Alla sua prima edizione «MADE Film Festival» ha già lasciato il segno. La rassegna dedicata alla cultura d’impresa, che ha animato lo scorso fine settimana (da venerdì 22 a domenica 24 settembre) la sala cinematografica di Daste, ha infatti centrato un grande obiettivo: inserirsi nel palinsesto culturale territoriale con una collocazione e, soprattutto una connotazione, ben chiara. Mancava infatti nel panorama bergamasco una manifestazione che, diretta ad agenzie di comunicazioni, registi e giovani videomaker e tramite un concorso cinematografico per cortometraggi, celebrasse il patrimonio del “saper fare” del mondo manifatturiero.
La rassegna, ideata dalla Camera di Commercio di Bergamo in collaborazione con Lab 80 Film, GAMeC, Museo delle Storie di Bergamo e Fondazione Legler per la storia economica e sociale di Bergamo, ha offerto al pubblico una preziosa occasione per riflettere sul patrimonio imprenditoriale non solo locale, ma anche italiano attraverso nuovi mezzi, nuove prospettive e nuovi linguaggi.
«Siamo molto soddisfatti di questa prima edizione – dichiara il presidente della Camera di Commercio di Bergamo Carlo Mazzoleni – Abbiamo ricevuto un grande consenso da parte del pubblico e questo ci spinge a pensare già alla prossima edizione. “MADE” è un progetto che ha saputo rispondere al desiderio delle aziende di raccontarsi e di mettere in evidenza i valori che ruotano attorno al mondo imprenditoriale. In questa edizione abbiamo ricevuto opere da tutta Italia e anche qualche filmato dall’estero. Il nostro obiettivo è di coltivare sempre più questa rassegna fino a portarla ad essere un vero e proprio appuntamento internazionale».
Il vincitore
Con un lavoro tra origine e innovazione, il 34enne bergamasco Alessio Caglioni, amministratore di Ivica Srl di Bergamo, si è aggiudicato il Premio «Made Film Festival» per il miglior Corporate Movie del concorso, culminato sabato scorso con la fase finale con 27 opere selezionate su 160 pellicole ricevute da tutta Italia. Il cortometraggio – un filmato di un minuto e mezzo dal titolo «Materia Prima» – è stato realizzato nel 2019, prima della pandemia, per Gewiss e racconta la storia di un oggetto che è entrato a far parte dell’arredo domestico per l’impiantistica elettrica: la placca in tecnopolimero per interruttori.
«Ho iniziato a lavorare in questo mondo nel 2013 – confessa il vincitore – e con questo prestigioso riconoscimento festeggio i miei primi dieci anni di attività, che all’inizio si era concentrata sul mondo della musica, una mia grande passione. Con il passare degli anni, le cose si sono evolute e ho lavorato per alcune agenzie prima di fondare la mia società. Nel 2019 è arrivato l’incontro con i designer di Gewiss che avevano l’esigenza di presentare la nuova collezione di placchette». «Da quel momento ci siamo messi al lavoro e in un solo giorno, il 27 dicembre, abbiamo prodotto il video – continua Alessio – Tutti il corto si concentra sulla figura di uno scultore, il docente e artista bergamasco Elio Bianco, che, con scalpello e martello in mano, lavora il suo materiale. Con il passare dei secondi, l’oggetto prende forma fino a trasformarsi nella placca: una metafora per sottolineare che anche in un prodotto seriale si può trovare una qualità di tipo artigianale». Una «Materia Prima» che rivela quindi una cura e nella scelta dei materiali e nelle lavorazioni e un’attenzione per il territorio.
Il breve filmato incarna sapientemente i valori della cultura d’impresa e racconta in modo evocativo la nascita di un prodotto che è diventato, nel tempo, una vera e propria icona del settore, rivoluzionato proprio da Gewiss negli anni 70 con l’introduzione in produzione del tecnopolimero. La giuria – composta dal presidente di Museimpresa Antonio Calabrò, dal docente dell’Università Bocconi di Milano Andrea Colli e dalla regista Francesca Molteni – ha infatti motivato il riconoscimento di «Materia Prima» «per la capacità di raccontare, con immagini intense ed essenziali, l’origine di un prodotto d’eccellenza, valorizzando gli elementi naturali, la creatività stimolata dalla sapienza artigianale, la tecnologia che determina il successo industriale. Occhi che guardano, mani che pensano, intelligenze che producono. Il film sa legare senso della bellezza e sofisticata attitudine all’innovazione. E documenta i valori su cui si fonda lo sviluppo del miglior made in Italy».
«Complimenti alla Camera di Commercio di Bergamo per aver organizzato e promosso una manifestazione meravigliosa – ringrazia l’autore – Sono stupito ed emozionato di aver vinto: le quattro opere arrivate alla finalissima erano infatti tutte di altissima qualità. A Bergamo mancava una rassegna di questo genere, che celebrasse attraverso il cinema i valori dell’imprese e delle eccellenze del territorio».
Durante la serata di sabato è stato assegnato anche il Premio Speciale «FUTURA» a «Il Tram arriva a Brescia» di Alessandro Milini per Albatros Film, commissionato da Brescia Mobilità. Il filmato sottolinea la sensibilità dell’azienda nei confronti dei temi green e della sostenibilità, inseriti in particolare negli obiettivi europei di ripresa o Recovery Plan. La giuria di questo riconoscimento ha proposto inoltre due menzioni speciali: «Weldan – Vinaioli del Friuli di Edoardo Vojvoda» per Stazione e «Nature» di Francesco Fei, Riccardo Ciunci e Federico Demartini, per George – Kill your Dragons, commissionato da Linificio e Canapificio Nazionale & Kuku International Packaging.
Il riconoscimento e il progetto
In modo coerente con tutto il concept della manifestazione, la Camera di Commercio di Bergamo ha premiato il vincitore Alessio Caglioni con una creazione artigianale dell’artista bergamasco Ivan Rando, realizzato insieme al padre Antonio nel piccolo laboratorio di Almè. L’opera è una scultura in resina ispirata al mondo del cinema e impreziosita da un rivestimento in oro zecchino. «In questa scultura – spiega Ivan Rando – abbiamo unito in “concetto del fare”, protagonista della rassegna, con il cinema e, soprattutto, con Bergamo. Nella parte bassa abbiamo rappresentato le Mura, patrimonio mondiale dell’UNESCO e simbolo in tutto il mondo della nostra città. Nella parte alta invece ci siamo concentrati sul tema della pellicola cinematografica, con tre occhi di un obiettivo della telecamera circondati da profili di registri».
«Grandi occhi si elevano da Bergamo Alta – come ha spiegato la Camera di Commercio di Bergamo durante la cerimonia di premiazione – ed evidenziano una visione cinematografica cosmica, ricca di storia, arte e meccanica. Passato, presente e futuro che vivono e convivono nelle riprese cinematografiche: l’arte del fare si materializza nella storia della nostra comunità».
Oltre al concorso, il progetto «MADE» ha portato in città lo scorso weekend numerose proiezioni, incontri, panel e approfondimenti dedicati al mondo della manifattura. Il pubblico ha particolarmente apprezzato l’alta qualità delle opere in concorso e «MADE in» , un percorso di residenza artistica che ha permesso a quattro giovani artisti – Niccolò Beretti, Davide Minotti, Giovanni Montagnana e Joe Piras – di creare dei contenuti audiovisivi originali a partire dal materiale d’archivio messo a disposizione dai partner dell’iniziativa. Tra i più applauditi il racconto in immagini dello storico Cotonificio Legler di Ponte San Pietro che, in tono vintage, ha ripercorso non solo i modelli più iconici, ma anche i legami e i rapporti che sono nati nello stabilimento.
«Grazie a tutti i partner del progetto – conclude Carlo Mazzoleni – che hanno condiviso con noi questo progetto. Lab 80 ha fatto un ottimo lavoro, così come GAMeC, Museo delle Storie di Bergamo e Fondazione Legler per la storia economica e sociale di Bergamo. È stato un grande lavoro di squadra che è nato nell’anno della Capitale della Cultura e proseguirà, anche nella collaborazione con Futura Expo, nei prossimi anni, coinvolgendo sempre più pubblico e realtà territoriali».