Mi sono avvicinata al minimalismo da più di dieci anni, e lavoro con la prima infanzia da quasi sette. Ogni giorno mi ritrovo spettatrice di una piccola evidenza: i giochi più semplici sono alleati potentissimi nei primi anni d’età. I bambini e le bambine trovano maggiori stimoli in oggetti che – da adulti – non ci aspetteremmo mai. Una pentola e un cucchiaio diventano lo strumento musicale perfetto, esplorano un rotolo di carta igienica fino a scovare l’anima in cartoncino, oppure si immergono nell’osservazione di un minuscolo insetto nel prato del parco giochi. Noi grandi, affascinati e un pelo contrariati, ci chiediamo quando mai userà il giocattolo all’ultimo grido che gli abbiamo regalato a Natale.
Spoiler: l’insetto è molto più interessante. Gli oggetti che usano gli adulti lo sono. Affondare le mani nel fango dopo una mattina chiusi in casa a guardare la pioggia lo è.
Le bambine e i bambini sono nativi minimalisti, in un certo senso. E hanno tanto da insegnare a noi adulti.
Giochi destrutturati o con materiale naturale
Senza scendere in una lezione di pedagogia, per quanto riguarda i giocattoli, nei primi anni di vita, “meno è meglio”. Il gioco destrutturato e il gioco con materiale naturale sono tra gli alleati più preziosi per lo sviluppo nella fascia 0-3. Uno dei mezzi attraverso cui bambine e bambini esplorano il mondo, sviluppano capacità motorie, sensoriali e cognitive. È terreno fertile l’interazione sociale, lo sviluppo linguistico ed emotivo. Un’esperienza che nemmeno il più tecnologico giocattolo della migliore marca potrà mai regalare.
Avvicinare i più piccoli a un gioco semplice e naturale significa valorizzare ciò che già abbiamo in casa e ciò che troviamo in natura: scatole vuote con un buco in cui infilare pezzi di stoffa è una meravigliosa proposta a costo zero, i tappi del barattolo della marmellata: una fabbrica di possibilità. E cosa dire di un cesto dei tesori con materiale di recupero?
I meravigliosi doni che la natura ci offre (basta andare in un parco giochi, e a Bergamo ne abbiamo molti, anche storici), con la loro complessità, texture e capacità di stimolare il pensiero laterale sono una miniera di scoperte. Questo non solo libera i piccoli dalla frustrazione dei giochi ripetitivi, ma aiuta i genitori a rompere il circolo vizioso del consumismo.
Cosa significa minimalismo per le bambine e i bambini?
Forse, più che avvicinare i più piccoli al minimalismo, dovremmo essere noi adulti a ripensare a quali e quanti giochi proponiamo nella fascia 0-3.
Ecco qualche strategia che può allenare il vostro occhio critico, alleggerire il riordino giornaliero della casa e farvi risparmiare anche qualcosa:
1) Scegliere pochi giocattoli e variarli quando l’interesse della bambina o del bambino cala, piuttosto che acquistarne tanti e tenerli per anni. Un ambiente semplice e visivamente ordinato incoraggia a prendersi cura dei propri spazi e dei propri oggetti – un’attitudine che in questi giorni si riscontra sempre meno. Se il costo di questo turnover di proposte di gioco vi impensierisce, sappiate che esistono alternative quasi a costo zero per rinnovare di tanto in tanto i giocattoli di casa: scambi con conoscenti, mercatini dell’usato (ricordo quelli de «La Terza Piuma»), charity shops (a Torre Boldone c’è il fornitissimo «Fa la cosa giusta» in via Torquato Tasso 22).
2) Organizzare lo spazio di gioco in modo semplice, permettendo (per quanto possibile in base all’età) di accedere in autonomia alle proposte. In quest’ottica, a mano a mano che i piccoli crescono, è importante allenarsi al riordino dei giochi: ogni oggetto ha un posto, e lì va riposto una volta usato. Uno spazio ordinato riduce il sovraccarico sensoriale, creando un ambiente accogliente in cui sentirsi al sicuro.
3) Favorire il gioco in natura: raccogliere foglie, giocare con la sabbia o osservare gli insetti; permette di scoprire il mondo, sviluppando la capacità di risolvere problemi in modo autonomo.
4) Partecipare in modo attivo alla vita di casa spesso è più interessante di giocattoli visti e stravisti: vi stupirà scoprire quanto – a volte – le bambine e i bambini prendano seriamente attività come svuotare la lavatrice, spazzare, caricare la lavastoviglie, o aiutare nella preparazione della cena (in sicurezza!). Questi piccoli compiti non solo aiutano a sviluppare la manualità, ma sono un’incredibile fonte di fiducia in se stessi!
In quanto adulti, creare un ambiente semplice significa valorizzare le competenze, l’autonomia e il benessere emotivo dei più piccoli. Invece di riempire casa di giocattoli superflui, possiamo offrire spazi dove ogni oggetto non è lì per caso e ogni momento di gioco diventa un’occasione per divertirsi e imparare.
Partecipare alle attività di casa: la potenzialità del fare insieme ai grandi
Partecipare alle attività degli adulti in un contesto sicuro e guidato, come aiutare a cucinare, preparare la tavola o gestire le proprie routine, è un’opportunità preziosa verso i 2 / 3 anni.
Quando bambine e bambini sono coinvolti in compiti semplici, imparano osservando e imitando i grandi di casa (genitori, nonni o fratelli e sorelle), allenandosi in competenze indispensabili nella crescita: coordinazione occhio-mano, precisione, autonomia, profondità di concentrazione… ciascuna delle quali è una meravigliosa iniezione di autostima nei piccoli in crescita, una base preziosa per un futuro sereno e integrato con il mondo che li circonda.
Scoprire la sottile connessione tra prima infanzia e minimalismo può aiutarci restituire a bambini e bambine la libertà di esplorare e di creare con ciò che hanno già a disposizione, valorizzando un contatto concreto con il mondo e con le persone che lo abitano.
È un invito a rallentare, a lasciarsi ispirare dalla semplicità e a costruire ricordi preziosi, lontani dalla frenesia dei gadget elettronici. In questo modo, non solo favoriamo lo sviluppo di competenze fondamentali in un essere umano in crescita, ma contribuiamo a un futuro più sostenibile e responsabile per tutti.