Lo scoppio del conflitto in Ucraina ha radicalmente mutato l’orizzonte d’interesse dei media (tv, giornali, radio) e non (social). A farne le spese – oltre che, seppur parzialmente, l’infodemia sul covid-19 dei mesi scorsi – è stato il tema dell’immigrazione. Secondo il Ministero dell’Interno, gli immigrati sbarcati nel nostro Paese dal 1 gennaio al 19 aprile 2022 sono 8.642. Non pochi se teniamo in considerazione che quelli invernali e primaverili sono i mesi in cui, a causa delle condizioni del mare, è difficile attraversare il Mediterraneo (nel 2021 a questo punto erano 8.559).
Eppure sui media l’immigrazione è quasi “invisibile”. O meglio, lo è quella che non proviene dall’Ucraina. Con tutta la giusta accoglienza, a livello logistico e burocratico, che si riserva ai profughi di una guerra feroce come quella avviata dalla Russia – ma perché quest’accoglienza non viene replicata con i profughi di guerra, gli immigrati ambientali e quelli economici che vengono dall’Africa e dal Medioriente? La tragedia ucraina sembra aver silenziato l’altra immigrazione. Quella risonanza (spesso negativa) che torna solo in occasione dell’ennesima catastrofe. Oppure per riavviare quella narrazione ostile (immigrato = clandestino) che fa tanti clic e tanto comodo alla politica (non solo di destra). Intorbidendo, più di quanto già non sia torbida, la narrazione mediatica dominante (quella degli immigrati che intanto scioperano e provano a fare sentire la loro voce, come ha raccontato Micromega).
In tutto questo, pur non avendo la forza comunicativa (ad esempio) della narrazione televisiva, si inserisce la sedicesima edizione di IFF – Integrazione Film Festival, dal 10 al 15 maggio a Bergamo, per la prima volta a Lo Schermo Bianco di Daste. Un festival che tiene duro, nonostante gli anni che passano e la pandemia. Presentando anche in questa edizione 2022 il proprio concorso cinematografico internazionale per cortometraggi e documentari dedicati a intercultura, identità, inclusione. Le tre i che si sviluppano dalla “quarta”, quella di immigrazione, e ne raccontano le esperienze positive di integrazione tra persone con diverse appartenenze culturali e provenienze nazionali.
13 film in concorso
Una sorta di controcanto che “buca” ogni narrazione negativa. E illustra tutta la complessità e la bellezza dei processi migratori, in un programma di sei giorni di film in anteprima, incontri con registi e attori ed eventi collaterali con ospiti speciali, come Marilena Delli Umuhoza, Ian Brennan, Selin Ardak e il Collettivo ZimmerFrei. 13 i film in concorso, 9 cortometraggi di finzione e 4 documentari (da Iraq, Qatar, USA, Brasile, Francia, Spagna e Italia, dopo una selezione di 350 opere iscritte). Affiancati nel calendario a due titoli fuori concorso: «Il legionario» di Hleb Papou (presenti in sala, nella serata di apertura del Festival, il regista e gli attori protagonisti Germano Gentile e Maurizio Bousso), film già approdato sui nostri schermi e troppo presto scomparso; e «Tuk Tuk» di Mohamed Kheidr, tutte e due produzioni pluripremiate nei festival internazionali e in anteprima assoluta per la città. Due infine i premi in denaro: al Miglior Cortometraggio e al Miglior Documentario, oltre al Premio del Pubblico e alla Menzione Speciale “Basso Sebino” – le premiazioni avverranno sabato 14 maggio, mentre domenica 15 vi sarà il Family Sunday-Daste: dalle 15 laboratori, spettacoli e giochi per tutti, con proiezione del bellissimo «Flee» di Jonas Porter.
I film in programma – ad ingresso gratuito, previa prenotazione, e proiettati in lingua originale con sottotitoli – saranno disponibili anche sulla piattaforma OpenDDB – Distribuzioni dal Basso, per alcuni giorni a partire dalla data in cui vengono proiettati, arricchiti da un video di presentazione dei registi, che saranno presenti in sala o in collegamento e dialogheranno con il pubblico alla fine di ogni proiezione (sul sito di IFF il programma completo con le trame dei film).
Un nuovo (co)direttore
In questa edizione al direttore artistico “storico” Giancarlo Domenghini si affianca Amir RA, regista e direttore della fotografia italiano di origini egiziane. Da anni RA indaga il tema delle identità multiple e dell’intercultura; inoltre l’anno scorso ha vinto la sezione Cortometraggi di IFF con il suo film «I am Fatou», premiato anche in altri festival e distribuito in tutto il mondo, attualmente reso visibile da Amazone Prime Video. Quest’anno Amir RA presenterà a Bergamo la mostra legata al suo progetto «Origines: noi siamo il futuro», dedicato alla valorizzazione dei talenti di ragazzi e ragazze italiani di provenienze migranti. In mostra le immagini di tredici giovani, rilettura in chiave contemporanea de «Il quarto stato» di Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Spiega Amir RA: «Questo Festival è una possibilità di dialogo, uno spazio libero di confronto e di opportunità per tutti coloro che hanno una storia da raccontare. È quanto ho vissuto anch’io: prima ho partecipato iscrivendo un mio film e oggi faccio parte della direzione artistica. In un momento storico di conflitto e di tensioni, l’opportunità di vedere le opere cinematografiche selezionate permette di scoprire nuovi punti di vista da diverse parti dal mondo e di intravedere la possibilità di un futuro basato sul concetto di integrazione e scambio reciproco».
Continua Giancarlo Domenghini, direttore e inventore di IFF: «Quest’anno abbiamo superato i 350 film iscritti da tutti i continenti. Questa sempre più consolidata reputazione del nostro Festival testimonia l’importanza di continuare a proporre riflessioni su inclusione, identità e incontro attraverso lo straordinario linguaggio del cinema, capace di arrivare dritto alla testa e alle emozioni delle persone. E di farlo attraverso anche chi ne è protagonista: ecco perché abbiamo voluto Amir RA nella nostra squadra».
Incontri ed eventi (tutt’altro che) collaterali
Ma IFF 2022 non sarà solo cinema. Verrà infatti inaugurata martedì 10 maggio, alle 17 allo Spazio Agorà del polo culturale Daste, per poi rimanere aperta durante tutto il festival, l a mostra del già citato progetto «Origines» (cui seguirà, sempre martedì alle 18, la proiezione del film «Origines – Le Voyage», sempre di Amir RA.
Giovedì 12 maggio, ore 17 al Piazzale Agorà, sarà la volta dello skate-contest con Selin Ardak, skater di origini turche protagonista del film documentario in concorso «Connections». Venerdì 13 maggio, ore 18 sempre allo Spazio Agorà, l’incontro con Marilena Delli Umuhoza e Ian Brennan per raccontare il loro lavoro a fianco di più di 40 musicisti internazionali. Un incontro completato dalla proiezione di una scelta di documentari sulla creazione di decine di album provenienti da quelle parti di mondo meno rappresentate musicalmente.
Infine sabato 14 maggio, ore 17 allo Spazio Agorà, sarà presentato il libro e l’installazione «Lumi-Zimmerfrei» di Collettivo ZimmerFrei, realizzati grazie al sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo nell’ambito del progetto Italian Council 2019.
IFF non sarebbe possibile senza…
IFF - Integrazione Film Festival è un Progetto di Cooperativa Ruah con Lab 80 film. Si avvale del sostegno di Cooperativa Il Pugno Aperto, Cooperativa Ecosviluppo, Consorzio SolCo Città Aperta, Consorzio Fa, Conf-Cooperative Bergamo, Cooperativa Aeper, Ufficio Pastorale Migranti – Diocesi di Bergamo, Coordinamento Provinciale Enti locali per la pace e i diritti umani. Patrocinano e sostengono il festival il Comune di Bergamo, la Provincia di Bergamo, la Comunità Montana dei laghi Bergamaschi e il Comune di Sarnico.
Oltre a questi collaborano Acli, Associazione Pangea, Associazione Toubkal, Associazione Simira, Associazione Ghanesi Bergamasca – Ghana National Association BG, Associazione Tringa, Associazione Nash Mir, Associazione Red Intercultural Madre Tierra Pachamama, Associazione Immaginare Orlando, Associazione Culturale Cielito Lindo, Dipartimento di Scienze Umane e Sociali – Unibg, Gruppo folklorico “Nueva Integracion Bolivia”, Premio Mutti, Pro Loco Sarnico, Rete della Pace Bergamo, Un Passo alla Volta, Ufficio sociale Basso Sebino, Persico Group.
I partner sono Primed, Orlando. Identità, relazioni, possibilità e Molte fedi sotto lo stesso cielo. Eppen, con Film Tv, TaxiDrivers, L’Eco di Bergamo, Eppen, OpenDDB – Distribuzioni dal Basso Festival è media partner dell’evento.