La primavera è sbocciata e con i primi caldi sboccia anche un pensiero nelle menti dei genitori: cosa faccio fare ai miei pargoli quest’estate? Ecco che vengono in soccorso i CRE e i campi estivi, che tengono impegnati i ragazzi con attività sportive, ricreative e di socializzazione. Abbiamo incontrato Alessandro Riboli, vicepresidente di Educazione.Sport ASD , che da 15 anni organizza corsi sportivi durante l’anno e CRE sportivi in estate.
Corsi multisportivi per formare una cultura dello sport
Innanzitutto chiedo ad Alessandro come è nata l’idea dell’associazione e delle attività che organizza. «Sono docente di Scienze Motorie e Sportive nelle scuole superiori e mi sono accorto che quando chiedevo ai ragazzi di raccontarmi che sport facessero, la loro risposta era sempre al passato “Facevo basket/pallavolo/ danza… ma poi ho smesso”. Mi sono reso conto che in Italia si tende a far cominciare i bambini a fare sport dai 4-5 anni in un contesto sportivo molto specializzato, focalizzandosi soprattutto su alcuni sport più diffusi, come calcio, basket, danza e pallavolo. Questo approccio per i ragazzi è sbagliato, perché non dà loro la possibilità di sviluppare in modo completo le loro capacità motorie, ma soprattutto non consente di conoscere sport diversi. Alla lunga questo li porta ad abbandonare lo sport perché nauseati o semplicemente poco interessati a quella specifica realtà sportiva».
Così, con gli amici Giorgio Buzzone e Dario Scaburri, inizia ad organizzare i corsi di educazione al movimento «Pronti, Partenza… Sport!» nel 2002, per poi costituire nel 2008 l’associazione Educazione.Sport ASD. La loro filosofia si basa sulla necessità, per i bambini in età evolutiva, di sperimentarsi su vari sport, mettendo alla prova le proprie abilità e sviluppando molteplici capacità motorie, almeno fino ai primi due-tre anni delle elementari. Solo dopo, e con le idee più chiare, possono orientarsi sulla scelta di quale sport portare avanti negli anni. Una metodologia che Alessandro ha approfondito fin dalla sua tesi di laurea, che dimostrava proprio come la capacità motoria di chi pratica lo stesso sport fin da piccolo non sia superiore a quella di chi ha avuto un’esperienza multisportiva, anzi. In altri paesi, questo modello è largamente raggiunto e i bambini sviluppano competenze su più discipline, mentre in Italia fatica ancora a prendere piede.
La filosofia di Educazione.Sport è quindi quella di far sperimentare i bambini il più possibile. Su questa base l’associazione ha creato i suoi CRE multisportivi, che hanno riscontrato un fortissimo successo e vedono aumentare gli iscritti ogni anno.
Le proposte di Educazione.Sport
La proposta di corsi dell’associazione è veramente ampia e copre tutto l’arco dell’anno con corsi per adulti e bambini e interventi nelle scuole. Per l’estate organizzano numerosi CRE sportivi, sia multisportivi sia dedicati a una singola disciplina, e campi con pernottamento. I più richiesti sono sicuramente i CRE multisportivi, dove i ragazzi sperimentano 14 diversi sport in una settimana e l’istruttore modula le attività in base al livello del gruppo. Sono camp altamente fruibili da tutti e hanno un grande varietà, per far sì che anche chi fa 8-9 settimane di CRE non si annoi mai.
Ci sono poi i camp specialistici, dedicati a un solo sport (calcio, mountain bike e ginnastica artistica). Di questi solitamente si fanno solo 2-3 settimane all’anno; qui l’attività è più intensa e maggiormente focalizzata su uno sport singolo così da approfondire al meglio la disciplina scelta dall’iscritto.
Completano l’offerta i camp con pernottamento, che uniscono il divertimento dello sport all’emozione delle prime notti fuori casa con i coetanei. Fra questi i più gettonati sono «L’aquilone», che unisce l’attività multisportiva alla vita scout (orienteering, falò, costruzione di capanne…) e «Verde Acqua», un vero e proprio campo itinerante di trekking zaino in spalla, per un’esperienza forte a stretto contatto con la natura. «Ci siamo resi conto che il fatto che l’offerta sia così ampia e così ricca è apprezzatissimo» dice orgoglioso Alessandro. «Spesso i bambini fanno diverse esperienze alternando qualche settimana di multisport con altre specialistiche».
Novità 2023: karate e teatro
L’estate 2023 vedrà l’esordio di due nuovi camp estivi. Il «KarateCamp» con pernottamento segue il recente avvio della squadra agonistica di questa disciplina e aiuta i ragazzi ad approfondire il legame con la natura e la spiritualità. Il camp «Che Spettacolo!» introduce invece una novità: il teatro.
«La nostra associazione ha un’impronta pedagogica, educativa e sociale fortissima; la valenza educativa va di pari passo con quella sportiva» ci spiega Alessandro. «Per essere grandi sportivi occorre conoscere il corpo, le emozioni che è in grado di esprimere e come le esprime. Il teatro è una realtà bellissima da scoprire e ha un forte legame con lo sport proprio per il suo lavoro sul corpo e sulla sua espressione».
La ricetta di un successo in continua crescita
Alla base di un successo così ampio c’è prima di tutto una forte professionalità. Alessandro ci tiene a ribadirlo più volte nel corso del nostro colloquio: «Tutti i nostri insegnanti sono laureati in Scienze Motorie e Sportive. Questo fa sì che uniscano delle solide competenze sportive multidisciplinari, per insegnare vari sport, alle competenze pedagogiche e formative che vengono insegnate durante il corso di laurea. Per i corsi specialistici scegliamo insegnanti che abbiano trascorsi diretti su questo sport, ma senza mai prescindere dal fatto che siano laureati. Siamo poi sempre disponibili a supportare sperimentazioni e nuove idee che ci propongono i nostri insegnanti, come è stato col teatro».
«In Italia tantissime associazioni sportive sono basate sul volontariato – continua – senza nulla togliere al loro lavoro encomiabile, non sono però specialisti e si dedicano a tempo perso all’insegnamento di uno sport che conoscono. Spesso, sono carenti dal punto di vista pedagogico e della conoscenza del funzionamento del corpo e della mente umana, tutti punti salienti che al corso di laurea in Scienze Motorie si studiano. Proprio per questo abbiamo chiamato la nostra associazione Educazione.Sport, perché sono due aspetti inscindibili. Facciamo continuamente formazione ai nostri insegnanti e forniamo loro un vademecum, e proprio per la nostra serietà l’università ci manda gli studenti per i tirocini».
I numeri danno loro ragione: l’associazione conta ormai oltre 3000 iscritti con corsi in quasi 30 comuni della bergamasca, coprendo pressoché l’intero territorio della provincia, fino a Clusone e alla Val Cavallina, le due new entry più recenti. Gli insegnanti laureati in scienze motorie sono 86 e, oltre a corsi, CRE e campi, organizzano collaborazioni con ben 15 scuole del territorio. La diffusione è importante, perché ogni bambino ha la possibilità di trovare un corso a massimo 20 minuti di strada da casa, spesso meno, rendendo più facile per tutti partecipare.
Sette consigli per scegliere un buon CRE sportivo
Sicuramente a questo punto molti genitori staranno pensando di iscrivere i loro ragazzi a un CRE sportivo. ma come sceglierlo? Vanno ovviamente valutati i fattori logistici e pratici (orari, vicinanza, servizio pasti, possibilità di iscrizione a settimane alterne…), per assicurarsi che incontrino le esigenze della famiglia. Successivamente, dobbiamo però assicurarci che sia un CRE di qualità, ma come? Alessandro ci viene in aiuto con sette consigli ad hoc. Vediamoli insieme.
Per prima cosa controllate la qualifica degli operatori che ci lavorano: soprattutto nei campi estivi, ancora più che nello sport, ci si appoggia a ragazzi giovani, che non hanno qualifiche. Secondo, chiedete il rapporto numerico fra bambini e insegnanti: una dimensione ideale viaggia intorno al 1:10-1:15. Terzo, assicuratevi che il lavoro sia suddiviso per fasce d’età, per evitare che i grandi si annoino troppo e i piccoli non riescano a stare al passo.
Quarto – sembra banale ma non lo è – informatevi sui pasti: in ambito sportivo sportivo l’alimentazione è fondamentale, per incontrare le esigenze di tutti e fare in modo che i ragazzi non arrivino stanchi e senza energie con tutto quel movimento. Quinto, la struttura dove si svolgono le attività deve essere attrezzata e idonea a lavorare in sicurezza. Il team di Educazione.Sport, per esempio, per i corsi di mountain bike si appoggia al Fast Track di Alzano, anziché portare semplicemente i ragazzi in un prato, perché la resa è diversa.
Sesto, attenzione al materiale sportivo che viene utilizzato: per alcuni sport, come il tiro con l’arco, se il materiale non è di livello alto non si riesce a fare molto. Ultimo, ma non meno importante, assicuratevi che il bambino non venga “parcheggiato”, ma gli si facciano fare realmente tante attività: non deve essere “babysitteraggio” ma una vera esperienza sportiva.
Se vi abbiamo incuriosito, sappiate che in questi giorni sono partite le iscrizioni per i CRE e i campi estivi di Educazione.Sport. A questo link trovate tutte le informazioni su sedi e orari.