sarà la messinscena di un musical in prima assoluta nazionale sulla storia del Ducato. Sarà un evento molto ampio, con circa 100 persone coinvolte, dei quali 50 ballerini, 30 comparse, oltre ai protagonisti. Nei mesi estivi – tra luglio e settembre – sarà invece allestita una mostra interattiva tra Oriocenter e l’Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio sulla storia del Ducato, destinata ai turisti che approderanno nella nostra città. Infine, in autunno, l’11 ottobre – sempre all’UCI Cinemas di Orio – sarà presentato un film, attualmente ancora in produzione, dal titolo «Le maschere prendono il volo». Le protagoniste saranno le maschere della tradizione bergamasca: Arlecchino, Gioppino e Brighella. Come un tempo gli Zanni, antesignani delle nostre maschere della Commedia dell’Arte, intrattenevano i turisti nelle piazze di Venezia, in questo film le maschere “prenderanno il volo” verso le più importanti città europee, portando la tradizione e la cultura bergamasca al di fuori dell’Italia.

WL: In conclusione, qual è il futuro del Ducato, per questo e per gli anni a seguire?

MM: La mia speranza è quella di continuare su questa linea, integrandola sempre più e coinvolgendo soprattutto i giovani. Le nuove generazioni non si avvicinano di loro spontanea volontà alle tradizioni: bisogna dunque intercettarli sul loro terreno, collaborando con le scuole – come stiamo facendo ormai da diversi anni – e coinvolgendo gli studenti nelle attività del Ducato. Il futuro, a mio avviso, si prospetta roseo, ma non comunque semplice: nella nostra contemporaneità è infatti difficile parlare il dialetto, una tradizione importante che però via via si sta purtroppo perdendo. Il nostro obbiettivo è sempre il medesimo: continuare a lavorare con tanto entusiasmo, mantenendo viva la nostra tradizione bergamasca, che rappresenta la realtà, l’identità e l’anima di un popolo intero caratterizzato da una storia millenaria.

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