Cosa direi alla me stessa non ancora madre? Probabilmente che tutto passa e tutto si supera, come sempre nella vita. Si staccano i cordoni ombelicali, si placano le coliche, si mettono i denti, prima o poi i pannolini saranno un ricordo e si ricomincerà a dormire (quando?). Ecco qualche informazione pratica che mi sarebbe stato utile avere.
Cosa sono le convulsioni febbrili
Immaginate la scena: bambino di 6 mesi con febbre, si sveglia, comincia a tremare. Ma tremare veramente, come la lavatrice quando fa la centrifuga. Anche preso in braccio non smette, non risponde agli stimoli, nel giro di pochi secondi cambia colore e diventa blu.
Mentre componevo il 112 pensavo seriamente che mio figlio sarebbe potuto morire da un secondo all’altro. Non avevo idea di cosa gli stesse succedendo: un attacco epilettico, un’allergia a qualche farmaco?
In realtà erano solo convulsioni febbrili, un fenomeno relativamente comune, ma io non ne avevo mai sentito parlare. Le convulsioni febbrili semplici non sono pericolose, sono legate a un brusco rialzo della temperatura e hanno una predisposizione genetica. Essendo di breve durata, non causano danni. Ma questo, mentre mio figlio diventava blu, non lo sapevo.
Nel giro di 5 minuti arrivò l’ambulanza (grazie Servizio sanitario nazionale) e guadagnammo una gita al Pronto Soccorso, lui stava bene. Racconto la storia a chiunque perché magari riesco a evitare il panico ad altri genitori.
Il Trio non ti servirà
Il Trio (lo scrivo con la maiuscola per rimarcarne l’importanza) è il “mai più senza” del neonato moderno. Tutti ma proprio tutti i genitori in attesa ne hanno comprato uno, me compresa, i più saggi se lo sono fatto prestare. Ho usato il singolare, ma sarebbe meglio usare il plurale: il Trio si compone infatti di un telaio con rotelle sul quale possono essere montate:
- La culla (cioè quella cosa piatta dove dormono i lattanti)
- L’ovetto (più tondeggiante, dove il neonato sta seduto/accovacciato. NB: si può usare come seggiolino in auto)
- Il passeggino (quello che usano i bambini più grandicelli)
3 in 1: comodo no? Peccato che il trio pesi quando una Panda (la macchina, non l’animale) e abbia la maneggevolezza di un elefante (l’animale). Montare e smontare i singoli pezzi sul telaio richiede una laurea in ingegneria meccanica.
In pratica: la culla rimane inutilizzata dopo poche settimane (tanto, in casa ha la sua), l’ovetto finisce in macchina come seggiolino e da lì non si sposterà mai più (e allora tanto valeva comprare un seggiolino isofix apposta), il passeggino viene sostituito da un altro passeggino più leggero e di facile utilizzo.
Disclaimer: persone meno imbranate della sottoscritta si sono magari trovate benissimo. Io no. Spenderei quelle svariate centinaia di euro (diciamo che si va dai 300 ai 1000 e passa euro) diversamente.
Non ti servirà il 70% delle cose che comprerai
Come dice una mia amica saggia, non puoi sapere se le scarpe sono comode prima di averci camminato.
Idem per gli “accessori” da neonato. Non puoi sapere prima cosa sarà perfettamente inutile o cosa invece di vitale importanza. Nella mia top 3 dell’inutilità:
- Lo sterilizzatore, usato forse due volte. C’è da dire che non ho quasi mai dato un biberon, quindi non aveva molto senso. Quanto ai ciucci… sono della scuola di pensiero che una passata sotto il rubinetto sia più che abbastanza. Il Covid non mi ha cambiata.
- Il fasciatoio. Comprare un mobile apposta mi è sembrato demenziale. Allora mi hanno regalato il fasciatoio in tessuto (mai usato), quello ripiegabile da viaggio con ricamato il nome del bambino (mai usato) quello in gommapiuma lavabile (più pratico, ma anche quello mai usato). Cosa ho usato per il cambio? Il letto, una traversa, al limite un asciugamano.
- La vasca per il bagnetto. Me la sono fatta regalare e ho ancora i sensi di colpa per lo spreco di plastica. Non la uso, non ne vedo la ragione. I bimbi piccoli li ho lavati nel lavandino. Diventati più grandi direttamente nella vasca da bagno.
E questi sono solo gli oggetti più ingombranti. Ma ce ne sono molti altri: il box per bambini (ho finto di dimenticarlo nel box dell’auto durante un trasloco), i cuscini per l’allattamento, le coppette assorbilatte, i carillon di varia natura, la fascia (ci ho provato, ma anche qui la mia scarsa manualità non ha aiutato), i set per la pappa, i bicchierini col beccuccio, gli innumerevoli “dudu” (pupazzetti) per neonati che mi hanno regalato frotte di conoscenti e che i miei figli non hanno mai degnato di attenzione.
In compenso spenderai una fortuna in ciucci
Questo è soggettivo, naturalmente, ma se un bambino prende il ciuccio, il ciuccio diventa di importanza vitale. Dimenticarlo prima di uscire di casa è peggio che scordarsi le chiavi o il portafoglio. E, soprattutto, il ciuccio è soggetto a essere perso, sempre: per strada, in casa, in macchina.
Ho beccato i miei figli nasconderlo dentro le scarpe e negli sportelli della cucina giocattolo. Lo hanno lanciato da passeggini in corsa, dimenticato a casa di amici, fatto cadere nella sabbia e nella terra. Ne avrò comprati non meno di 30 a figlio, a saperlo facevo un abbonamento.
Non potrai mai sapere come sarà tuo figlio…
…ma non sarà come te lo aspetti. Puoi trarre ispirazione dalle le tue amiche che hanno avuto figli, ma non è detto che avrai i loro stessi problemi, o che quello che ha funzionato per loro andrà bene anche per voi.
Ero molto preoccupata per l’allattamento, è andato benissimo. Ero sicura che i miei figli avrebbero avuto un’ottima acquaticità, odiano bagnarsi. Mi chiedevo come fargli mangiare le verdure, divorano i broccoli. Speravo fossero socievoli come il padre, sono orsi. Il padre confidava di farne appassionati di calcio, detestano il pallone. Avevo teorie su come farli dormire, tutte infrante.