Giornate estive con i bambini chiusi in casa per la calura? Ci sono delle alternative originali alle piscine e ai centri commerciali con l’aria condizionata per tutta la famiglia. Una volta tanto non vi propongo camminate in montagna (link) ed escursioni, ma interessanti gite culturali.
Niente paura: non si tratta di impegnative visite a musei, ma di piccoli tragitti alla scoperta di alcuni posti che sono autentiche chicche e raccontano un pezzo della nostra storia. Veloci da visitare e situati al fresco delle nostre valli.
Le miniere di Schilpario
Partiamo dalla temperatura: all’interno delle miniere ci sono 7° costanti, con un’umidità del 95%. Quando fuori il termometro va oltre i trenta sembra un miraggio, ma bisogna ricordarsi di portare vestiti caldi e scarpe chiuse (il caschetto è fornito dall’organizzazione).
La Val di Scalve, fino agli anni ’70, è stata una terra a vocazione mineraria. All’interno del complesso della Miniera Gaffione si svolgono visite guidate per trasmettere alle future generazioni questo patrimonio storico.
I visitatori entrano all’interno della miniera con l’equipaggiamento necessario a bordo di un trenino che li porta nel cuore della montagna. In seguito, si lascia il treno in sotterranea e si prosegue a piedi accompagnati da esperte guide che spiegheranno i duemila anni di storia delle miniere, i metodi di escavazione del minerale e le dure condizioni dei minatori.
I percorsi, inseriti nell’ambito del “Parco Minerario ing. Bonicelli”, si snodano per circa 2,5 chilometri, dei 60 esistenti nel complesso minerario di Schilpario. Sono itinerari reali da cui emerge la cruda realtà che riporta alla fatica di questo duro lavoro di cui diverse generazioni furono protagoniste. La visita dura circa un’ora e mezza, il tempo necessario per capire qualcosa della vita dei minatori e apprezzare con nuovo spirito la luce del sole.
Visitabile anche il primo Museo dell’Illuminazione Mineraria d’Europa, contenente più di duemila lampade da miniera, di ogni genere e tipo, a seconda delle varie epoche e del tipo di miniera in cui venivano utilizzate.
Dove: Località Gaffione, 24020 Schilpario BG
Quando: aprile, maggio, giugno, settembre e ottobre: sabato e domenica dalle 10 alle 11,15 (ultimo ingresso) e dalle 14 alle 16 (ultimo ingresso); luglio e agosto: tutti i giorni dalle 10 alle 11,15 (ultimo ingresso) e dalle 14 alle 16,30 (ultimo ingresso). Tutto l’anno: Solo su prenotazione per gruppi di almeno 15 persone.
Prezzi: 10 € a persona; ridotto (dai 3 ai 13 anni e gruppi) 7 € a persona.
Contatti: Telefono: 347.8163286 (Anselmo Agoni, Ski-Mine); 339.6055118 (Giada Rinaldi). mail: [email protected], sito: https://www.minieraschilpario.net
Nel borgo medievale dove nacquero le poste
Cornello è un borgo medievale nell’alta Valle Brembana, raggiungibile comodamente a piedi da Camerata Cornello. Cornello ha legato il suo nome a quello dell’antica famiglia Tasso, dai più conosciuta per aver dato i natali a Torquato Tasso, autore della Gerusalemme Liberata. Ma questa stirpe fondo anche il servizio postale europeo. I vari rami del casato curarono la Compagnia dei Corrieri della Serenissima, poi le Poste pontificie, e infine detennero per secoli il monopolio del servizio postale tra l’impero tedesco e gli altri stati d’Europa.
Per saperne di più, si può visitare il Museo dei Tasso e della Storia Postale, che si trova in più edifici storici del borgo medievale di Cornello, dove sono esposte carte postali, francobolli e documentazioni sulla famiglia Tasso. Il museo offre anche diverse opportunità di visite guidate, su prenotazione, rivolte sia a singoli visitatori, sia a gruppi di adulti e bambini, per scoprire la storia della famiglia Tasso e il territorio circostante, ricco di spunti e di luoghi di notevole interesse culturale e artistico. Le visite, oltre al museo, possono essere estese al borgo di Cornello, ai vicini borghi di Bretto Basso e Bretto Alto e alla Chiesa affrescata di San Ludovico di Tolosa a Bretto.
Dove: Cornello dei Tasso, via Cornello, Camerata Cornello BG (al borgo di Cornello dei Tasso si accede esclusivamente a piedi da due comodi sentieri)
Quando: Il Museo dei Tasso e della storia postale è aperto da mercoledì a domenica 10-12 e 14-18. ll Museo sarà straordinariamente aperto da martedì 16 luglio a domenica 8 settembre 2019 anche il lunedì al martedì negli stessi orari. Le visite guidate sono su prenotazione, per prenotarle è possibile chiamare il numero 0345 43479, dal mercoledì alla domenica 10-12 e 14-18, o scrivere a[email protected].
Prezzi: Il Museo dei Tasso è a ingresso gratuito, così come naturalmente la visita al borgo. Le visite guidate (al museo, al borgo di Cornello e al bordo di Bretto) hanno prezzi variabili che partono da 3 €.
Contatti: telefono numero: 0345 43479, mail: [email protected], sito: http://www.museodeitasso.com/museodeitasso/opencms/it/
La potenza dell’acqua e del ferro
Il fiume Nossa è un affluente del Serio di soli cinquecento metri di lunghezza, ma con una notevole portata d’acqua, che un tempo forniva energia per il funzionamento dei magli. Così, nei secoli passati, si lavoravano il ferro e altri metalli. Per saperne di più, e vedere in azione un maglio ancora oggi perfettamente funzionante, c’è il Maglio Museo a Ponte Nossa, gestito dai volontari dell’Associazione Magli Nossa.
Elemento cardine del funzionamento dei magli è l’acqua, canalizzata e fatta cadere su grandi ruote di legno per produrre energia necessaria al sollevamento del grande martello: il maglio. Le acque venivano usate anche per mantenere i legnami bagnati così da garantirne la conservazione e l’utilizzo nella tromba idroeolica per ottenere l’aria necessaria per alimentare i fuochi delle fucine. I manufatti venivano poi “temprati” immergendoli nella stessa acqua che aveva contribuito alla loro fattura ed erano immediatamente pronti all’uso. I mastri forgiatori o Maèr erano in grado di produrre quotidianamente grandi quantità di utensili per contadini, minatori, muratori.
Il Maglio Beltrami è stato trasformato in museo già negli anni Ottanta e nel 2018 sono state sostituite le ruote che mettono in movimento il maglio e la mola. Nel maglio ancora oggi si possono forgiare attrezzi in ferro.
Dove: Maglio Museo, via dei Magli 7, Ponte Nossa, BG
Quando: I magli si possono sempre vedere dall’esterno, ma il museo ha aperture occasionali o su prenotazione: le prossime saranno sabato 13 luglio alle 15 e giovedì 15 agosto dalle 14 alle 18, con visita alle sorgenti del fiume Nossa. Per essere aggiornati consultare il sito.
Contatti: 035 70 10 54 (Comune), 035 70 43 88 (Biblioteca), mail: [email protected] e [email protected]. Sito: http://www.maglinossa.it/
Museo etnografico di Ardesio
Musei etnografici nella bergamasca ce ne sono diversi, segnaliamo quello di Ardesio perché è uno dei più completi. Istituito nel 1982, il MEtA Museo Etnografico Alta Valle Seriana si articola in tre sezioni e analizza il rapporto secolare tra il territorio e le attività della popolazione della valle, dalla tessitura, al lavoro dei boscaioli e dei minatori. Nel centro del paese è presente poi un’ulteriore sezione con una casa di impianto quattrocentesco che ospita ambientazioni di vita domestica, artigianato e agricoltura montana (Casa Rurale).
Dall’esterno è possibile notare un portale medioevale in pietra, mentre all’interno si può vedere la volta con la classica forma a sìlter, con una tipica finestrella con inferriata. Dal piano strada si entra nella cucina, il vano del camino è provvisto di tutti gli attrezzi di ferro necessari: la catena per appendere le pentole (sòsta), il trepiede (tripé), la graticola (graticola), la paletta (bernàs), la pinza (moèta).
Ogni stanza è allestita con cura e contiene tutti gli utensili d’epoca e la ricostruzione di momenti salienti di vita quotidiana, come il bucato o la preparazione del pane. Distaccata dal corpo centrale del museo è anche la Rasga del Tönöla, raro esempio di un’antica segheria settecentesca originale in località Valcanale, alimentata ad acqua, ristrutturata e perfettamente funzionante.
Dove: Piazza Monte Grappa, 5, Ardesio BG
Quando: Sabato, domenica e festivi: 16-18. Settembre chiuso. Visite di gruppo guidate su prenotazione.
Prezzi: 1 € fino ai 14 anni di età, 2 € tutti gli altri.
La casa di Arlecchino
La Casa di Arlecchino è un edificio storico nel borgo medievale di Oneta, frazione del comune di San Giovanni Bianco, all’inizio della Valle Taleggio, lungo la bella Via Mercatorum, che si può percorrere a piedi.
La Casa Museo di Arlecchino si trova all’interno di Palazzo Grataroli nel borgo di Oneta ed è di proprietà del Comune di San Giovanni Bianco. Il nome “Casa di Arlecchino”, con cui è comunemente conosciuto questo palazzo signorile, è legato all’attore rinascimentale Alberto Naselli, che con il nome di nome d’arte di Zan Ganassa organizzò alcune tra le più rilevanti compagnie di artisti viandanti nel ‘500 e fu la prima persona, di cui si abbia notizia, che abbia interpretato il personaggio di Arlecchino.
Secondo la tradizione, soggiornò nel palazzo di Oneta, ma non ci sono fonti documentarie in grado di provarlo. All’interno del Museo sono presenti pregevoli affreschi fatti decorare dalla famiglia Grataroli, visibili nella Camera Picta, oltre a una selezione di maschere dei personaggi della commedia dell’arte. Il Museo è inoltre sede di laboratori didattici e di visite guidate lungo la Via Mercatorum.
Dove: Via Oneta, 1, 24015 Oneta BG
Quando: Da lunedì a giovedì dalle 14.30 alle 17.30. Da venerdì a domenica 10-12 e 14.30-17.30. Possibilità di prenotare visite guidate anche negli orari di chiusura
Prezzi: Ingresso 1.50 €, 3.50€ con visita guidata
Contatti: telefono 371 146 5312 e 0345.43262 mail [email protected]