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#giovanifuturi: Beatrice Selini e Camilla Lorenzi, la moda è un altro paio di maniche

Articolo. La storia di due cugine di Grumello del Monte che si sono inventate un brand di abbigliamento a partire da una giacca militare e due maniche all’uncinetto

Lettura 3 min.

D alla soffitta della nonna alla settimana della moda di Parigi. Le due cugine di Grumello del Monte – Beatrice Selini , 25 anni, e Camilla Lorenzi , 29 – hanno lancio il loro marchio di moda tu lizé da meno di un anno, ma stanno già raccogliendo importanti soddisfazioni.

Sempre di corsa, le sentiamo in una pausa mentre stanno preparando la collezione cold winter 2022 e spedendo la spring summer di quest’anno ai clienti. “Abbiamo avuto un riscontro positivo, non pensavamo di crescere così rapidamente. Ci siamo rese conto che il nostro prodotto è cercato all’estero, e per questo – se sarà possibile vista la condizione sanitaria – parteciperemo alla fashion week di Parigi dal 28 febbraio al 10 marzo” , raccontano.

Un affare di famiglia

Due cugine cresciute come sorelle. Entrambe con il pallino della moda, che è un affare di famiglia: la Flor Art di Grumello, che produce accessori conto terzi. Nessuna delle due, però, ha iniziato lì la sua carriera professionale: Camilla, che ha due figli, è laureata in giurisprudenza e ha concluso il praticantato da avvocato, mentre Beatrice è laureata in economia e marketing .

“Ho studiato diritto societario e la mia tesi trattava la tutela dei modelli nel settore della moda, in relazione con il fast fashion. Ho sempre avuto un occhio per il settore, il primo anno di università ho lavorato un mese a Londra in uno showroom di accessori” , spiega Camilla. Le fa eco Beatrice: “Io mi sono laureata a luglio, ho fatto uno stage in uno showroom, seguivo i loro social e la campagna vendite. Anche se la moda è il mio campo, non pensavo di entrare subito nell’azienda di famiglia. Il mio obiettivo è fare esperienza all’esterno per poi portarla all’interno in futuro” .

Mettete dei fiori nei vostri cannoni

Tu lizé è nato per intuizione creativa: “L’anno scorso siamo entrate in contatto con uno stock di giacche militari originali. Abbiamo iniziato a sperimentare per gioco con il crochet” , racconta Beatrice. Giacche severe dalle grandi maniche soffici e colorate : “I primi pezzi erano a nostro uso personale, poi sono piaciuti e abbiamo iniziato a pensare a come strutturarci. Non eravamo sicure di creare un brand ma poi lo abbiamo fatto” , conclude Beatrice.

Sono capi facilmente adattabili a tutte le fisicità, con alla base il concetto di upcycling ( ne abbiamo parlato qui ), cioè il riciclo che aumenta il valore di ciò che viene riciclato . “Tutte le giacche e le tute mimetiche sono capi originali dell’esercito che noi riutilizziamo, ovviamente dopo igienizzazione – spiega Beatrice – Ogni giacca ha una storia, in una abbiamo persino trovato una busta paga di 30 anni fa, e noi conserviamo stemmi, nomi, etichetta originale. Ci piaceva l’idea di dare loro nuova vita e coniugare questo mondo così duro e maschile con qualcosa di romantico e femminile . Le maniche hanno funzionato molto e da lì sono diventate il nostro tratto distintivo, anche nelle collezioni seguenti. La base può cambiare, abbiamo provato il denim e il jacquard, e manteniamo una modellistica classica con maniche particolari. Ci piace accostare materiali e mondi diversi, lavorare sui contrasti” .

Globali ma locali

Ma come si passa dalla creatività alla commercializzazione? “Noi ci siamo appoggiate a uno showroom di Milano che è diventato il nostro partner commerciale – spiega Camilla – Abbiamo deciso di posizionarci in 35 negozi best shop in tutta Italia . Si tratta di negozi di fascia alta che cercano di mixare alta moda con realtà più piccole e emergenti” . I negozi più vicini a Bergamo sono a Milano ( Modes , in piazza Risorgimento) e a Brescia ( One-Off , viale Gramsci), se non si vuole ricorrere all’e-commerce .

La prima collezione – o season zero – nel gennaio 2021, “ma consideriamo il nostro compleanno il 14 settembre, quando abbiamo lanciato ufficialmente tu lizé” , specifica Camilla. La produzione è assolutamente locale : “Per ora ci appoggiamo a Grumello, a Milano abbiamo l’ufficio commerciale e i laboratori sono in Lombardia. Per la collezione invernale abbiamo prodotto un migliaio di capi – spiega Beatrice – l’idea è quella di un modello di business con una produzione in loco, molto flessibile, senza grandi quantità e grandi stock, ma con la capacità di modularsi velocemente rispetto alla domanda. Il crochet è tutto fatto a mano, molti materiali ce li siamo fatti produrre appositamente per noi” .

Un mix di caratteri

Figlie di due sorelle, Beatrice e Camilla hanno sempre avuto il desiderio di fare qualcosa di solo loro . “La famiglia ci appoggia, sono fieri e coinvolti. Siamo tutti molto orgogliosi. Fin da bambine abbiamo sempre avuto la passione dei travestimenti. Stavamo sempre nella soffitta della nonna, vera accumulatrice di vestiti e accessori, ed era la nostra passione: dalle mollettine dei capelli alle borsette” . Legatissime da sempre, dicono di non avere mai litigato, neppure da quando sono insieme in affari: “Siamo come sorelle, con caratteri complementari” .

Beatrice è molto socievole, empatica , si occupa della parte digital e delle relazioni; Camilla è metodica, precisa, pragmatica e segue più i negozi e il lato produttivo. “Non abbiamo mai avuto scontri ma sempre confronti costruttivi, visioni diverse per cui l’una impara dall’altra” .

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