S configgere la fame, ridurre le disuguaglianze, promuovere il consumo e la produzione responsabile. Quante volte abbiamo letto o ascoltato queste tre espressioni, che segnano in modo fondamentale la nostra epoca carica di incertezze, ma al contempo si ammantano spesso di retorica, buone promesse e poca sostanza. Che cosa c’entri l’arte con tutto ciò è molto semplice: uno dei suoi (tanti) compiti è raccontare il mondo, disvelarne l’essenziale e le storture, magari proporre soluzioni, dare il proprio contributo ad un futuro pieno di interrogativi, laddove ad esempio il pensiero della politica è troppo spesso concentrato sul qui ed ora, mancando di prospettive realistiche e di possibilità.
Peraltro è proprio l’arte un ottimo antidoto alla retorica, alle buone promesse e alla poca sostanza. Ma deve stare attenta a non estetizzare i problemi, a non renderli “belli” quando belli non sono – questo ad esempio il grosso difetto di un film come “Antropocene”: affascinanti figure geometriche, colori rilucenti, ammassi di risorse dalla visione stupefacente, parlando invece di una questione grave e oscura come l’incidenza dell’uomo nell’ecosistema Terra.
Il concorso
“Arte Serra”, il concorso per artisti lanciato dal nuovo ristorante La Serra di Seriate in collaborazione con la cooperativa sociale HG80, si inserisce in tutto questo proponendo un contest rivolto alle più differenti espressioni artistiche: fotografia, disegno, grafica digitale, fumetto, illustrazione, pittura. Il contest è rivolto sia a singoli che gruppi del territorio, senza limiti di età, ed ha come tema i già citati tre obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’ Agenda 2030 : sconfiggere la fame, ridurre le disuguaglianze, il consumo e la produzione responsabile. In palio 500€ al vincitore, 400€ al secondo classificato, 200€ al terzo e al quarto. Le iscrizioni devono avvenire entro il 15 febbraio. Tutte le opere selezionate saranno poi esposte al ristorante La Serra, per una durata di tre mesi, e presentate al pubblico in una giornata ad hoc.
Disuguaglianza e povertà
Un modo differente, seppur non nuovo, per parlare di temi collegati tra loro, tutt’altro che facili da rappresentare. Perché sappiamo tutti che “c’è la fame nel mondo” e che la fame significa sempre povertà (in Italia ancora 3 milioni di persone non possono mangiare continuativamente ). E chi non ha le fette di salame sugli occhi le vede quotidianamente le disuguaglianze fra tantissime persone che faticano ad arrivare alla fine del mese.
Si calcola infatti che in Italia oggi ci siano, secondo i dati ISTAT riguardanti il 2020 , circa 5,6 milioni di persone in povertà assoluta e ad oggi quasi 11 milioni di italiani sono a rischio povertà . La maggior parte delle ricchezze è nelle mani di pochi: secondo IlSole24Ore nel 2020 i tre miliardari più ricchi del nostro Paese detenevano una ricchezza superiore ai 6 milioni più poveri. Una forbice che, come dimostrano i dati sul rischio povertà, si è allargata con la pandemia.
Sostenibilità del consumo e della produzione
Per quanto riguarda il consumo e la produzione sostenibile, al di là del problema in sé (complesso e multisfaccettato), il tema della sostenibilità è anche una questione di sensibilità, informazione e conoscenza. Secondo un’indagine statistica di Norstat riportata da IlSole24Ore “un italiano su 5 (19,6%) dichiara di avere una piena comprensione e consapevolezza riguardo il tema della sostenibilità, mentre sempre per un italiano su 5 questo concetto non è chiaro (l’indagine è stata condotta su un panel online di 50mila consumatori, rappresentativo della popolazione italiana)”.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs – Sustainable Development Goals) sono una delle migliori cartine al tornasole per capire la situazione cognitiva degli italiani per quanto riguarda il consumo e la produzione responsabile. “La maggior parte degli SDGs, presentati anche nella loro veste grafica, sono riconosciuti da un italiano su 2, con un numero medio di SDGs conosciuti pari a 10”. Lotta contro il cambiamento climatico (69,5%), energia pulita e accessibile (64,6%) e sconfiggere la fame (64,1%) sono i SDGs più conosciuti dagli intervistati, dati che testimoniano una sensibilità effettiva alle questioni più importanti della contemporaneità.
Cosa può fare l’arte
Transitata anche per Firenze, a Palazzo Strozzi, la mostra “Aria” dell’artista argentino Tomás Saraceno è un bell’esempio di come raccontare i problemi del nostro tempo partendo da un concetto-chiave (l’interconnessione fra tutti gli esseri viventi e non viventi) con opere semplici, d’impatto immediato e dalla forte potenza espressiva. Saraceno in “Aria” invita a entrare in connessione con elementi non umani (polvere, ragni o piante) che sono i protagonisti delle sue installazioni quali metafore del cosmo. L’uomo non è al centro del mondo, ma fa parte di una “ragnatela” di interconnessioni che si influenzano vicendevolmente. E ragnatele tessute da ragni rinchiusi in ambienti isolati rappresentano tutto questo.
“Le emissioni di carbonio riempiono l’aria, il particolato galleggia nei nostri polmoni, mentre le radiazioni elettromagnetiche avvolgono la terra. Tuttavia è possibile immaginare un’era diversa, l’Aerocene, caratterizzata da una sensibilità proiettata verso una nuova ecologia di comportamento. Gli ecosistemi devono essere pensati come reti di interazione al cui interno ogni essere vivente si evolve insieme agli altri. Focalizzandoci meno sull’individualità e più sulla reciprocità, possiamo andare oltre la considerazione dei mezzi necessari per controllare l’ambiente e ipotizzare uno sviluppo condiviso del nostro quotidiano. Lasciamo che la ragnatela ci guidi”. Presentava Saraceno la sua mostra, un percorso esperienziale che informa, induce alla conoscenza e incanta. Esempio di altissimo livello, certo, ma perfetto per spiegare come l’arte possa affrontare il presente.
Non è dunque un’iniziativa da poco “Arte Serra”, perché va a toccare con mano alcuni dei nodi del nostro tempo attraverso un canale, quello dell’arte, che ha la responsabilità di contribuire a questo momento storico. “Siamo un’impresa sociale che si occupa di ristorazione: all’interno della Serra trovano spazio persone con fragilità che inseriamo nel mondo lavorativo con accompagnamento educativo – spiega Luca Curioni de La Serra – Ma non solo: portiamo avanti diversi progetti sociali come la possibilità di acquistare ortofrutta biologica della cooperativa Biplano, i dolci del carcere e altre attività con l’Ambito di Seriate. Con il contest artistico vogliamo dare l’opportunità agli artisti bergamaschi di presentarsi al pubblico in un contesto informale e al tempo stesso tenere alta l’attenzione sugli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile”. È possibile iscriversi al concorso artistico “Arte Serra” sul sito laserra.org.