Da una pennellata si può capire il mondo e si possono aprire nuovi sguardi su un secolo – il Seicento – che ha lasciato una traccia indelebile nella storia culturale del nostro territorio. Con i suoi tratti veloci e i suoi colori liquidi e luminosi, il pittore clusonese Antonio Cifrondi ci permette infatti ancora oggi di specchiarci nella sua quotidianità, indagando usi, costumi e riti di un tempo ormai lontano quasi tre secoli. Un patrimonio unico che, nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, il Comune di Clusone ha deciso di celebrare con due iniziative speciali dedicate al genio dell’artista bergamasco e inserite nel progetto «Cifrondi ‘23»: una mostra monografica Antonio Cifrondi «pittor fantastico» e la prima mappatura online delle opere dell’artista visitabili in ValSeriana, di Lovere e nelle città di Bergamo e Brescia.
«Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura – dichiarano il sindaco Massimo Morstabilini e l’assessore alla Cultura del Comune di Clusone Alessandra Tonsi – è stata una sfida appassionante, che ci ha stimolato a voler immaginare e promuovere un progetto che fosse capace non solo di dare risalto a Clusone, ma anche di collegare i territori delle due province. L’ambizione è stata quella di lasciare un segno dell’iniziativa nel tempo, qualcosa che restasse anche al termine dell’esposizione. Parallelamente al racconto museale, la Città di Clusone ha perciò condiviso e realizzato un significativo percorso attraverso i luoghi, tra le due province, in cui è possibile ammirare le opere di Antonio Cifrondi: un’azione che guarda oltre i confini, che unisce più di venti Comuni e intende restituire ai cittadini la bellezza e la passione per la cultura, quale invito a vivere e sperimentare l’arte, la conoscenza e il fascino del patrimonio che ci circonda»
La storia dell’artista
Antonio Cifrondi nacque a Clusone nel 1656 e morì a Brescia nel 1730. Il pittore bergamasco fu uno degli esponenti più influenti della tradizione artistica lombarda nota come «pittura della realtà», che vede tra i protagonisti Moretto, Moroni, Ceresa, Baschenis, Fra’ Galgario e Ceruti e che ha il suo tratto distintivo nell’umana e sincera adesione ai fatti e alle persone della vita quotidiana. Nell’arco di mezzo secolo, Cifrondi ha realizzato più di quattrocento opere, molte delle quali ancora conservate nelle chiese e nelle dimore private dei territori di Bergamo e Brescia.
Dopo un primo momento di formazione a Bologna, Roma e Venezia, con tappe non documentate a Torino, Grenoble e Parigi, il pittore tornò poco più che trentenne a Clusone, dove iniziò a operare con successo in tutta la bergamasca. A questo periodo sono riconducibile i due «Ritratti» conservati alla Galleria dell’Accademia Tadini di Lovere: un suo «Autoritratto» e un dipinto raffigurante – è la tesi più accreditata – il fratello Ventura. Morì all’età di 74 anni e fu sepolto nella chiesa dei Santi Faustino e Giovita, patroni della città Leonessa d’Italia.
La mostra monografica
Allestita in Palazzo Marinoni Barca, sede del MAT – Museo Arte Tempo di Clusone, la mostra è stata inaugurata sabato 15 aprile e resterà aperta fino al prossimo 3 settembre. La monografica presenta una trentina di opere provenienti da musei, chiese e collezioni private. I dipinti in mostra riassumono l’intensa attività dell’artista bergamasco nei vari ambiti da lui indagati: la pittura sacra, la pittura di storia, le figure di genere, i ritratti e gli autoritratti. «E a proposito di autoritratti», commenta Enrico De Pascale, curatore della mostra insieme a Luca Brignoli, «il nostro team di lavoro, composto da giovani bravissimi, ha scoperto nuovi dettagli sul celebre “Autoritratto” del Cifrondi custodito nella Chiesa di Sant’Alessandro della Croce a Bergamo. Siamo riusciti, grazie anche al lavoro di ricerca di Mino Scandella, a dare infatti un nome al volto ritratto dall’artista nel dipinto. Un “quadro nel quadro” che ci permette di conoscere Francesco, giovane sacerdote fratello dell’artista. Con ogni probabilità, Francesco raggiunge Antonio a Bergamo dopo una serie di tensioni familiari».
In occasione della mostra tornano a Palazzo Marinoni Barca, dopo un secolo esatto e per concessione di Intesa Sanpaolo, i due teleri con «Storie di Cambise», dipinti dal pittore intorno al 1690. Le due tele, appartenenti alla fase giovanile del pittore, rappresentano altrettanti episodi della vita di Cambise II, figlio di Ciro il Grande, re di Persia dal 529 al 522 a.C., tramandati da Erodoto (Storie, III, 32, 20) e ripresi da Seneca (De Ira) come esempi di hybris e di tirannica gestione del potere. I due dipinti rivestono particolare importanza non solo perché costituiscono una rara testimonianza della pittura di storia, ma anche perché da oggi si possono nuovamente ammirare nel loro contesto d’origine, in dialogo con il coevo ciclo di affreschi del salone principale del palazzo.
«Gli affreschi della volta – descrive il curatore – riprendono i temi della concordia familiare, valore imprescindibile da custodire e preservare molto presente in Seneca e Virgilio. I due teleri permettono di completare la lettura di tutto il ciclo pittorico del salone, in dialogo con l’inizio della carriera dell’artista. Questa mostra permette di fare luce e chiarezza sugli inizi del Cifrondi, incoraggiato dalla madre, una rappresentante della ricca famiglia degli Spinelli. Grazie a questa spinta, il giovane clusonese iniziò a realizzare le prime opere nelle case più importanti della cittadina seriana, tra le quali Palazzo Marinoni»
La mappatura delle opere
Oltre alla mostra, il Comune di Clusone ha voluto omaggiare Antonio Cifrondi con un’iniziativa unica: la schedatura online di tutte le sue opere visitabili nei luoghi pubblici – chiese, musei e palazzi istituzionali – della città di Clusone, dei Comuni della Val Seriana, di Lovere e delle città di Bergamo e di Brescia. L’obiettivo del progetto è quello di offrire un percorso diffuso di scoperta e valorizzazione di un patrimonio collettivo e artistico fondamentale per la cultura di tutto il Seicento nelle due province. Un’indagine locale che permette però di capire l’eccezionalità della produzione artistica di Cifrondi, caratterizzata da uno stile che, pur in sintonia con il sentimento religioso della sua epoca, appare particolarmente personale e a tratti eccentrico rispetto ai pittori suoi contemporanei. È possibile consultare la mappatura cliccando qui.
Ma non è tutto. Il Comune di Clusone ha deciso di proiettare il percorso, come regalo per tutta la comunità, sulla Torre dell’Orologio Fanzago. Alzando gli occhi al cielo nella prime settimane di apertura è stato possibile scoprire i luoghi dove Cifrondi ha lasciato un segno, in uno spettacolo che ha lasciato a bocca aperta i primi visitatori. Il videomapping , realizzato appositamente per la mostra, verrà acceso nuovamente dal mese di giugno. L’animazione è curata da Adriano Merigo con illustrazioni di Angelo Balduzzi. Qui potete rimanere aggiornati.
L’iniziativa è realizzata con il contributo di Regione Lombardia e il prezioso sostegno dei main sponsor Bettineschi s.r.l. e Conad Superstore Clusone, di Galleria Luisa Delle Piane Milano e Sinergia S.P.A. come sponsor e dei supporter BCC Milano, Ciaccio broker, Generali Agenzia di Clusone.
Il progetto «Cifrondi ‘23», si avvale della collaborazione dell’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo, in particolare degli studenti dei corsi di Applicazioni digitali per le Arti Visive (docente Agustín Sanchéz) e di Tecniche dell’incisione e grafiche speciali (docente Cinzia Benigni).
Informazioni generali
La mostra sarà visitabile, con ingresso libero, fino al 3 settembre 2023. Gli orari di apertura sono il venerdì dalle 15.30 alle 18.30 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30. Per la monografica è stato realizzato un catalogo specifico (editore Lubrina Bramani), con saggi e schede a cura di Enrico De Pascale, Francesco Nezosi, Federica Nurchis, Luca Brignoli e Angelo Loda.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito di Visit Clusone.