Il Museo delle Storie di Bergamo è una delle realtà preziose del nostro territorio. Perché racchiude in sé una memoria viva in cui riconoscersi come bergamaschi. La Storia fatta di storie, come amano dire spesso coloro che quotidianamente lavorano nella splendida sede operativa del Convento di San Francesco. Fra questi Roberta Frigeni, Direttrice scientifica del Museo, che abbiamo raggiunto per farci raccontare i programmi di luglio, due iniziative differenti eppure complementari: Bergamo nel cuore #TOUR e Bergamo nel cuore #PHOTO con….
Un patrimonio da scoprire
Prima però un passo indietro: il Museo delle Storie ha riaperto lo scorso 22 maggio, aggiornando i propri spazi alle direttive sulla sicurezza del Governo: “possiamo dire che il bilancio fino ad oggi è positivo, siamo ottimisti e guardiamo avanti” – spiega Roberta Frigeni. “Per una realtà come il Museo i numeri non possono essere l’unica guida per interpretare questo momento di difficile ripresa: notiamo però un costante e progressivo aumento degli ingressi. Ad oggi sono aperte quattro delle sei sedi della nostra rete museale: la Rocca con il Museo dell’800, il Palazzo del Podestà con il Museo del ‘500, il Campanone e il Convento di San Francesco con il Museo della fotografia Sestini. Riapriranno presto anche la Torre dei Caduti e il Museo Donizettiano”.
I turisti di questo periodo sono per lo più “bergamaschi e lombardi che decidono di raggiungere Bergamo per scoprirne le bellezze”. A loro e a tutti quelli che vogliono approfittarne sono rivolte le iniziative di luglio, a partire da Bergamo nel cuore #TOUR. “Abbiamo pensato agli eventi in programma come ad un appassionato invito ai visitatori– che siano di Bergamo o no – a riconoscere e riconoscersi nella nostra città, in primo luogo nel suo patrimonio monumentale, che tanto racconta del carattere dei bergamaschi. Forti e affidabili come il Campanone, imponente e puntuale con i suoi rintocchi delle 22; solo all’apparenza ruvidi, come la facciata di Palazzo del Podestà, che nasconde e protegge il fascino e i colori del suo cavedio rinascimentale; e ancora – giocando di metafora in metafora – coraggiosi come i Mille la cui memoria è custodita e viva nel complesso della Rocca; e infine, schivi e silenti ma capaci di grandi visioni, come quelle che si aprono dai chiostri del Convento di San Francesco: un altro gioiello nascosto, lontano pochi passi dalla più frequentata Corsarola”.
Bergamo nel cuore #TOUR e il biglietto 1day
Bergamo nel cuore #TOUR è un percorso tra Rocca, Convento di San Francesco e Campanone alla scoperta dei punti panoramici della città “per offrire uno sguardo inedito su Bergamo Alta, ma anche sulla città bassa e le nostre bellissime valli”. In occasione di questi eventi è prevista l’apertura serale del Museo fino alle 22:00, “così da vivere in tutta tranquillità la bellezza dei luoghi del Museo delle storie e scoprire panorami indimenticabili, anche durante il tramonto”.
L’appuntamento con Bergamo nel cuore #TOUR è fissato tutti i sabati di luglio alle ore 17:30. Partenza dalla in Rocca, all’ingresso del Museo dell’800. L’attività è a prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti sul sito ticketlandia.com. La visita guidata è al prezzo speciale di 10 € e si rivolge agli adulti e ai ragazzi dai 14 anni in su (max 10 partecipanti). L’ingresso ai Musei invece è gratuito.
Ma il tour è solo una delle possibilità offerte ai turisti per vivere Bergamo. C’è anche il biglietto 1day, che vale 48 ore e ha un prezzo speciale di 10 € (invece di 17€). Permette di visitare “i quattro luoghi della rete in due giorni, lasciando la possibilità a chi viene da fuori di dormire una notte a Bergamo e godersi la città anche di sera”. 1day è prenotabile qui.
Bergamo nel cuore #PHOTO con…
Per gli appassionati di fotografia e per chi vuole scoprire Bergamo e la sua storia in un modo diverso ci sono i tre appuntamenti di Bergamo nel cuore #PHOTO con…. Si svolgeranno anch’essi nei sabati di luglio, con inizio alle 15.30 (prenotazioni qui). Dopo il primo evento del 4 luglio con Fausto Asperti, sono tre i fotografi da scoprire nei prossimi weekend: Eugenio Goglio, Sandro Da Re e Pier Achille “Tito” Terzi.
“L’idea – spiega sempre Roberta Frigeni – è quella di lasciare che i bergamaschi si riconoscano nel proprio territorio anche attraverso il patrimonio visivo: quello dell’Archivio Fotografico Sestini, che oggi conta più di un milione di immagini. Più di 100 scatti dell’Archivio sono oggi esposti nella mostra ‘Bergamo nel Novecento’, al Convento di San Francesco. Gli appuntamenti di #Tour sono un modo speciale di visitare la mostra con guide d’eccezione: gli eredi di tre grandi fotografi. Attraverso i loro scatti riscopriremo la storia del territorio ma anche l’evoluzione tecnologica della fotografia: dalle lastre di Goglio fino alle diapositive di Terzi attraverso le pellicole di Da Re”. Le scelte dei fotografi non sono casuali: “è un viaggio scandito cronologicamente, dalle fine dell’Ottocento fino agli anni Novanta del Novecento”. Ad interagire con i tre testimoni sarà Fausta Bettoni, referente dei Servizi educativi adulti e famiglie del Museo delle storie di Bergamo.
L’11 luglio toccherà a Eugenio Goglio, raccontato dalla nipote Cristiana Oldrati: “Goglio è una figura molto particolare. Studia alla Scuola Superiore d’Arte applicata alle Industrie di Milano, poi torna nella sua terra d’origine, Piazza Brembana, dove lavora come decoratore e scultore. Si muove sul territorio e scatta fotografie che raccontano la vita e le trasformazioni della valle fra Ottocento e Novecento: è soprattutto un ritrattista di volti e di scene corali che compone come fossero quadri. Decide poi di dedicarsi a tempo pieno alla professione di fotografo ambulante, un mestiere oggi scomparso”.
Il 18 luglio Adele Tavella Terzi racconterà la storia del marito Pier Achille “Tito” Terzi, cofondatore nel 1990 della rivista Orobie. “Quest’anno ricorre il decennale della sua scomparsa, dunque un doppio anniversario”. Terzi è una figura molto differente dalle altre: “è fotografo per passione verso la montagna, che frequenta con assiduità sempre con la macchina al collo, come ricorda la moglie Adele, che ancora oggi conserva la sua Nikon con la custodia straordinariamente consunta. La fotografia diventa professione quando si associa all’attività editoriale e grafica per la casa editrice Ferrari, dagli anni Settanta. Le sue immagini raccontano la montagna, sempre intesa come ambiente vissuto, di cui l’uomo è parte integrante”.
Il 25 luglio sarà la volta della discendenza Da Re. Paolo Da Re, nipote di Umberto e figlio di Sandro Da Re, racconterà “la storia dello studio Da Re, aperto nel 1923 e ancora oggi attivo grazie a Paolo. Il mestiere di fotografi dei Da Re si rivolge soprattutto a una clientela di imprenditori, industriali e artisti, conoscendo lungo il secolo un’evoluzione delle tecniche fotografiche che sarà interessante scoprire”.
La visita al Museo delle Storie è anche l’occasione per osservare gli scatti donati dal Museo stesso per il progetto UNOSCATTOXLARICERCA, nato per finanziare gli studi sulla terapia contro il Covid-19 dell’Istituto Mario Negri.
Sono questi gli appuntamenti del Museo delle Storie per il mese di luglio, iniziative ad ampio raggio “che puntano sul nostro patrimonio monumentale e visivo. Bergamo Alta è una città da riscoprire oltre i luoghi ‘classici’ come la Corsarola o piazza Vecchia. Il nostro Museo vuole raccontare le storie di una Città che rinasce” e irradia le proprie occasioni di bellezza dagli splendidi spazi del Convento di San Francesco.