La Human Revolution sul lavoro:
«Più vicini alle nuove generazioni»

ATTRARRE In un’intervista esclusiva, Cristina Zucchetti racconta come il gruppo italiano leader nella digitalizzazione punti a rivoluzionare il rapporto con i giovani collaboratori

L’Osservatorio Delta Index ha incontrato Cristina Zucchetti, presidente del più grande gruppo italiano di software, il Gruppo Zucchetti, un’azienda all’avanguardia nel campo della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica. Durante la prima parte dell’intervista di cui pubblichiamo il video, si è affrontato il tema dell’attrattività aziendale verso le nuove generazioni, un aspetto cruciale per un mercato del lavoro in continua evoluzione. Seguiranno altre puntate con le videointerviste sulle parole chiave di Delta Index: dopo attrarre, sarà la volta di selezionare, formare e trattenere.

La Human Revolution: un nuovo approccio alle risorse umane

Nella videointervista Cristina Zucchetti ha descritto il concetto di «Human Revolution», che il gruppo ha introdotto come risposta alla necessità di un rapporto più fluido e reciproco tra impresa e collaboratori. In passato, la gestione delle risorse umane era spesso unidirezionale, ma oggi, come spiega Zucchetti, l’azienda punta su una comunicazione bidirezionale e un confronto continuo. Questo nuovo approccio è supportato dall’utilizzo della tecnologia, in particolare attraverso l’app ZConnect, che permette ai dipendenti di dialogare con l’azienda, gestire appuntamenti, visualizzare buste paga e persino prenotare una postazione di lavoro. «La tecnologia che abbiamo sviluppato facilita il dialogo e migliora la qualità della vita dei collaboratori, un elemento essenziale per attrarre i giovani talenti», ha affermato Zucchetti.

Attrarre la Generazione Z

La Generazione Z rappresenta una sfida particolare per le aziende. Abituata a vivere in un contesto digitale, questa generazione ha esigenze diverse rispetto al passato, cercando ambienti lavorativi flessibili e inclusivi. Zucchetti risponde a queste necessità attraverso strategie innovative, tra cui l’uso di social network come LinkedIn, Instagram e Facebook, per comunicare direttamente con i giovani e condividere le esperienze dei collaboratori. Inoltre, il gruppo si impegna a orientare i ragazzi già durante il percorso scolastico, incentivandoli verso le discipline Stem (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), cruciali per il futuro dell’innovazione.

Inclusività e parità di genere: un valore aggiunto

Un altro tema centrale emerso dall’intervista è il forte impegno di Zucchetti per la diversità e l’inclusività. L’azienda vanta il 43% di dipendenti donne, ben al di sopra della media del settore tecnologico, che si attesta al 31%. Questo risultato riflette una cultura aziendale che valorizza il confronto e la diversità come elementi chiave per l’innovazione. «Crediamo che la diversità sia una ricchezza. La nostra certificazione per la parità di genere e i nostri progetti di inclusività dimostrano quanto siamo impegnati su questo fronte», ha sottolineato Zucchetti. Tra le iniziative di maggior rilievo, Zucchetti ha promosso programmi dedicati alle persone neurodivergenti. L’azienda ha lanciato il primo corso Ifts in Italia per la formazione di ragazzi neurodivergenti come software tester, garantendo loro opportunità di crescita e integrazione nel mondo del lavoro. Inoltre, in collaborazione con il comune di Lodi, ha avviato il progetto «Lodabili» per favorire l’inserimento lavorativo di giovani con disabilità fisiche.

«Per noi la diversità è una ricchezza. La nostra certificazione
per la parità di genere e i nostri progetti di inclusività
dimostrano quanto siamo impegnati su questo fronte»

Un modello per il futuro

Zucchetti sta dimostrando come un’azienda tecnologica possa essere anche un esempio di sostenibilità, inclusività e innovazione sociale. La costruzione di nuove sedi, come quella a Lodi che ospiterà 1500 collaboratori, integra spazi di socializzazione e soluzioni green, confermando l’impegno verso una sostenibilità ambientale ed energetica. «Per noi, l’innovazione non è solo tecnologica, ma anche culturale», ha concluso Zucchetti, indicando la strada per attrarre le nuove generazioni e costruire un futuro più inclusivo.

Per scoprire di più su come la formazione può trasformare il mondo del lavoro e migliorare il rapporto con la Generazione Z, collegarsi al sito dell’Osservatorio Delta Index

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