Diciamoci la verità, quando si ha fame, che cosa c’è di meglio di un panino? Il panino è il cibo cult per eccellenza. Gourmet con salmone affumicato, zucchine croccanti e maionese all’aneto. Oppure al salame, semplice ma irresistibile: il panino è la salvezza dell’affamato, è una fede che non tradisce mai, è il desiderio ossessivo dei ghiottoni che adorano sporcarsi un po’ mentre mangiano. Quelli che godono al suono croccante del pane addentato, per poi tuffarsi nella vertigine del mix di gusti che un panino prima cela e poi infrange sulla lingua e sul palato.
Sono un maniaco di panini, si è capito? Ne mangio 3-4 panini a settimana, me li godo in pausa pranzo e alla sera, invece di cenare a casa. Lo stomaco chiama e il panino risponde ad ogni ora del giorno: imbottito, tanto imbottito fra salumi, formaggi e salse; ma pure essenziale, con quei due gusti abbinati come si deve che ti fanno impazzire.
Il panino è una questione che riguarda la chimica, l’epica (certi panini infiniti per spessore e lunghezza che reclamano l’impresa, altri piccoli ma intensi come fulmini di bontà). E però anche l’architettura (come sono disposti gli ingredienti?), il solipsismo (la solitudine dei panini primi, e poi anche dei secondi), il futuro. Perché i panini non moriranno mai e io spero che se una qualche civiltà aliena ci sta studiando in questo momento abbia notato il panino. Prodotto nobile della storia dell’umanità.
Come diceva il poeta, chi non finisce un panino ha qualcosa da nascondere.
Conosco posti che fanno panini ovunque. A Venezia i panini incredibili di Ai Nomboli (con il bollito, la soppressa, le sarde in saor). A Padova i cicheti dai salumi stellari di All’Ombra della Piazza. A Firenze i mini panini con i salumi inarrivabili de I due fratellini (e vogliamo parlare del panino con il lampredotto e la salsa verde?). Ad Amsterdam il Rob Wigboldus Fishmonger e i suoi panini con l’aringa umili ma travolgenti – con aggiunta di cipolle e magari pure un bicchiere di latte: gli olandesi a volte lo mangiano così. A Madrid i bocadillos con i calamari e una punta di maionese del Museo del Jamon. A Gerusalemme i kebab superlativi preparati nei piccoli chioschi del mercato arabo. E via dicendo, ché quasi ogni cultura ha il suo panino.
Ma a Bergamo? Qualche mese fa vi avevamo proposto dieci panini da mangiare in altrettanti locali fra città e provincia. Non potevamo fermarci lì. Quindi eccovi altri 5 luoghi dove provare dei panini superlativi.
Il panino con il vitello tonnato de Il Dispensario Craft Beers & Cocktails
In Città Alta un bistrot elegante ma non troppo, tranquillo e ricercato nello stile, che propone un’offerta di salumi e formaggi locali, tapas tradizionali e scelte di birre artigianali, gins, vini e distillati.
Nel menù anche dei panini gourmet da leccarsi i baffi. Fra il panino con roastbeef, maionese al rafano della casa, pomodoro e misticanza e quello con strachitunt, cipolle rosse caramellate, rucola e mela scegliamo il panino con vitello tonnato (rigorosamente homemade), il pomodoro e la rucola.
Un panino nato da un’idea semplice ma centrata, che richiede un vitello tonnato come si deve, di magatello morbido e rosa, la salsa al giusto grado di sapore e il completamento fresco del pomodoro e della rucola. Il tutto racchiuso in un pane croccante che contrasta egregiamente con il resto. Ideale per una serata diversa, all’insegna del buon bere.
Dove: Piazza mascheroni 1/c, Bergamo
Pagina Facebook Il Dispensario
L’hamburger Kouta di Burger Wave
Non ci spaventa parlare di una catena quando franchising significa gusto, qualità e cura del servizio. Burger Wave (presente anche a Milano) è un locale a immaginario australiano, fra tavole da surf e arredamento un po’ wild. Un posto divertente, dove si sta bene ed è possibile passare una mezz’ora in santa pace durante la pausa pranzo.
Gli hamburger sono di manzo, pollo, maiale, canguro (da provare) e agnello. Carne che è la base del Kouta, con jalapeños, outback mayo, pomodoro grigliato, cheddar e insalata. Un panino dal gusto deciso, agrodolce, dove la giusta cottura della carne viene esaltata dagli altri ingredienti.
Una vera leccornia da affrontare lentamente per lasciarsi raggiungere dalle molteplici sfumature dell’amalgama fra le parti. Kouta, ci suggerisce Wikipedia, è il soprannome di Anthony Koutoufides, uno dei più grandi calciatori aussie di tutti i tempi. Gol.
Dove: via Sant’Alessandro 32/A, Bergamo
Pagina Facebook Burger Wave
Il Tuna Burger di Elav Circus
Se già pensate a un panino con il tonno della scatoletta siete fuori strada. I tipi di Elav sanno come abbinare i piatti giusti alle loro birre e così fanno con questo hamburger con filetto di tonno alla griglia, pomodoro, rucola e maionese al pepe. Un panino rischioso ma eseguito egregiamente, a partire dalla cottura di un (vero) filetto di tonno che incontra la sapidità della maionese al pepe, in contrasto con la frescura di pomodoro e rucola. A pensarci bene il Tuna è un piatto di buon pesce racchiuso fra due fette di pane con semi di papavero.
Elav Circus è un locale a due piani dal design ricercato ma non impegnativo: pub di sotto, ristorantino con menù e scelta di panini al piano superiore. Una proposta giusta per la pausa pranzo e ovviamente anche alla sera, da parte di una delle eccellenze della birra artigianale made in Bg.
Dove: via Madonna della Neve 3, Bergamo
Pagina Facebook Elav Circus
Lo Strappa-Lacrime di Panissimo
Due piani di soddisfazione per il panino-principe di Panissimo, locale nato dall’esperienza del mitico Frutteto. Che l’abbiano chiamato con un nome da commozione non è un caso: prosciutto crudo, brie, paté di olive e salsa di funghi. Ma il segreto sta soprattutto nell’alta qualità della materia prima, frutto di un’attenta ricerca (Panissimo ha sempre un crudo da favola) e nella maestria dell’abbinamento fra ingredienti classici e preziosità gastronomiche – due su tutte: la mortadella di cinghiale e la carne salata di equino. A tutto questo aggiungiamo il pane, che è esattamente come te lo aspetteresti.
Ogni panino di Panissimo ha qualcosa di speciale e il locale punta proprio sull’unicità della maggior parte delle possibilità nel menù. Lo Strappa-Lacrime è un piccolo grande viaggio attraverso un’idea di mangiar bene anche durante una pausa pranzo veloce. In più l’atmosfera che si respira fra le quattro mura di Panissimo è sempre serena, accogliente e amichevole. E se non volete un panino ci sono piatti freddi e caldi, per lo più differenti ogni giorno.
Dove: via Giorgio Paglia 10/D, Bergamo
Pagina Facebook Panissimo
Il Cherry Bomb di Flower Burger
Poteva mancare il panino per i vegani? No, soprattutto se si tratta di una delle specialità di Flower Burger, franchising presente a Bergamo come in tante parti del mondo, aperto a pranzo e cena. Il Cherry Bomb unisce un burger di lenticchie e riso basmati, i pomodori confit, la salsa Rocktail e i germogli di soia. Il pane è rosa-viola grazie alla colorazione naturale del succo di barbabietola chiarificato e concentrato, con un estratto di ciliegia che contribuisce alla tonalità finale delle due fette.
Se siete ancora fra coloro che credono alla mancanza di sapore del cibo vegano ci pensa il Cherry Bomb a smentirvi: il primo morso è un’esperienza di sapore accattivante. Il mix di lenticchie, basmati, soia viene esaltato dal confit del pomodoro e dalla Rocktail: ketchup, senape e Flower mayo, arricchite dall’alga nori e da una nota alcolica di brandy. Aggiungete come contorno le patate Savory leggermente alla paprika (ma ci sono anche l’edamame e le patatas bravas) e un locale colorato come i panini che offre.
Dove: via Torquato Tasso 46, Bergamo
Pagina Facebook Flower Burger