«Cosa c’è per cena?». «Asparagi». «Sì, ok. Ma quali?».
Esistono diverse tipologie di asparago, pianta perenne della famiglia delle Liliacee. Ci sono gli asparagi verdi, con il loro sapore dolce, ricchi di antiossidanti ed elementi nutrizionali che fanno bene al nostro corpo (oltre che alle papille gustative) – il colore di questa tipologia è dovuto alla clorofilla. Gli asparagi bianchi, che vengono invece coltivati al riparo dalla luce. Sono più teneri e delicati e spesso vengono conservati in un vaso con acqua e sale, così da poterli gustare anche fuori stagione.
Infine gli asparagi violetti, dal sapore delicato e fruttato. Sono ricchi di sostanze antocianidine, pigmenti colorati che sono presenti naturalmente nell’ortaggio e che fanno bene alla circolazione.
Crescono su un rizoma
Gli asparagi crescono su un rizoma, ovvero una radice sotterranea con un fusto dal quale spuntano i germogli – chiamati anche turioni – che hanno una lunghezza di circa 20 cm. Si tratta di una pianta perenne, da mantenere e coltivare tutto l’anno. Durante la primavera, iniziano a spuntare i primi germogli, che vanno raccolti nel breve termine quando lo stelo, nella parte più vicina al terreno, non è ancora troppo coriaceo per essere mangiato.
Esistono anche quelli selvatici
Verdi, bianchi, viola… ma anche selvatici. Se le prime tre tipologie appartengono alla famiglia Asparagus Officinalis, gli ultimi sono di una specie diversa: l’Asparagus acutifolium.
L’asparago selvatico ha un gambo più sottile e un gusto più amaro. Cresce nei boschi fino ad un massimo di 1000 metri di altezza. Anche nelle nostre valli. Il periodo migliore per raccoglierlo è tra aprile e giugno.
La Cina è il maggior produttore al mondo
La storia del consumo degli asparagi nella cultura europea si perde nella notte dei tempi. L’Italia, insieme alla Germania e alla Francia, è tra i maggiori produttori nel nostro continente. Ma il record del paese che produce più asparagi nel mondo appartiene alla Cina, che ne produce circa 7,35 milioni di tonnellate ogni anno. Più del 60% del raccolto viene esportato tra Europa e America, infatti questo vegetale non fa parte della tradizione culinaria del paese. Qui viene coltivato da millenni anche per il suo utilizzo nella medicina tradizionale cinese. L’acido folico è naturalmente presente negli ortaggi, insieme a diverse proprietà che – secondo la cultura cinese – sono antitumorali.
Stanno bene con le uova… ma non solo
Uova al ciareghì, asparagi al vapore e una spolverata di formaggio grattugiato: il matrimonio perfetto. Questo piatto veloce da preparare, semplicissimo e molto appetitoso ha origini lombarde, ma viene apprezzato un po’ in tutto il paese. Una portata primaverile per eccellenza, da gustare in giardino, con un calice di vino bianco tenuto in fresca.
Ma non è l’unico abbinamento adatto a questi ortaggi: sia la carne che il pesce stanno benissimo con un contorno di asparagi. Si può preparare una vellutata, per le sere più fresche, un risotto, oppure una torta salata.
Gli asparagi crescono anche al mare
Non sto scherzando, avete mai sentito parlare della salicornia? Si tratta di una pianta spontanea molto presente in Italia. Cresce in particolare lungo le coste, preferendo terreni molto salini che gli conferiscono una marcata sapidità.
Viene chiamata «asparago di mare» per il suo aspetto, ma con l’asparago ha ben poco in comune. Appartiene alla famiglia botanica delle Chenopodiacee. La specie più diffusa sul nostro territorio è la Salicornia europaea, una pianta “succulenta” (come l’aloe vera). Il suo sapore ricorda moltissimo quello del mare, per questo accompagna perfettamente i menù a base di pesce. Prima di cucinarla, ricordatevi di lasciare la salicornia in ammollo in acqua per almeno 24 ore.
Cattivi odori? È colpa dell’asparagina
Gli asparagi sono tanto, tanto buoni. Verissimo. Ma c’è uno spiacevole inconveniente, conseguenza dell’aver mangiato questi ortaggi durante la stagione, che si presenta quando andiamo in bagno. Sapete perché gli asparagi donano alle urine un cattivo odore? È tutta colpa dell’asparagina, un amminoacido presente nelle proteine della verdura. La degradazione di questa molecola, che avviene dopo la digestione, è responsabile dell’effetto diuretico (e del caratteristico odore).
Che fate ancora davanti allo schermo? Passate a trovare il vostro ortofrutta di fiducia, sbollentate gli asparagi per qualche minuto e… buon appetito!