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La bellezza della montagna brilla in tutta la provincia con «Vette di Luce»

Articolo. Lo speciale allestimento dedicato alle Orobie esce dalle sale dell’Accademia Carrara e incontra la provincia grazie a una serie di appuntamenti pensati per creare un grande «museo diffuso della montagna». Oltre a cinque mostre spin off con gli scatti di Ishikawa, in programma ci sono infatti per tutta l’estate escursioni “artistiche” nei più importanti rifugi bergamaschi

Lettura 5 min.
(©MarinForcella)

Se il museo uscisse dalla sua cornice tradizionale e vivesse davvero il territorio? Magari con una serie di appuntamenti mirati a sviluppare a contaminare luoghi e linguaggi? Accademia Carrara e CAI Bergamo hanno concretizzato questi pensieri grazie a «Vette di Luce», un allestimento speciale dedicato al tema della montagna e voluto in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura.

«Vette di Luce», inaugurata lo scorso 23 giugno, non coinvolge infatti solo le rinnovate sale del museo cittadino, ma “vive” nella nostra provincia grazie a una serie di iniziative spin off, dedicate alla bellezza delle Orobie e della “regina” delle nostre vette: la Presolana. Stiamo parlando di una serie di mostre – tutte con protagoniste le fotografie di Naoki Ishikawa – e un ciclo di escursioni nei più importanti rifugi bergamaschi che, per l’occasione, ospiteranno alcune riproduzioni di capolavori della collezione bergamasca. La prima si è tenuta il 2 luglio al Rifugio Luigi Albani, con un gruppo di escursionisti che hanno potuto ammirare la riproduzione della «Madonna del Bambino» di Andrea Mantegna.

«È stata una giornata in montagna diversa e coinvolgente – racconta Laura, una delle partecipanti – Eravamo un gruppo di 25 persone, compresi alcuni bambini che hanno allietato ancor più il momento. Abbiamo condiviso la salita verso il rifugio, ci siamo goduti i panorami e tutti insieme abbiamo capito la bellezza di questo progetto, spiegato dal rifugista Chicco e dal general manager della Carrara, Giampietro Bonaldi». «Oltre alla raffigurazione dell’opera – continua Laura – abbiamo trovato delle tovagliette a tema e anche delle cartoline per poter vedere, con un biglietto scontato, la mostra in Carrara. Abbiamo apprezzato tutti l’idea: la montagna è infatti cultura e l’arte può diventare un linguaggio importante per promuovere una cultura del rispetto e della valorizzazione delle nostre bellissime cime bergamasche».

Un reale connubio quindi tra arte e cultura della montagna che proseguirà nei prossimi mesi con altri appuntamenti pensati per alpinisti di tutte le età con diversa preparazione fisica. Ma prima di svelare le prossime date, concentriamo sulle mostre spin off, iniziative di promozione che coinvolgeranno realtà pubbliche e private della nostra provincia.

Le mostre sul territorio

Queste esposizioni prevedono un particolare allestimento che ruota attorno ai più bei scatti realizzati da Naoki Ishikawa nel corso di tre diverse campagne realizzate appositamente per l’Accademia Carrara. La prima mostra è stata inaugurata presso la sede dell’azienda Fra.Mar di Pedrengo e sarà visitabile fino al prossimo 3 ottobre. Si proseguirà con il Castello di Malpaga (dal 13 luglio al 24 settembre), il Resort Belmont a Foppolo (dal 27 luglio al 27 agosto) e il Museo Etnografico di Schilpario (dal 3 agosto al 28 agosto). Negli spazi di «HelloSky Lounge» dell’aeroporto di Orio al Serio, l’esposizione offrirà invece dal 19 luglio all’8 ottobre un dialogo tra fotografia e pittura.

A pochi metri da una delle piste più importanti d’Italia, con migliaia di passeggeri all’anno, gli scatti di Ishikawa entreranno in contatto con dodici dipinti di Costantino Rosa, artista bergamasco nato nel 1803 e scomparso nel 1878 dopo aver lasciato un profondo solco nella storia dell’arte di quel periodo, grazie soprattutto ai suoi paesaggi naturalistici e ai suoi scorci montani di stampo romantico. Viaggiatore infaticabile, Rosa si è infatti dedicato con grande passione alla raffigurazione del paesaggio alpino, fornendo anche un’importanza documentazione topografica dei luoghi ritratti.

«Una mostra dedicata alla montagna – spiega la direttrice dell’Accademia Carrara Maria Cristina Rodeschini è l’omaggio della Carrara al territorio di Bergamo in quest’anno tanto speciale, caratterizzato dal gemellaggio con Brescia, con noi Capitale italiana della cultura. Le suggestive Alpi Orobie sono state da sempre meta di pittori e fotografi, che ne hanno apprezzato senza riserve la bellezza. Sui due versanti della pittura e della fotografia, la mostra esplora in modo altrettanto convincente e spettacolare questo habitat unico e salutare. Le problematiche contemporanee sul clima fanno riflettere sulla necessità che la montagna non solo vada goduta, ma anche profondamente rispettata. La Carrara con l’esposizione’ Vette di luce’ vuole dare il suo contributo in tal senso. I dossier delle fotografie di Naoki Ishikawa in diverse sedi ospiti nel territorio, potenziano il progetto espositivo facendone un’esperienza diffusa».

Con queste mostre si è voluto quindi creare un vero e proprio «museo diffuso della montagna», un progetto che avvicina il pubblico a inediti racconti tra natura, storia, tradizione e arte e che vuole sottolineare l’assenza di confini per la cultura, sia essa di natura artistica o di rispetto per l’ambiente.

L’arte in alta quota

A proposito di natura incontaminata, è il momento ora di raccontare l’altra iniziativa che ha consolidato la collaborazione tra l’Accademia Carrara e il Club Alpino Italiano: «Più su, in piena bellezza- Carrara in alta quota», pensata per celebrare proprio i 150 anni della fondazione della sezione del CAI di Bergamo. La cultura dell’alpinismo, che appassiona tantissimi bergamaschi e che nel nostro territorio è particolarmente sentita anche per ragioni storiche, si relaziona, ancora con più forza, con l’arte, che sale in quota lungo l’Alta Via delle Orobie, il Sentiero 3 Valli e la rete dei rifugi, presidi di cultura, in una contaminazione di nuovi racconti.

Complessivamente sono ben diciassette i rifugi CAI che hanno aderito all’iniziativa, decidendo di ospitare per tutta estate delle riproduzioni di altrettanti capolavori presenti in Carrara. In questi mesi, inoltre, i nomi dei singoli rifugi saranno completi dal nome dell’artista scelto. Gli alpinisti che si sono recati a inizio luglio in Valle di Scalve si sono ritrovati così, a 1939 metri, al Rifugio Albani Mantegna. Le prossime date delle escursioni di gruppo già in programma saranno quelle del 23 luglio al Rifugio Curò Hayez (opera: «Caterina Cornaro riceve l’annuncio della sua deposizione dal Regno di Cipro»), con partenza alle ore 9 dal centro sportivo di Valbondione, e del 30 luglio al Benigni Botticelli («Ritratto di Giuliano de’ Medici»), con ritrovo fissato alle 9 in località «Sciocc» a Cuisio. E poi ancora il 12 agosto all’Alpe Corte Moroni («Ritratto di vecchio seduto con libro»), il 17 agosto al Tagliaferri Bellini («Madonna Lochis»), il 20 agosto Calvi Raffaello («San Sebastiano») e il 27 agosto al Baroni Tiziano («Madonna Lochis»).

Altri rifugi coinvolti saranno il Gherardi Tiepolo, il Marelli Baschenis, il Longo Lotto, il rifugio Laghi Genelli Canaletto, il Balicco Pisanello, il Resegone Palma il Vecchio, il rifugio Cassinelli Pellizza da Volpedo, il Magnolini Fra’ Galgario, l’ostello al Curò Previati e l’Olmo Perugino. Grazie al rifugio Tagliaferri Bellini, situato in valle di Scalve ad un’altitudine di 2.328 m, Accademia Carrara e CAI Bergamo realizzano anche il progetto più ad alta quota nell’anno di Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura.

«Siamo molto felici di questa collaborazione – assicura il presidente del CAI di Bergamo Dario Nisoli Come CAI abbiamo curato e seguito tutti gli accompagnamenti in ambiente del fotografo Ishikawa e stiamo collaborando nell’accompagnamento per le escursioni nei vari rifugi. In più abbiamo contribuito concretamente all’allestimento in Carrara della mostra “Vette di Luce” con il prestito di dodici dipinti provenienti dal Palamonti: 4 opere di Camillo Galizzi e 8 tele di Edoardo Francesco Bossoli, tutte dedicate alle nostre incantevoli Orobie». «Vi aspettiamo con noi per vivere le emozioni delle escursioni – conclude il presidente – Per noi è il miglior modo possibile per celebrare l’anno della Capitale della Cultura».

Per tutte le informazioni, i dettagli e le prenotazioni delle singole escursioni è possibile consultare la sezione dedicata sul sito dell’Accademia Carrara.

«Vette di Luce»

Curata da Filippo Maggia e da Maria Cristina Rodeschini e realizzata con il CAI di Bergamo, la mostra “madre” «Vette di Luce» mette in dialogo la pittura di paesaggio di tradizione ottocentesca con la fotografia di Naoki Ishikawa e due opere contemporanee curate da Matteo Rubbi e MASBEDO. Eppen ha già presentato nelle scorse settimane l’allestimento: trovate qui l’articolo.

Ai dipinti di alcuni tra i migliori allievi della scuola di pittura come Costantino Rosa, Andrea Marenzi ed Ermenegildo Agazzi, che descrivono tramite le loro pennellate le bellezze e le peculiarità della Val Taleggio, della Val Brembana, della Val Seriana, delle Cascate del Serio e della Presolana, è affiancata una campagna fotografica realizzata dal fotografo e alpinista giapponese, che ha conquistato dieci dei quattordici 8.000 metri presenti sul pianeta, portando la sua macchina fotografica sull’Everest, sul K2 e al circolo polare artico. Gli artisti contemporanei, Matteo Rubbi e MASBEDO, ci invitano invece a considerare la montagna –come orizzonte possibile nella costruzione di una comunità in osmosi tra monti e pianura.

L’allestimento sarà visitabile fino al prossimo 3 settembre con i seguenti orari: lunedì, mercoledì e giovedì dalle 10 alle 19, il martedì dalle 10 alle 13 e il venerdì, il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 20. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale dell’Accademia Carrara.

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