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“Unlock” di Accademia Carrara, laboratori creativi per scatenare la sensibilità artistica di grandi e piccini

Articolo. Organizzati dai Servizi Educativi del museo per il 15 e il 16 maggio, sono l’occasione per le famiglie di sperimentare, divertendosi, la bellezza del nostro patrimonio artistico

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Avvicinare i più giovani all’arte e alle collezioni dei musei non è un compito facile, soprattutto in un periodo in cui i giovanissimi sono bombardati ogni giorno da esperienze e stimoli di diverso tipo, interessanti sì ma che rischiano di favorire i deficit di attenzione, diminuire la capacità di rimanere concentrati e andare a fondo su temi e questioni di rilievo e, più in generale, farci sprofondare in quella che, in un recente saggio, è stata definita “l’era della distrazione”.

Per fortuna che sul nostro territorio ci sono enti e realtà che si prendono a cuore il problema e lavorano con serietà e con i giusti strumenti per offrire a bambini e ragazzi la possibilità di conoscere e sperimentare l’arte in maniera divertente e creativa. Ne sono un esempio i laboratori di creatività gratuiti messi a punto dall’Accademia Carrara per il fine settimana del 15 e 16 maggio. Li hanno chiamati “Unlock”, facendo riferimento da una parte al desiderio di “sbloccare” l’artista nascosto in ognuno di noi e dall’altra alla voglia di rendere di nuovo accessibili a tutti musei e collezioni dopo i mesi di chiusura.

“Saranno due diversi laboratori, distinti per fasce d’età” – ci racconta Lucia Cecio, responsabile Servizi Educativi dell’Accademia Carrara – cerchiamo come prima cosa di fare in modo che l’approccio e il linguaggio arrivino in maniera efficace a tutte le età. E non solo in riferimento ai più piccoli. Non è la prima volta che sperimentiamo iniziative del genere e sempre sottolineiamo che questi laboratori di creatività si rivolgono alle famiglie: genitori, nonni, accompagnatori chiamati a partecipare insieme ai bambini alle attività. Per noi dovrebbero essere una occasione di scoperta e un momento per vivere insieme il tempo libero in modo originale”.

Sabato 15 alle 15,30 l’appuntamento è per le bambine e i bambini dai 5 ai 6 anni, domenica 16 per quelli dai 7 agli 11 anni. L’attività proposta è semplice ma coinvolgente: c’è un momento di accoglienza in cui un educatore museale accoglie i partecipanti, forma il gruppo e li accompagna tutti in una visita guidata alla collezione di opere d’arte del museo. “Ne scegliamo alcune davanti alle quali soffermarci, perché hanno una storia particolare o sono in grado di suscitare più interesse – continua Lucia – le osserviamo, le raccontiamo e chiediamo ai bambini cosa ne pensano, quali emozioni provano. Vogliamo farli sentire coinvolti in prima persona in questa modalità di fruizione dell’arte. E la cosa riguarda anche gli adulti che sono con loro”.

Poi si passa alla fase di laboratorio vero e proprio, negli spazi educativi del museo. È qui che ci si “sporca le mani” cercando di rielaborare in maniera creativa quello che si è appena visto nelle sale. L’approccio è ludico e il linguaggio adeguato agli interlocutori che ci si trova davanti. L’obiettivo è far uscire le emozioni, coinvolgendo alla pari, in questo processo, grandi e piccoli. Può sembrare strano ma gli adulti sono quelli più in difficoltà, meno abituati rispetto ai bambini a mettersi in gioco e più difficili da coinvolgere. Eppure è importante ogni tanto scardinare le abitudini e fare in modo che in famiglia ci si possa conoscere e confrontare su temi delicati anche partendo dalle emozioni”.

Il valore di un museo sta anche nell’offrire ai suoi fruitori opportunità di questo genere.
“Adesso l’insegnamento dell’educazione civica è entrato nelle scuole. Visitare la collezione di opere d’arte di un museo della propria città è una esperienza formativa importante: non solo perché si viene a conoscenza del proprio patrimonio artistico e culturale ma anche perché si impara a ‘leggerlo’ senza sentirsi degli estranei e così si sviluppa fin da piccoli quella sensibilità a proteggerlo, valorizzarlo che dovrebbe essere propria di ogni cittadino”.

L’iniziativa fa parte di Kid Pass Days 2021 , la maratona di eventi culturali online e in presenza dedicata alle famiglie, organizzata in simultanea il 15 e il 16 maggio in collaborazione con musei, spazi culturali, castelli, planetari, parchi archeologici e associazioni da nord a sud Italia, quest’anno alla settima edizione. “Aderiamo da anni a questa proposta perché ci sembra importante creare una rete di realtà che aiuti le famiglie a muoversi nel contesto artistico e culturale”.

Ma non è l’unica iniziativa che l’Accademia Carrara ha in calendario per i bambini. A giugno partono i campus estivi di The Museum is present – il Campus dei musei.
In collaborazione con la GAMeC e accogliendo l’invito dell’Assessorato dell’Istruzione del Comune di Bergamo, saranno attivate esperienze settimanali all’interno delle due strutture sperimentando una proposta condivisa con gli educatori museali di entrambe le realtà. Un percorso dall’arte antica a quella moderna e contemporanea attraverso attività educative, ludiche e didattiche sia all’interno degli spazi museali che all’esterno, con uscite sul territorio alla scoperta di angoli nascosti della città.

“Quest’anno le settimane di campus si svolgeranno, da giugno a fine luglio e poi da fine agosto all’inizio della scuola, anche senza il numero minimo di iscritti. Uno sforzo che abbiamo deciso di fare, in accordo con il Comune, per poter garantire un servizio vitale per la comunità. E per ribadire ancora una volta con forza che l’arte e la cultura non sono attività accessorie per i cittadini. Su questo, non c’è dubbio, il Museo è presente. E lo sarà anche a luglio con la mostra dedicata a Rembrandt, e un occhio che già ora guarda al 2023, anni in cui Bergamo e Brescia saranno Capitali Italiane della Cultura.

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