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Fra identità e alterità: ecco la XXXII edizione di Noesis

Articolo. Inizia un nuovo corso di Noesis, che da 32 anni porta la filosofia a Bergamo. Al centro delle 26 conferenze in programma c’è il nostro essere individui collocati in un contesto relazionale. Ne abbiamo parlato con lo storico fondatore, Giovan Battista Paninforni.

Lettura 3 min.
Massimo Cacciari, Severina Allevi e Giovan Battista Paninforni

Giovan Battista Paninforni è il professore del Vittorio Emanuele che – con il sogno di estendere lo studio della filosofia anche agli istituiti tecnici – si inventò Noesis nel 1992. Un festival diventato di straordinario successo, insignito della medaglia d’oro e civica benemerenza nel 2018, che da oltre 30 anni porta a Bergamo i più bei nomi della filosofia, da quelli conosciutissimi anche al grande pubblico, come Massimo Cacciari, Silvano Petrosino o Diego Fusaro (su Fusaro torneremo poi) agli esperti di filosofia antica come Franco Ferrari, Mauro Messi, Maurizio Bettini. Anche in questa 32esima edizione non mancano i volti storici di Noesis, primo fra tutti Carlo Sini (quest’anno con un collegamento a distanza) e nemmeno grossi nomi non direttamente legati alla filosofia come l’ex direttore di Repubblica e La Stampa Ezio Mauro o lo storico dell’arte Giovanni Carlo Federico Villa.

Al Mascheroni e in provincia

La conferenza di apertura «Identità e alterità» è appaltata a Massimo Cacciari, martedì 12 novembre. Le conferenze si protrarranno tutto l’inverno e la primavera, l’ultima sarà il 6 Maggio con Claudia Baracchi, docente di Filosofia morale e Pratiche filosofiche all’Università di Milano-Bicocca, sul tema «Io è un altro», formula che ricorre in due lettere della Corrispondenza di Arthur Rimbaud.

Tutti gli incontri (qui il programma completo) si terranno alle 20 presso il Liceo Mascheroni di Bergamo, tranne quattro: il 20 novembre al Teatro San Fermo di Almè, dove Riccardo Saccenti parlerà di San Tommaso d’Aquino; venerdì 21 febbraio al Filandone di Martinengo con Armando Massarenti e l’accattivante tema: «Come siamo diventati stupidi. Una immodesta proposta per tornare intelligenti». Il 21 marzo alle 20.30 all’ Auditorium Modernissimo di Nembro Antonella Marchetti racconta «Quando “l’altro” è un artefatto tecnologico: sviluppo psicologico, robotica e intelligenza artificiale». Infine, il 28 marzo presso la Sala dei Piccoli Musici di Casazza Enrico Giannetto con «Intelligenza Artificiale: una riflessione critico storica».

La costruzione di Noesis

«Sono anni che ci espandiamo nei paesi, cercando di variare i luoghi dei nostri interventi, siamo stati a Covo, Treviglio, Seriate e in tanti altri posti nelle edizioni passate», racconta Paninforni. «Appena finita un’edizione, ci troviamo in 4 o 5 per individuare il tema della prossima e poi contattiamo i relatori, affinché non siano gli stessi ne cambiamo sempre almeno metà. Cerchiamo di rinnovare continuamente, e invitiamo i relatori a dedurre un loro intervento a partire dal tema dato. Tranne Cacciari: lui fa quello che vuole. Ci conosciamo da 20 anni, lui mugugna, bisogna saperlo prendere, poi però rimane contento», racconta Paninforni.

È lui l’anima di Noesis: i primi anni teneva lui tutte le lezioni, con l’intento di fare uscire il sapere filosofico dai licei per incontrare un pubblico più vasto. Poi sono arrivati alcuni professori delle scuole superiori di Bergamo e quelli dell’università. Nomi sempre più grossi, da Carlo Sini al compianto Emanuele Severino. Dal genetista Edoardo Boncinelli al teologo Vito Mancuso. Anche dall’estero, come Charles Alunni, professore alla École Normale Supérieure di Parigi. Ancora oggi i primi fedelissimi della rassegna partecipano a Noesis.

Anche Fusaro, diventato un personaggio mediatico, torna spesso a Noesis, quest’anno con il tema «Identità e differenza: Leibniz, Hegel e noi». Racconta Paninforni: «Fusaro quando viene da noi fa solo filosofia ed è bravissimo, anche se tocca sempre e solo i suoi filosofi preferiti. È chiarissimo, sciolto nel linguaggio, un piacere ascoltarlo. Qualche anno fa gli ho detto: “Sei un ragazzo intelligente, fai filosofia e non fare altro”, non mi ha ascoltato, peggio per lui».

Noi e gli altri

Il tema di quest’anno, «Identità e alterità», parla del nostro essere individui da sempre collocati in un contesto relazionale, sin dal grembo materno. Il nostro essere al mondo è un vivere questa complessa dimensione, di un io che si vede con gli occhi dell’altro, non senza contraddizioni e lacerazioni. “Identità e alterità” viene declinato da molteplici punti di vista filosofici differenti come Socrate, che contrappone all’individualismo il legame di giustizia e solidarietà, l’homo homini dei di Spinoza ma anche l’homo homini lupus di Hobbes.

Questo tema può essere applicato ai rapporti nazionali e sovranazionali, come farà Ezio Mauro nella sua conferenza «Patria, stato, nazione»: prevale l’identità insita nei concetti di nazione e patria oppure l’alterità con altre nazioni o l’unione di diverse identità degli organi sovranazionali? Avremo il punto di vista di teologi, come Lucia Vantini e don Manuel Belli, e non mancheranno le riflessioni su un tema molto attuale quale l’intelligenza artificiale.

Quest’anno per poter partecipare alle conferenze è obbligatorio associarsi, versando le quote associative: 20€ per i giovani (fino a 26 anni d’età), 80€ Socio Ordinario, 140€ Socio sostenitore. Qui il sito, con tutte le informazioni e i programmi.

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