È il mese di aprile e a Mezzago, comune della provincia di Monza e Brianza a pochi passi da Bergamo, più di novanta volontari sono all’opera per realizzare la 63esima edizione della «Sagra dell’Asparago Rosa». Manca davvero poco all’apertura del Palazzo Archinti, che avverrà sabato 22 e finalmente, sotto il sole primaverile, spuntano le particolari “punte rosa”, uniche in tutta Italia. Gli asparagi rosa verranno raccolti e la Sagra avrà inizio.
Per il 34esimo anno, la Pro Loco di Mezzago organizza e gestisce l’evento. In quest’edizione i volontari indosseranno qualcosa di nuovo: una spilletta colorata, per indicare con fierezza che la manifestazione ha ricevuto il marchio di «Sagra di Qualità», consegnato dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (Unpli).
Il “difetto” del colore rosa
«Ho girato tutta l’Europa e ho sempre visto gli asparagi che venivano coltivati nei terreni sabbiosi. Invece, a Mezzago, i campi sono argillosi e ferrosi. Nonostante questo, l’asparago riesce a crescere comunque diventando un prodotto unico». Alessio Colnago, vice presidente della Pro Loco di Mezzago, ha una grande passione per questo prodotto e collabora con la sagra di Mezzago dall’età di diciassette anni. Mi racconta che i metodi di coltivazione dell’asparago rosa sono diversi rispetto a quelli del prodotto bianco o verde. Di conseguenza, anche il suo sapore cambia, diventando più marcato e meno dolce. «Trovo che sia un gusto capace di contrastare altri sapori».
Fin dal passato, gli abitanti di Mezzago hanno coltivato gli asparagi in questi terreni. «Ogni famiglia aveva la sua asparagiaia – mi dice Colnago – Mia mamma mi racconta che erano soliti piantare i baccelli color arancione e aspettare il mese di aprile per la raccolta». La tradizione risale ai primi decenni del Novecento, con un periodo d’oro negli anni Trenta. In questi anni, i contadini non possedevano teli per coprire i campi, e quando la punta dell’asparago spuntava dal terreno i raggi solari la colpivano per qualche ora, prima che venisse raccolta. Questo metodo creava un’“abbronzatura” rosea sulla pianta, che unita alla particolare presenza di minerali ferrosi nel terreno induce la caratteristica colorazione accentuata.
La peculiarità di questo prodotto acquisisce ancora più fascino quando Colnago mi racconta che «in Germania il nostro prodotto era considerato lo scarto». Infatti, nel resto d’Europa gli aspargicoltori ricercano l’asparago completamente bianco e le striature rosa vengono etichettate come difetti. «I tedeschi restano sempre molto sorpresi della nostra capacità di realizzare una “Sagra sull’Asparago Rosa”» commenta divertito. «Inizialmente la realizzazione di questa sagra è stata una vera impresa eroica» eppure, come nelle storie a lieto fine, la peculiarità dell’asparago è diventata motivo di prestigio al punto da ottenere il riconoscimento di «Sagra di Qualità».
Una «Sagra di Qualità»
«Una sagra viene riconosciuta “di qualità” grazie all’eccellenza dei prodotti, alla cura nell’organizzazione, come l’attenzione per la raccolta differenziata, e ai rapporti che crea con i produttori sul territorio, ad esempio se gli alimenti vengono acquistati dai produttori locali, favorendone l’economia» spiega Lydia Viviani, presidente della Pro Loco di Mezzago. L’Unipli ha istituito il marchio per incentivare le Pro Loco d’Italia a migliorare le proprie sagre e l’attenzione verso i prodotti.
A marzo 2023, la «Sagra dell’Asparago Rosa» è stata riconosciuta «Sagra di Qualità» con una cerimonia in Senato, su iniziativa di Antonio De Poli in collaborazione con l’Unpli, guidata dal presidente Antonino La Spina. A ritirare il premio a Palazzo Madama c’erano Lydia Viviani, Pierantonio Re Cecconi, ex presidente della Pro Loco di Mezzago e il Sindaco Massimiliano Rivabeni. Viviani si dice molto onorata di poter rappresentare gli sforzi di tutti i volontari e aggiunge: «è toccato a me l’onore di andare a ritirare questo bellissimo riconoscimento, ma ci tengo a ribadire che è frutto del lavoro di tantissime persone che con la loro energia, impegno e tempo hanno reso l’evento una “Sagra di Qualità”. Ognuno ha fatto un pezzo per raggiungere questo risultato».
Gli eventi in programma
La 63esima edizione della sagra avrà inizio sabato 22 aprile e terminerà domenica 21 maggio. Sarà un mese colorato e ricco di appuntamenti da non perdere. Il giorno d’inizio, lo spirito sarà quello del rock and roll, insieme a Bryan Cazzaniga, che animerà la serata dalle ore 21. Un’apertura carica di energia che annuncia le numerose attività organizzate, disponibili sul sito.
«Nelle domeniche di maggio ci sarà molta animazione. Il cortile del palazzo si accenderà con spettacoli e acrobati. Inoltre, ci saranno due biliardini e un tavolo da ping-pong per divertirsi nel corso delle serate» racconta Lydia Viviani. Tra gli eventi gratuiti in programma, una domenica dedicata alla natura, il 7 maggio. Dalle ore 9 alle 13 si uscirà da Palazzo Archinti per raccogliere i rifiuti nei boschi e nei prati di Mezzago. L’attività di plogging, organizzata da CEM e Parco P.A.N.E., si concluderà con un aperitivo offerto da Pro Loco Mezzago APS. Nel pomeriggio, dalle ore 14 alle 18, i bambini potranno diventare «Aspargicoltori per un giorno», con il percorso sensoriale organizzato da Agricola Rino. L’attività si svolge nei campi in cui si coltivano gli asparagi rosa di Mezzago e al termine si potrà fare l’immancabile foto ricordo sul trattore.
La domenica conclusiva della sagra è in programma per tutto il giorno l’evento Mezsvago 2023, con le bancarelle di hobbisti e produttori artigianali e agricoli locali, con il Mercatino sulla Via Concordia e Via Unione, e dalle ore 15 le bancarelle in terrazza del Bloom. In visita da Saint Pierre de Chandieu e Reilingen arriveranno gli amici francesi e tedeschi, gemellati con Mezzago, che faranno assaggiare le proprie specialità.
Per chi non resiste all’attesa c’è un’anteprima speciale. Domani, mercoledì 19 aprile, Degustazioni Clandestine organizza una serata di assaggi dedicata ai vini e alla birra della sagra. La partecipazione all’evento è su prenotazione obbligatoria al numero 348 921 3154, contributo di 15€ a partecipante. A questo link trovate maggiori informazioni sul ristorante; qui invece sul Palazzo degli Archinti.
La storia dell’asparago rosa è appassionante, e ora non resta che assaggiarlo!