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Dopo Caravaggio, la sensualità contemporanea di Tiziano con “Marte, Venere e Amore”

Articolo. Il quadro del pittore di Pieve di Cadore sino al 26 ottobre all’Accademia Carrara. Per un autunno d’arte grazie al prestito del Kunsthistorisches Museum di Vienna

Lettura 2 min.
Tiziano, “MartevenereAmore”, 1555-1560

Prosegue la collaborazione di Accademia Carrara con le grandi istituzioni museali internazionali e, dopo il prestito de “I musici” di Caravaggio dal Metropolitan Museum di New York, il museo annuncia una nuova opportunità per il pubblico e per la città, grazie alla disponibilità del Kunsthistorisches Museum di Vienna, che ha concesso fino a ottobre l’esposizione del capolavoro di TizianoMarte, Venere e Amore” (1555-1560).

Anche quest’opera era approdata a Bergamo per essere esposta nella mostra “Tiziano e Caravaggio in Peterzano” e ora, dal 4 settembre al 26 ottobre (con nuovi orari: da venerdì a domenica ore 10.00-19.00), sarà visibile in un nuovo allestimento disegnato ad hoc all’interno del percorso espositivo del museo, in quella sala 18 dove può dialogare con gli altri maestri della pittura veneta del secondo Cinquecento: “Due capolavori, quelli di Caravaggio e di Tiziano che si incastonano perfettamente nell’itinerario della Carrara, amplificandone senso, rimandi, suggestioni. – sottolinea il direttore del museo Cristina Rodeschini Vedremo Tiziano a tu per tu con autori come Veronese, Bassano, Paris Bordon, a restituirci uno spaccato straordinario del contesto del pieno Cinquecento veneto. E poi la tela di Tiziano è carica di una sensualità che è così contemporanea da sorprenderci”.

Cupido disoccupato

Il Kunsthistorisches di Vienna è, dopo il Prado, il museo che, grazie alle quadrerie degli Asburgo, di Rodolfo II e di Leopoldo Guglielmo, conserva il maggior numero di opere di Tiziano, almeno una trentina tra autografi e opere di bottega. Ma il “Marte, Venere e Amore” è un unicum in quanto l’unica giunta fino a noi di una serie di varianti uscite dalla bottega del maestro attestate dalle fonti ma oggi irreperibili. Senza dimenticare che in questa tela, contrariamente alle “Metamorfosi” di Ovidio, che narrano del tradimento sul talamo di Venere e Vulcano, le due divinità si incontrano in un paesaggio bucolico. È l’abbraccio tra gli opposti: l’uomo e la natura; il guerriero che depone spada ed elmo sconfitto dall’amore e Venere che si abbandona all’amante. Amore svolazza qua e là, ma dovrà rassegnarsi per una volta a deporre arco e freccia. La passione ha già travolto i due amanti senza bisogno del suo intervento e dal loro incontro nascerà, non a caso, Armonia.

Tiziano inquieto

Il dipinto ci presenta il Tiziano meno atteso. È il Tiziano degli ultimi decenni di vita, caratterizzati da quel disegno poco definito, da quella pittura quasi “di macchia”, da quel paesaggio evocato in modo sommario, da quelle atmosfere inquiete, che avevano preso in contropiede anche l’ambiente artistico e la committenza di lungo corso di quello che era considerato “il pittore” della Serenissima. Abituati all’armonia e alla quiete del Tiziano nitido e luminoso, non lo ritrovavano più in questi contorni disfatti che ai loro occhi faceva apparire come opere “non finite” quelli che oggi riusciamo a leggere come capolavori poetici e visionari.

È questo il Tiziano maturo, quello che si avvia verso l’ultima fase della sua carriera e, infine, verso la morte, che sopraggiungerà una quindicina di anni dopo l’esecuzione di “Marte, Venere e Amore”, si dice per febbre ma probabilmente di peste, il 27 agosto del 1576, a Venezia, nella sua casa studio di Biri Grande, da dove riusciva a scorgere le cime del suo natio Cadore.

Curiosità

La scintilla della passione che scocca tra Marte e Venere apre in Carrara una inconsueta finestra su un tema, l’amore, sul quale vi proponiamo un’insolita “sfida”. Quale eleggerete come “dipinto d’amore” tra il Tiziano viennese e la vicenda di Paolo e Francesca immortalata nel 1887 da Gaetano Previati, che a sorpresa è da sempre uno dei capolavori preferiti dal pubblico tra quelli esposti in museo? Passione o melodramma? Questo il dilemma. Se Tiziano infatti narra di un tradimento “necessario” al trionfo dell’amore e dell’armonia, Previati mette in scena infatti il delitto passionale più celebre della storia.

Sito Accademia Carrara

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